FORUM: Uscire dall'omosessualità
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Commenti da 201 a 400
- Anonimo ha detto...
- Marco, se questo psicanalista che ti ha aiutato ha scritto dei libri vorremmo sapere il suo nome. Così possiamo anche noi venirne fuori. Grazie di cuore
- 20 febbraio, 2009
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- per Marco dagli USA Ciao Marco non sto a dirti chi sono perchè ho gia più volte scritto la mia storia in questo blog con le mie considerazioni sull'omosessualità al quale potrai rifarti per capire meglio la mia posizione. Sono d'accordo con tutto quello che dici. Però non condivido la tua analisi così aggressiva verso i tuoi genitori, sembra che tu li odi. Per quanto mi rigurada sono sicuro che mi volevano normale e non riesco a vedere in loro un comportamento così evidente come lo descrivi tu nei tuoi confronti. Non escludo che analizzando bene qualche difetto ci sia stato (la madre un pò più possessiva il padre assente ma non eccessivamente ) cosa che succede spesso nelle famiglie, lo vedrai anche tu ora che sei felicemente padre. Insomma io non riesco a criminalizzare i miei genitori, se qualche errore lo hanno fatto sicuramente erano in buona fede e mai e poi mai, specie per mia madre sarebbe contenta di sapere della mia situazione. Naturalmente ti ripeto condivido con te sulla necessità di rivolgersi ad uno specialista (psicanalista ma anche altre figure esperte nel problema) per cercare di trovare una soluzione,(così ci fossero state ai miei tempi) ma probabilmente il nocciolo non è solo i rapporti con i genitori ma anche altro. Per quanto mi riguarda, come forse avrai letto, io, pur non avendo sconfitto il tarlo, sono riuscito ad avere una vita coniugale particamente normale, ritengo che ciò sia dovuto alla mia fortissima avversione verso questo male che purtroppo nella mia mente non sono riuscito a sconfiggere e ora ritengo sia troppo tardi per impegnarmi in percorsi che per me e nella mia situazione sarebbero troppo difficili. Ciao, un saluto e auguri per la tua famiglia. Marco dall'Italia.
- 20 febbraio, 2009
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- La canzone di Povia non solo musicalmente è un aborto. Ma è anche una semplificazione della questione omosessuale che può andare bene per l'almanacco di Topolino. La storia del padre periferico e della madre possessiva (secondo l'epistemologia psicoanalitica) non vale per tutti. Io ho avuto una famiglia armoniosa, in cui ognuno stava al suo posto. Ma, deliberatamente, dall'età di 14 anni, ho scelto di andare coi maschi perchè mi piaceva di più rispetto all'andare con le donne. Tuttora, l'anno scorso, sono stato con una donna e non mi è piaciuto. Tuttavia sono nemico della realtà gay, e dello stile gay, che condanno al 100% considerandolo il peggiore ambiente che possa esistere. E se tornassi indietro non farei quello che ho fatto. Ma non sono "vittima incolpevole" di un intrigo psicoanalitico fra mamma e papa'; semplicemente mi piacciono gli uomini ed è un ERRORE una SCELTA SBAGLIATA che ho fatto ripetutamente e da cui vorrei liberarmi. Con la consapevolezza che devo fuggire da un ambiente pessimo come questo, ambiente che ho frequentato in lungo e in largo per molti anni. Massimo
- 20 febbraio, 2009
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- sONO DI ROMa, vorrei i contatti di qualche pscologo, gruppo d'aiuto qui ! è urgente! thank you
- 21 febbraio, 2009
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- Sono l'ex ragazza di una persona, un uomo che adesso sta con unaltro uomo.Hoscritto anche precedentemente. Il "problema" se cosi si può chiamare è che dalla nostra unione anni fa è nata una bimba, lui non sa di questa bimba. Adsso io sto poco bene, si parla forse di leucemia e non so che devo fare ! dirglielo o no! Giorgia
- 21 febbraio, 2009
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- Per Vittorio Leggo oggi il tuo commmento dopo che ho scritto anch'io al Marco che scrive dagli usa. Guarda che la tua storia sembra uguale alla mia (solo che sono un pò più vecchio.) Io mi trovavo esattamente come te. Ho deciso di sposarmi ugualmente, ho due figli, ho realizzato quello che sognavo. Devo dirti che putroppo però il tarlo non è scomparso. Cerco di sconfiggerlo pregando e quando con la mente o con immagini la tentazione diventa più forte cerco di fuggire mediante la preghiera e anche la confessione. Proprio in questo blog (vedi vecchi commenti) alcuni hanno criticato questa scelta(di accettare l'amore di mia moglie senza senza essere completamente libero dall'altra tentazione) ma con il seno di poi non mi pento, anche se la battaglia è stata difficile. Oggi come oggi ci sono forse delle opportunità in più: vedi aiuto di uno specialista. Ai miei tempi praticamente non esistevano o era molto difficile contattarne uno (si rischiava o forse si rischia ancora di affidarsi a persone che ti criminalizzano o ti dicono che ti devi accettere come sei). Per quanto riguarda i genitori, come puoi leggere nel mio precedente commento, non sono del tutto d'accordo con il mio omonimo Marco. Di padri e madri che si comportano come i tuoi e anche come i miei ce ne sono tantissimi ma non mi sembra che i figli di questi diventino poi tutti omosessuali o con pulsioni di tale specie. Perciò ritengo ci siano anche altri motivi: ambientali, sociali, legati ad esperienze adolescenziali ecc. Comunque coraggio. Se vuoi puoi chiedermi qualche consiglio visto che io ci sono gia passato. Auguri Marco.
- 21 febbraio, 2009
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- Sono l'anonimo Mystery. Scusate, ma io non ci capisco più molto...Mi lascia riflettere la storia di Massimo che viene da una famiglia armoniosa e anche il fatto chelui parli di scelta. Massimo, come puoi parlare di scelta? Mica le pulsioni te le fai venire, perchè le decidi te, no?? Comunque forse quel che dovremo capire è questo: davvero lo schema familiare di padre assente e madre possessiva è una spiegazione valida per l'omosessualità, infatti, ho letto in un libro di psicologfia che più della metà degli omosessuali presenta tale quadro familiare. Ovviamente c'è ANCHE UN ALTRO ELEMENTO da considerare! Il nostro carattere, diverso da persona a persona, che ci spinge a reagire in modi diversi alla situazione. Probabilmente un bambino aggressivo e sicuro di sè, amante al massimo di tutto ciò che è maschile anche con una madre oppressiva che lo veste da femmina diventerà comunque eterosessuale (è significativop il caso di un povero ragazzo degli usa a cui furono tagliati addirittura i genitali per farlo abituare a "essere babina che, però si ribellò e cambiò la strada che gli era stata imposta...e non diventò gay, bensì etero). Il fatto è che molti di noi hanno una natura piuttosto fragile che si piega facilmente alla volontà altrui...un carattere forse troppo mansueto ed ingentilito per un uomo, per un maschio. Ecco, un carattere del genere (che si ha per natura) unito a una madre oppressiva che ti impedisce di sviluppare a pieno la tua identità maschile....determinerà l'omosessualità, cosa che magari a un bambino con la stessa famiglia, ma con un carattere diverso non avverrà. Perchè ad esempio spesso quelli che hanno una vocina strana sono gay (infatti quasi tutti associamo una tal voce effemminata a un comportamento gay)? Perch+è probabilmente una tale caratteristyica così poco mascolina ha fatto sì che il bambino si è scludesse dal gruppo dei maschi diventanmdo gay. In effetti oltre alla famiglia è fonamentale il rapporto con gli altrio bambini da piccoli e con gli altri ragazzi dopo. Che pensate di ciò che vi ho detto? Vi ci ritrovate?? Mystery.
- 21 febbraio, 2009
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- Per Mystery. Sono l'anonimo Marco dagli USA. Sono d'accordo con te, che il carattere ha certamente un effetto, ma ti volevo dire che i genitori hanno un ruolo estremamente determinante. La natura ci ha disegnato in maniera tale che quando un bambino nasce e' indifeso al massimo, e soffre molto nella nascita. I bambini hanno un bisogno disperato dei genitori. Io ho una figlia di 6 settimane ora e, nel curarla ed amarla, la sto anche "studiando". Mi sto accorgendo di quanto lei abbia bisogno di me e di mia moglie. A differenza di molti animali, che vengono svezzati nel giro di poche settimane, l'uomo ci mette 20 anni ad essere svezzato. Questo bisogno disperato che un bambino ha dei suoi genitori (e, nei primi 2 anni di vita, della propria mamma) e' cio' che la natura ha disegnato per far si' che due bravi genitori possano "approfittare" di questo bisogno del bambino per educarlo. Per esempio, se mia figlia dovesse dire una parolaccia, io potro' approfittare del bisogno che lei ha di me per farle capire che se lei dice ancora quella parolaccia io saro' deluso da lei. Se mia moglie ed io fossimo creature malvage come i miei genitori lo furono con me, potremmo approfittare di questo bisogno disperato che la bambina ha di noi per plasmarla in maniera negativa. Per esempio, mia madre mi faceva pentire di ogni impulso maschile che io avevo. Tieni presente che io ho un carattere fortissimo, e non a caso sono riuscito a separarmi da mia madre e mio padre senza sottomettermi piu' a loro. Eppure, i miei genitori riuscirono a causarmi desideri omosessuali. E' interessante il caso di John/Joan che tu hai presentato. Il bambino a cui bruciarono il pene dopo un intervento di circoncisione mal riuscito. I genitori lo tennero chiuso in casa per quasi 2 anni, per la vergogna, finche' Dr. Money li convinse a far rimuovere anche i testicoli del bambino e a trasformare i suoi genitali in una vagina. Cio' avvenne quando il bambino aveva gia' 2 anni. Solo a quel punto i genitori iniziarono a trattare il loro figlio come una figlia. Per poter causare l'omosessualita' in quel bambino, avrebbero dovuto iniziare prima, perche' l'omosessualita' si sviluppa entro i primi due anni di vita, quando un bambino dovrebbe separarsi dalla madre e non lo fa. Quel bambino, nonostante il suo pene bruciato, era gia' separato dalla madre perche' la madre non era una donna castrante. Era solo una donna confusa. Quando lo operarono a 2 anni di eta', la sua mente era gia' eterosessuale e non poterono far nulla, nonostante la castrazione fisica, per convincerlo che era una donna. La madre riporto' che si', inizio' a vestirlo da femmina, ma non troppo convinta di quello che faceva. Ti posso assicurare, avendo visto quello che mia madre mi ha fatto, che una madre castrante e' molto diversa dalla madre di John/Joan. La madre di John/Joan seguiva dei suggerimenti di un dottore senza essere troppo convinta. Una madre fallica, al contrario, e' convintissima di quello che fa. E' una donna che vuole disperatamente un pene tutto per se', e quel pene lo prende dal suo figlio-vittima. Purtroppo questa storia fini' tragicamente, con la "bambina" che volle ritornare bambino, si sposo' con una donna, ed infine si suicido'. Ho parlato a lungo di questo caso col mio psicanalista, che conosceva addirittura Doctor Money, con il quale ebbero feroci litigi. Anziche' demolire la tesi dei genitori responsabili dell'omosessualita' dei figli, questo episodio non fa altro che rafforzare la teoria che i genitori sono responsabili dell'omosessualita' dei figli a patto che inizino a castrare i loro figli alla nascita, concentrando le loro azioni nei primi due anni di vita. Marco
- 22 febbraio, 2009
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- Per Vittorio. Caro Vittorio, grazie per aver risposto al mio messaggio. Come ho detto altre volte, il danno viene compiuto nei primi due anni di vita. E' li' che un bambino si deve separare dalla madre, con cui e' stato unito in anima e corpo fino a quel momento. E quel bambino si dovrebbe identificare in un uomo (possibilmente il padre). Se ci sono delle forze che ostacolano questo processo (la madre castrante e il padre ostile), allora il bambino rimane inchiodato nell'identita' femminile della madre. L'omosessualita' e' la risposta alle ansieta' causate da questa fissazione. Il bambino vorrebbe disperatamente separarsi dalla madre (cosi' come noi vogliamo disperatamente guarire dall'omosessualita'), ma ha paura perche' la madre rappresenta sicurezza e sopravvivenza. Un bambino normale supera queste paure con l'incoraggiamento della madre stessa e del padre. Un bambino in una famiglia omosessogenica non supera queste paure perche' ai genitori fa comodo cosi'. Allora interviene l'omosessualita': l'omosessualita' permette ad un uomo di rimanere attaccato alla madre. Infatti, nell'omosessualita', un uomo agisce non da uomo. Non ha sesso con una donna, ma con un altro uomo. Non tradisce la madre. Non si comporta da uomo. Ubbidisce alla madre. Si sottomette a lei. E' diverso dal padre. L'attaccamento alla madre genera ansie, ma l'omosessualita' nasconde quelle ansie perche' nel contatto con altri uomini uno sente che ha a che fare con uomini, non con donne che potrebbero essere pericolose come la madre. Con altri uomini, un omosessuale si puo' temporaneamente re-impossessare del pene perduto. Quindi l'omosessualita' sembra essere l'unica via di scampo: mi continuo ad identificare con mia madre e le ubbidisco, senza aver paura di lei perche' infondo sto andando con un uomo, non con lei. Dietro le quinte, allora, quando desideriamo un uomo, stiamo desiderando nostra madre "travestita da uomo" cosicche' ci fa meno paura. Quando desideriamo il pene di un altro uomo, in realta' e' il nostro stesso pene che rivogliamo indietro, e lo rivogliamo indietro dall'unica persona che ce lo ha tolto: la madre fallica. Quindi il pene che prendiamo fisicamente e' il nostro stesso pene che nostra madre ci ha rubato, e il nostro partner nell'atto sessuale e' quindi nostra madre. Quando tua madre ti parlava male di tuo padre o incoraggiava comportamenti femminili in te, in realta' ti stava castrando. Ti stava togliendo il pene che ti apparteneva, quel pene che tu avresti dovuto possedere come tuo, nell'identificazione con tuo padre. Spero che questa analisi ti sia di aiuto. Non aver paura di contattare NARTH Italia e di cercare un dottore nelle tue parti. Con affetto, Marco
- 22 febbraio, 2009
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- Caro Marcospera, E' vero, non nascondo di aver odiato i miei genitori per aver complottato per anni dietro le mie spalle ed avermi castrato. Anche io, come molti, non volevo vedere quello che mi facevano. Li assolvevo in continuazione. A volte una vittima assolve i suoi carnefici quando questi sono troppo potenti e in un modo o nell'altro mantengono la vittima in vita. Se la vittima si ribellasse, potrebbe perdere la sua stessa vita, e comunque non e' facile ribellarsi a dei carnefici. A volte e' piu' comodo sottomettersi. Io sono andato avanti cosi', assolvendoli, per molti anni. Un giorno decisi di andare da uno psicanalista. Alla prima seduta, mi chiese se pensavo che i miei genitori potessero essere responsabili della mia condizione. Io risposi come te. Dissi: "Forse un po'. Forse mia madre e' stata un po' invadente, forse mio padre e' stato un po' assente, ma certamente non l'hanno fatto apposta. Certamente non vorrebbero che io sia cosi'". Il dottore mi disse semplicemente: "Va bene, certo." Poi mi chiese di tornare a casa e scrivere un sommario della mia infanzia ed adolesenza, focalizzandomi sui punti piu' significativi del mio sviluppo sessuale. Io dissi "OK". Tornai a casa ed iniziai a scrivere. Non hai idea di cosa inizio' ad uscire dalla mia penna. Episodi della mia vita che ricordavo benissimo ma a cui avevo sempre evitato di pensare, con mia madre che mi castrava e mio padre che faceva finta di non vedere o, peggio, rideva di me. Il giorno dopo tornai dal dottore in lacrime e dissi: "Non ci posso credere, ora vedo delle connessioni fortissime, degli episodi tremendi che non si possono negare." Il dottore sorrideva triste. In lacrime, aggiunsi: "Sono sicuro, pero', che non l'hanno fatto apposta, e che se mia madre ha sbagliato, l'ha fatto per troppo amore." Il dottore disse semplicemente: "Vedremo." Nei mesi successivi, la verita' venne fuori. Quello che sto cercando di dirti e' che a volte noi nascondiamo a noi stessi la verita' sui nostri genitori perche' ci fa troppo male vederla. Li assolviamo, li perdoniamo, minimizziamo le loro colpe, e poi ricorriamo all'omosessualita' per vendicarci, per dire: "Visto cosa mi avete fatto fare?" Io sono contento di aver odiato i miei genitori. Meglio odiare loro che me stesso. L'odio e' un sentimento normale e naturale, e non e' un peccato se viene indirizzato nel modo giusto. Per esempio, se io avessi ammazzato i miei, allora sarebbe stato un peccato gravissimo. Ma se io mi sono vendicato diventando eterosessuale (il dispetto piu' grande che potessi fare loro), allora non solo non e' un peccato, ma e' la cosa giusta da fare che anche Dio approva perche' e' cosi' che Lui mi voleva. Il segreto per me e' stato dire a me stesso: "Non vendicarti facendo loro del male. Invece, vendicati facendo del bene a te stesso." Volevo dirti che mi sono anche sentito un uomo nel fare certe scelte. Quando Osama Bin Laden colpi' l'America e castro' le torri gemelle, tutta l'America lo odio', giustamente. Sarebbe stato stupido, debole ed effeminato dire: "Lo perdono." Quello che mia madre e mio padre hanno fatto alla mia mascolinita' e' l'equivalente di quello che Osama Bin Laden ha fatto all'America. E come le torri si possono ricostruire, cosi' si puo' ricostruire la mascolinita' danneggiata di un uomo. Sono orgoglioso di aver avuto la forza di resistere ai miei genitori. Non credo al perdono debole e gratuito quando il male e' cosi' grave e cosi' voluto, come 5 anni di psicanalisi mi hanno mostrato. Tuttavia, non serbo piu' rancore con i miei genitori anche se non mi parlano piu' da 7 anni. Non ci penso piu'. Ho sublimato il bisogno che avevo di loro diventando io stesso marito e padre -- l'uomo che Dio voleva che io fossi. Non e' mai troppo tardi per andare da uno psicanalista, Marcospera. Il mio dottore mi disse che aveva un paziente di 70 anni che guari' dall'omosessualita'. La nostra psiche e' sempre malleabile a patto che noi lo vogliamo davvero! Con affetto, Marco dagli USA
- 22 febbraio, 2009
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- Scusa Marco Usa, ma io davvero non riesco a capire come mai i tuoi genitori non ti parlano da 7 anni. E' molto strano! Sarebbe già più comprensibile se un genitore molto tradizionale non rivolgesse più la parola a un figlio che pratica la vita gay, ma come possono dei genitori non parlarti più per il fatto che sei diventato eterosessuale e per il fatto che ti sei formato una famiglia? In genere tutti i genitori sognano di avere dei nipotini... Forse i tuoi genitori avevano deciso fin dall'inizio che volevano un figlio gay? Ma tu sei per caso figlio unico? Se no, l'altro fratello o sorella che sorte hanno avuto? Comunque grazie dei tuoi consigli: è interessante sapere che l'omosessualità si sviluppa intorno ai due anni, perchè questa è una spiegazione a tutti coloro che si sentono così fin da "sempre"! Eppure il mio caso è diverso Marco...io fino ai 13 anni ero normalissimo ed ebbi una forte cotta per una mia coetanea molto carina...poi dai 14 a poco a poco si sono fatti strada questi strani desideri. Io ritengo che le mie cause siano legate sempre alla mia famiglia, ma di sicuro non si sono originate all'età di due anni, infatti, nella prima infanzia ero legatissimo a mio padre..c'è stato dopo il distacco, un distacco forte che mi portava spesso a pensare che i padri non servissero a nulla, forse proprio, perchè dall'inizio della mia adolescenza mio padre non mi considera quasi mai, mentre mia madre spesso mi da un senso di oppressione, mi insulta e qualche volta mi ha menato. Mystery
- 23 febbraio, 2009
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- caro marco, sono ancora io vittorio...volevo chiederti una cosa, ma secondo te una presa di coscienza di qlla che è stata la nostra infanzia e un distacco emotivo dai genitori, basterebbe a guarire?...oppure è necessaria la psicoterapia in ogni caso? grazie ancora per la pazienza che ci dedichi....un saluto.
- 23 febbraio, 2009
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- Ciao Mystery, Credo di aver generalizzato un po' troppo. Ora che mi ricordo, il mio dottore mi aveva spesso parlato del fatto che ci sono tre tipi di omosessualita'. La piu' comune, quella che avevo io, e' chiamata pre-oedipal, il che significa che si sviluppa nei primi due anni di eta' prima del complesso di Edipo. In questo caso, il bambino non si stacca dalla madre e ricorre all'omosessualita' per separarsi da lei (nel contatto con un uomo) e nello stesso tempo rimanere attaccato a lei (perche' non la tradisce con una donna). Quando il complesso di Edipo sopravviene, di solito un bambino si innamora della madre ed inconsciamente vorrebbe uccidere il padre, che e' il suo rivale. Nel bambino con omosessualita' pre-oedipal, l'innamoramento della madre fa troppa paura, perche' significa immergersi ancora di piu' in quella madre castrante e fallica, e la rivalita' col padre fa anch'essa paura perche' il padre e' ostile e minaccioso. Allora il bambino inverte il complesso di Edipo ed invece di innamorarsi della madre vorrebbe avere rapporti col padre. Un secondo tipo di omosessualita' e' quella oedipal, che si sviluppa piu' tardi, durante il complesso di Edipo. Il bambino, invece di risolvere il conflitto col padre diventando suo amico, lo risolve diventando suo amante. Forse la tua omosessualita' e' di questo secondo tipo perche' viene piu' tardi, pero' non ne sono sicuro perche' io non sono un dottore e, mentre conosco molto bene la dinamica dell'omosessualita' pre-oedipal (dato che ne ho sofferto io stesso e l'ho analizzata a fondo), non posso dire altrettando di altre dinamiche. Il dottore mi aveva detto che l'omosessualita' oedipal e' piu' facile da guarire perche' e' sopraggiunta piu' tardi e quindi e' meno radicata, quindi questa e' una buona notizia per te! Ma anche dai casi pre-oedipal si puo' guarire completamente come e' successo a me. Per quanto riguarda i miei genitori, lo so, sembra incredibile, eppure ha senso. Ai miei genitori avevo sempre fatto comodo omosessuale, anche se non me lo hanno mai detto apertamente. Non solo, ho fatto comodo a loro come omosessuale e per di piu' in silenzio. Nel senso che mi volevano omosessuale e per di piu' non volevano che ne parlassi. Volevano che soffrissi in silenzio. Se ne avessi parlato, li avrei imbarazzati agli occhi di amici e parenti, ed oltretutto avrei evidenziato le loro colpe. Percio' ho passato un'infanzia ed adolescenza terribili, soffrendo in silenzio, con un'omosessualita' che sentivo che non mi apparteneva e che vivevo come un'ingiustizia senza sapere esattamente perche', e nello stesso tempo fingendo di essere eterosessuale, per esempio facendo commenti sulle ragazze che apparivano in televisione, etc. Ora, mia madre non avrebbe mai accettato che io avessi una ragazza, ma tollerava quei commenti che io facevo sulle ragazze della televisione perche' le facevano comodo. Sapeva che erano commenti falsi, ma le faceva comodo che io li facessi perche' coprivano l'imbarazzo che la mia omosessualita' le avrebbe creato, e nello stesso tempo nascondevano la sua colpa. Mia madre e' il classico esempio della donna fallica, castrante e onnipotente. Non so descriverla se non pensando ad un dittatore, che controlla tutto e tutti. La sua tecnica di controllo, sin da quando eravamo piccoli, era di isolarci completamente se non facevamo quello che ci diceva. Poteva non parlarci anche per giorni interi. E' arrivata a non parlare a mia sorella per tre anni quando mia sorella le ha disubbidito fidanzandosi con un ragazzo non laureato. L'onnipotenza di mia madre costringeva il resto della famiglia ad adeguarsi per non subire la stessa sorte. Quando mi trasferii in America, mia madre arrivava al punto di telefonarmi anche 4 o 5 volte al giorno, a casa, in ufficio, ad ogni ora del giorno e della notte. Mi tempestava di emails e messaggi istantanei. Se non rispondevo subito voleva sapere tutto di me, etc. Un soffocamento incredibile. Oltretutto si dava molte arie per il fatto che io ero in America. Io ero diventato il suo pene. Ero arrivato al punto che lavoravo per lei ed avevo successo solo per lei. Ero contento professionalmente solo se facevo contenta lei. Il dottore poi mi spiego' che nell'omosessualita' spesso accade la stessa cosa: faccio felice un altro uomo e godo nel farlo godere. In fondo, l'altro uomo e' la madre, quindi tutto torna. In preda al soffocamento piu' atroce e con i desideri omosessuali che non mi davano scampo, mi rivolsi a NARTH e chiesi i numeri di telefono di tutti i dottori della mia zona. Selezionai il dottore che volevo e iniziai la psicanalisi: 5 volte a settimana per 5 anni. Ogni giorno dovevo viaggiare due ore (un'ora per andare ed una per tornare) per vederlo. Dato che dovevo anche lavorare (e mi servivano un sacco di soldi per pagare la psicanalisi), il dottore accetto' di vedermi alle 7 del mattino, cosicche' potevo poi andare in ufficio. Un'ammazzata durata 5 anni, ma ne e' valsa la pena. Non sai quante volte ho guidato dall'ufficio del dottore fino in ufficio piangendo disperatamente per quello che era venuto fuori durante la psicanalisi di quel giorno. Iniziai anche ad andare in palestra. Pensa che sono alto 188 cm e a quell'epoca pesavo 66 Kg. Ero magrissimo, non avevo mai praticato sports, un disastro. Iniziai a fare workout quasi ogni sera ed in un anno arrivai a pesare 98 kg, tutto muscoli. E iniziai a prendere lezioni private di pallacanestro a tal punto che potevo giocare benissimo nelle partite con altri uomini. Mia madre sapeva di tutto questo (eccetto del dottore) perche' ancora mi controllava, ma conoscendomi bene come mi conosceva lei, si era accorta che stavo sfuggendo al suo controllo. Avevo iniziato a comportarmi da uomo senza chiedere il suo permesso. Al telefono ora era piu' fredda a volte, o mi faceva sentire in colpa piangendo e chiedendomi "Ma mi vuoi ancora bene?" Decisi di chiedere aiuto a mio padre e lo costrinsi a venire a trovarmi a New York. Fu difficilissimo convincerlo perche' mio padre ed io eravamo praticamente due estranei, ma lo convinsi dicendo che ero malato ed avevo bisogno dei miei genitori. Mia madre sarebbe venuta ma mia nonna all'epoca aveva 93 anni e non poteva essere lasciata sola, allora convinsi mia madre a convincere mio padre a venire. Suo malgrado, mia madre mi dovette aiutare. Quando mio padre arrivo', mi chiese cos'era questa misteriosa malattia che avevo. Io gli dissi tutto. Gli dissi che ero omosessuale per colpa sua e di mia madre e gli ripetei uno ad uno tutto quello che loro mi avevano fatto da quando ero bambino. Avevo alle spalle un anno di psicanalisi quindi ero preparatissimo, e se mio padre aveva delle obbiezioni, sapevo esattamente come controbattere. Mio padre, che in genere era un uomo molto debole (eccetto che con me, con cui era stato sempre molto severo e ostile) per poco non ebbe un attacco di cuore. Pianse e mi disse: "Hai ragione al 100%. Riconosco tutte le mie colpe. Sono stato uno stronzo. Tua madre e' una stronza che ha reso la mia vita impossibile, ed io me la sono presa con te." Con mio padre furono due belle settimane. Mi promise che mi avrebbe aiutato, ma ora mi accorgo che non gli diedi altra scelta. Oltretutto, continuavo ad andare dal dottore ogni giorno, e mio padre sapeva che al dottore dicevo tutto, e sapeva che questo dottore era uno scienziato di prima grandezza perche' gli mostrai tutti i libri scritti dal dottore, percio' credo che si sentisse giudicato e senza via di scampo. Nel frattempo, mia madre continuava a chiamare ogni giorno, ed io soffrivo nel vedere che mio padre le parlava come se niente fosse e si sottometteva a lei. Ma come? Non aveva detto che mia madre era una stronza e non dovevamo io e lui diventare migliori amici e sconfiggere la sua influenza? Poco prima di ripartire, mio padre si fece accompagnare in una gioielleria e le compro' perfino una catenina d'oro. Quando mio padre torno' a Roma, mi aspettavo che mi avrebbe chiamato spesso e mi avrebbe aiutato, invece non mi chiamava piu' e lasciava che mia madre mi chiamasse e mi controllasse, e lui non veniva neppure al telefono. Credo che la paura di mia madre fosse troppo forte. In fondo, tra loro c'era stato un tacito accordo sin da quando io ero nato. Si erano spartiti i figli maschi: mio fratello piu' grande a mio padre, io a mia madre. Mia sorella, essendo femmina, non era voluta da nessuno e divento' obesa. Eravamo stati usati per compensare un matrimonio fallito, con una madre non-donna ed un padre non-uomo. La mia richiesta di aiuto a mio padre avrebbe rotto un equilibrio che durava da decenni. Decisi allora di tornare a Roma per un viaggio di una settimana. Quel viaggio lo facevo ogni anno per ragioni che sarebbe troppo lungo spiegare ora, ma questa volta lo volli fare anche per riparlare con mio padre. Tuttavia, non andai a casa dei miei genitori; infatti, prenotai un albergo. E non chiesi la macchina in prestito a mia madre, ma noleggiai una macchina. Mia madre era impazzita nel vedere la mia autonomia. Accettai di andare a pranzo da loro e mia madre per poco non moriva nel vedermi muscoloso, serio, ed indipendente. Non ero piu' il suo bambino, il clown che la faceva ridere e soffriva dentro. Oltretutto, mi dette fastidio vedere mia madre che mi toccava i muscoli, in un modo che mi sembro' morboso e quasi incestuoso. Era chiaro che mio padre non mi avrebbe aiutato. Ormai vecchio e malato di cuore, con un ginocchio completamente rovinato al punto da non riuscire quasi piu' a camminare, aveva ancora piu' bisogno di mia madre e non avrebbe fatto nulla per me. In fondo, mi aveva abbandonato a lei dal giorno della mia nascita. Troppo tardi per lui cambiare gli equilibri. Per cambiare gli equilibri devi essere forte e buono, ma lui non era ne' forte ne' buono. Era come Ponzio Pilato che si lavo' le mani sulla vita di Gesu', e come Ponzio Pilato mio padre finira' non all'inferno, perche' nemmeno il diavolo vuole i deboli, ma nell'anticamera dell'inferno assieme agli ignavi (e per coloro che hanno studiato Dante, sapete cosa voglio dire). Allora decisi che era arrivato il momento di buttare via tutta l'ipocrisia. Radunai mio padre e mia madre e ripetei per filo e per segno quello che mi avevano fatto. Mio padre gia' lo sapeva, e non voleva che ne parlassi davanti a mia madre, ma io lo feci lo stesso. Mia madre era sconvolta. Cerco' una debole difesa, ma non riusci' a difendersi davanti alle prove che le portai: le ricordai tutti gli episodi gravissimi in cui mi aveva pesantemente castrato in pubblico, vestito da femmina (avevo le foto) guarda caso con i vestiti di quando lei era bambina, con la scusa che era Carnevale, portato a scuola con il grembiule da femmina (con la ridicola scusa che non aveva uno da maschio in casa). Le ricordai episodi di castrazione che non staro' a ripetere qui, ma vi diro' solo che le poche persone a cui li ho raccontati erano sconvolte e li hanno definiti "incesto psicologico". In altre parole, mia madre mi aveva violentato sotto tutti i punti di vista eccetto, forse, quello fisico, e la mia omosessualita' era diventata una forma di salvezza per me: se divento omosessuale, non sono piu' un uomo, e lei non mi castrera' piu' ne' mi potra' piu' violentare. E' la stessa cosa che accade ad una bambina che e' stata violentata e che diventa lesbica: se sono lesbica, se divento mascolina, nessun uomo mi violentera' piu'. Mia madre dovette ammettere tutte le sue colpe, in lacrime, davanti a mio padre. A quel punto dissi loro che non era tutto da buttare via e che con il loro aiuto avrei potuto guarire piu' in fretta, ma avremmo dovuto cambiare gli equilibri. Nell'andare via, li abbracciai. Ma era chiaro che mia madre era sconvolta. Sapevo che avevo fatto centro, e che per ora non sapeva che fare, ma non sapevo quali sarebbero state le sue reazioni il giorno dopo. Lo scoprii presto. Il giorno dopo ripartii per gli Stati Uniti. Nell'arrivare telefonai ai miei genitori e lasciai loro un messaggio dicendo che ero arrivato sano e salvo. Nessuna risposta. Mandai loro un'email. Nessuna risposta. Mio fratello e mia sorella? Nessuna risposta. Mia madre stava usando la sua tecnica collaudata da decenni: mi aveva isolato. Questa tecnica le aveva sempre funzionato. Ero sempre tornato, umile e sottomesso, concedendole qualsiasi cosa, e le aveva funzionato con tutti: con mia sorella (a cui non aveva parlato per tre anni, trascinando il resto della famiglia a non parlarle), con mio fratello (a cui aveva smesso di parlare quando era stato bocciato per la seconda volta all'esame di stato per diventare avvocato), con mio padre (a cui aveva minacciato che l'avrebbe lasciato se lui avesse cambiato lavoro... troppo lungo da descrivere, ma traumatico). Non questa volta, pero'. Questa volta non tornai. Niente piu' sottomissioni. Mia madre e mio padre mi volevano omosessuale per i loro equilibri, e il fatto che io mi fossi ribellato a quegli equilibri non lo potevano accettare. Meglio un figlio omosessuale (in silenzio) che un figlio che cerca di guarire. In pratica, con l'isolamento in cui mia madre mi ha messo, e con il nuovo, doloroso abbandono di mio padre, ho costretti i miei genitori a portare allo scoperto i loro piani che silenziosamente avevano progettato sin da quando ero piccolo. Nel farmi questo ulteriore dispetto, i miei genitori mi hanno pero' fatto un favore, perche' hanno portato alla luce i loro piani e mi hanno dato la prova di qualcosa a cui io stesso avevo difficolta' a credere. Per fortuna avevo il mio dottore, che mi tenne in cura per altri 4 anni e mi diede la forza per resistere e guarire. In mezzo a tutta questa storia, c'e' stato anche l'innamoramento con la mia bellissima ragazza, ora mia moglie (che mia madre odiava senza motivo e con cui mia madre fece di tutto per farci lasciare). Non scrivo i dettagli perche' sarebbe troppo lungo. Ora abbiamo una bellissima bambina e presto avremo un altro figlio. Che bello essere autonomi, indipendenti, e uomini! Ora vedo il disegno di Dio dietro a tutto questo: Dio mi ha portato in America per separarmi da mia madre, che mi stava intossicando, e per darmi un padre nel dottore che mi ha curato. Mia sorella e' sempre obesa, e mio fratello, da una confidenza che ho avuto, sta con una ragazza che e' fallica e castrante come mia madre. Come conseguenza, mio fratello soffre di impotenza e non riesce nemmeno a fare l'amore con lei. Incredibile: io che ero omosessuale, ora sono piu' eterosessuale di mio padre e mio fratello messi assieme. Volevo dire a tutti che questa e' la mia storia. Non avrei mai immaginato, prima di andare dal dottore, che i miei genitori mi avevano fatto tutto questo, perche' li proteggevo io stesso e cercavo di non connettere le loro cattiverie con la mia omosessualita'. Se non fossi andato dal dottore, forse adesso starei io stesso qui a scrivere che i miei genitori non erano poi cosi' terribili. La psicanalisi ha il potere di portare alla luce fatti che la nostra mente tende a nascondere perche' troppo dolorosi. Vittorio, questa e' anche la risposta a quello che mi hai chiesto.
- 23 febbraio, 2009
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- Ciao Vittorio, ho appena scritto un commento lunghissimo a Mystery, e alla fine ho risposto anche a te. Tutto e' possibile. Certo, ce la puoi fare con una presa di coscienza ed un distaccamento. Io, pero', non ce l'avrei fatta senza la psicanalisi. Quegli incontri col dottore 5 volte a settimana mi hanno costretto a sputare fuori tutto il male che avevo dentro. Senza la psicanalisis credo che avrei finito per non affrontare tutti i problemi che avevo. Ma, come dicevo, non siamo tutti uguali. Io ho pregato tanto e Dio mi ha fatto vedere la strada. Non so se tu credi in Dio o no, ma se si', prega e chiediGli di mostrarti la strada. Con affetto, Marco
- 23 febbraio, 2009
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- Desidero ringraziare Marco dagli USA per la sincerità con cui ha esposto la sua storia. La mia storia è un po' diversa ma, a grandi linee, è inquadrabile nel contesto familiare "padre assente, madre opprimente": nel mio caso, per padre assente intendo un padre che aveva e ha sempre da ridire su ogni mia singola frase o azione e con madre opprimente definisco l'iperprotettività di mia madre, o il fatto che, talvolta, mi trovo a farle da marito, accompagnandola a fare commissioni o da parenti perché mio padre è impegnato a fare altro o, semplicemente, non aveva voglia di uscire con lei. Prometto che scriverò altri dettagli del mio percorso di guarigione, anticipandovi che Dio mi sta aiutando ma anche che nella mia mente sono scattate delle "molle" che mi stanno facendo rigettare l'omosessualità. A presto
- 23 febbraio, 2009
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- Grazie davvero per la tua testimonianza Marco dagli Usa..Ci stai dando coraggio!:) Una domanda: in cinque anni di psicanalisi per caso il tuo dottore ti ha parlato dei motivi per cui spesso l'omosessualità è connessa al narcisismo?? Se ci fate caso i gay in qualsiasi chat ( e non parlo di chat gay che grazie a Dio non ho mai visto, ma di chat normali come msn, myspace, netlog e quant'altro) hanno sempre foto da narcisisti dove amano mettere in evidenza i loro muscoli, il loro volto accompagnato da un'espressione spesso sensuale. Anche gli etero a volte lo fanno, ma più raramente ho notato dato che generalmente hanno foto in cui si mostrano naturali e non con quelle espressioni da posa. Anche io a volte tenderei a farmi foto di questo tipo e l'unica cosa che mi trattiene è Dio in quanto fare così è da stupidi, da narcisisti e va contro la virtù. C'è una connessione, vero Marco? Comunque io davvero penso che la mia omosessualità (anche se ora non mi definisco più omosessuale...sono in una fase indefinita credo..) non sia pre edipo, perchè davvero fino ai 13 anni era tutto regolare. Un'altra cosa che volevo dirti è che, sebbene diminuite, a volte si ripresentano delle attrazioni omosessuali, però ho notato che sono diverse da quelle etero che a volte ho...Analizzando me stesso a fondo ho notato che l'attrazione omosessuale si manifesta come un senso di oppressione e insicurezza e a livello di sensazione come una cera pressione fisica nella zona cuore, mentre l'attrazione etero è sempre accompagnata da serenità e da sicurezza...Ti sembra una cosa significativa? Grazie:) Mystery
- 24 febbraio, 2009
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- Per Credente: Grazie per il tuo messaggio! E' cosi' ingiusto essere usati dai propri genitori. I bambini sono troppo deboli per essere tirati in ballo tra un padre e una madre che hanno problemi. In un modo o nell'altro finiscono sempre per pagarla i bambini. Prega per tutti noi. Preghamo l'uno per l'altro. Marco
- 24 febbraio, 2009
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- Marco vorrei parlare con te hai un indirizzo mail? è urgente e imprtante. Greta
- 24 febbraio, 2009
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- ciao marco, sono vittorio. ti ringrazio per la tua testimonianza sincera e profonda. Sono sempre stato credente, ma solo nell'ultimo anno ho cominciato a praticare...nel senso che prego quasi tutti i giorni e vado a messa tutte le domeniche. ho ripreso anche a fare la Comunione, anche se non mi confesso da tempi immemorabili. desidero guarire, lo voglio con tutto me stesso per LUI, per la mia salvezza e per l'amore che nutro per la mia ragazza, ma ho paura di non farcela.... non ho un lavoro stabile, sono uno dei tanti precari italiani....quel poco che guadagno non mi permetterebbe mai di rivolgermi ad uno psicoterapeuta...ecco che come unica arma mi rimane la preghiera e il distacco emotivo da mia madre...a volte mi fa tanta pena, non ha nessuno con cui parlare, ma io non ci sto più ad accettare i suoi sfoghi contro mio padre, seppur ingenui...sono stato da sempre il suo confidente, anch'io come mistery l'ho sempre protetta e accompagnata ovunque perchè l'ho vista come un essere indifeso e impotente e ora, sebbene mi costi tanto, evito di rimanere solo con lei e se succede faccio in modo che non si parli di mio padre... sto soffrendo anch'io per questa situazione, ma me lo devo... ora spero solo di riuscire a farcela da solo.
- 24 febbraio, 2009
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- Non vorrei rompere un idillio. Ma si deve sapere che la psicoanalisi non è una scienza, e che le chiavi di lettura tradizionali da essa proposte per inquadrare il fenomeno omosessuale sono discutibilissime, e non suffragate da alcuna prova. Possono andare bene per qualcuno, e non per altri. Secondo alcuni autori vi sono basi neurobiologiche per l'omosessualità. In ogni modo personalmente credo molto al libero arbitrio e ci sono persone che deliberatamente (come chi scrive) hanno deciso e preferito i maschi alle donne. Punto e basta. Direi che Paolo nella lettera ai Romani abbia centrato in pieno il tema. Meglio di tantissimi psicologi. "Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti e hanno cambiato la gloria dell'incorruttibile Dio con l'immagine e la figura dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili. Perciò Dio li ha abbandonati all'impurità secondo i desideri del loro cuore, sì da disonorare fra di loro i propri corpi, poiché essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno venerato e adorato la creatura al posto del creatore, che è benedetto nei secoli. Amen. Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s'addiceva al loro traviamento. E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa d'una intelligenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno, colmi come sono di ogni sorta di ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d'invidia, di omicidio, di rivalità, di frodi, di malignità; diffamatori, maldicenti, nemici di Dio, oltraggiosi, superbi, fanfaroni, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia. E pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano chi le fa." Massimo
- 24 febbraio, 2009
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- A tutti voglio chiarire sul fatto di confessarsi o meno, sul fatto di descrivere o meno le proprie pulsiono e sul fatto si confidare la propria situazione ai genitori o al partner. Vi consiglio di non confidarvi con i parenti: non vivono la vostra situazione e non la capirebbero mai; quando ci si confessa, il sacerdote ricopre il ministero di assolvere i peccati e soprattutto di liberare dal peccato e dalla tentazione: molte pulsioni non sono proprie inclinazioni ma frutto di stress, amarezze e influenze ambientali o mediatiche. com l'assoluzione veniamo liberati da quanto ci opprime, inoltre più saremo precisi nel confessarci( con il sacerdote con cui entriamo più in empatia) più scaveremo dentro di noi più faremo chiarezza, più la grazioa DI dIO ENTRERà IN NOI
- 24 febbraio, 2009
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- Come promesso, vi racconto qualche altro dettaglio della mia storia. Vi chiedo scusa fin d'ora se dovessi annoiarvi, ma ritengo indispensabile condividere con voi queste parole. Ho 27 anni e abito nel Sud Italia, sono figlio unico, ho un lavoro e ho appena completato i miei studi universitari. I miei genitori sono due persone rispettabilissime, sempre distintesi per onestà e dirittura morale, però ho la quasi certezza, confermata da alcuni documenti che mi hanno sempre tenuto nascosti, che sono nato prima del loro matrimonio. A distanza di tanti anni, ci sono tre episodi della mia infanzia che ricordo ancora distintamente. Una volta ho colpito alla testa mio padre con una forchetta perché aveva mangiato un pomodoro dalla forma particolare nel suo piatto. In un'altra occasione, mia madre piangeva disperatamente e mio padre, muto e impassibile, stava seduto su di una poltrona: chiesi a mia madre di soffiarmi il naso ma lei rifiutò di farlo, mandandomi da papà. Una volta, inoltre, dovendo fare i miei bisognini, mio padre mi chiese come volessi farli, se da maschietto o femminuccia e io scelsi la seconda opzione, con conseguente suo rammarico. Mi iscrissero alla scuola materna ma dovetti cambiare plesso perché non conoscevo nessuno lì e non facevo che piangere; quando finalmente potetti iscrivermi all'asilo dove c'erano anche dei miei amichetti, iniziai ad apprezzare quei mesi, anche se un bambino, in particolare, mi faceva sempre i dispetti e mi derideva appena ne aveva l'occasione. Le mie estati e la mia infanzia le trascorrevo a contatto con delle bambine perché mio padre usciva di casa al mattino presto per lavorare e dovevo per forza andare con mia madre. Alle scuole elementari una volta, scherzando, sollevai il grembiule ad una compagna: sua madre lo seppe, venne a dirlo a mia madre che mi sgridò (o forse mi picchiò pure). Non capivo perché mi stesse rimproverando, visto che in tv quelle cose altri maschi le facevano. Le mie amicizie maschili erano poche, ma sincere e indissolubili, come lo sono quelle fra bambini delle scuole elementari. Un giorno venni bersagliato di palloncini ad acqua da alcuni compagni di classe e la cosa mi ferì profondamente perché non mi aspettavo di essere tradito, però nel tempo l'episodio l'ho superato totalmente e con alcuni di loro divenni ancora più amico. Sul fronte casalingo, però, mio padre si dimostrava insensibile, pronto a mettersi a gridare in presenza di chiunque per qualunque motivo o a scattare con le reazioni più esagerate di fronte a ogni circostanza: anche per una parola di rimostranza era pronto a scagliarmi qualcosa contro o a sbatterlo con violenza contro il pavimento o la parete. E di certo non si mostrava entusiasta di me, nonostante buoni risultati scolastici. Mia madre, invece, era sempre pronta a proteggermi, a confermarmi in quello che facevo e ad incoraggiarmi, anche se, all'occorrenza, non mancava di punirmi o di rifiutare di accordarmi delle pretese sbagliate. Crescendo, i miei amichetti si sono quasi tutti allontanati, chi per invidia, chi per motivi di studio e ho dovuto trovarmi altri amici alle scuole medie prima e alle superiori poi. All'adolescenza risale il primo episodio omosessuale: un amico di famiglia venne a casa e rimasi affascinato dai suoi modi cordiali (a differenza di mio padre) e, al tempo stesso, dalla sua virilità. Per giorni e giorni gli pensai, fantasticando su delle situazioni in cui lui mi abbracciava, mi incoraggiava e mi faceva vedere come era bello. Iniziai a studiare pianoforte e dopo qualche anno decisi di far ascoltare un brano ai miei. Con mia somma delusione, mio padre non mi rivolse nessuna parola di apprezzamento, anzi mi schernì e se ne andò dalla stanza dove stavo suonando. Da quel momento ho sempre suonato con le cuffie, a meno che non suoni in pubblico in presenza di altre persone. Il passaggio alle scuole superiori fu traumatico: tutti gli amici (almeno così li reputavo, prima che mi rendessi conto quanto di quanto fossero falsi e opportunisti) erano in altre scuole o in altre sezioni e decisi di abbandonare gli studi. In quell'occasione i miei genitori mi parlarono, facendomi ragionare sull'errore che avrei commesso e, fortunatamente, rinsavii, decidendo di continuare ad andare a scuola, con risultati che, poi, sarebbero stati eccellenti. Mi lasciava perplesso una cosa, però: tutti i miei compagni di classe sparivano l'ultimo giorno di scuola e, per un'estate intera, difficilmente si facevano trovare o sentire al telefono, per poi ricomparire nuovamente a settembre, con tutte le loro richieste di aiuto. Fino all'ultimo anno credevo di poter restare loro amico, ma appena dopo l'esame di maturità le mie speranze furono deluse: mi trovai solo, completamente solo, senza un solo amico delle scuole superiori. Decisi di non pensarci più di tanto e di concentrarmi sulla scelta dell'università, dove certamente avrei fatto nuove amicizie. Nel frattempo, però, continuavo a desiderare sessualmente dei maschi, concentrandomi sugli incontri che facevo per strada, o su ciò che vedevo alla tv, masturbandomi compulsivamente. Meno amici avevo e più desideravo dei maschi. Da qualche anno i miei vivevano una crisi coniugale: mio padre faceva delle stranezze, si chiudeva in un mutismo di giorni e giorni o, furioso, gridava la sua rabbia senza motivo. Mia madre, dal canto suo, non ha mai saputo farsi dare una risposta o delle spiegazioni valide, ma ha solo minacciato di andarsene via di casa. Inspiegabilmente, in quel periodo mio padre decise di allontanarsi da tutti i parenti e io dovetti fare da marito a mia madre, accompagnandola nelle occasioni pubbliche, alle feste, dai parenti o per negozi. Onestamente non mi dispiaceva di uscire senza mio padre, anzi era quando rientravo a casa che stavo male a rivedere quell'uomo che, una volta, mentre ebbi un malore, si accomodò su una poltrona e si mise a leggere come se io non esistessi, o come quella volta che fece tanto arrabbiare mia madre (cardiopatica), da spedirla in ospedale. Iscrittomi all'università, un nuovo scenario mi si aprì all'orizzonte: pur separati dalla distanza geografica, i miei compagni di corso si mostravano molto cordiali, oserei dire come degli amici e, dal punto di vista delle amicizie, cominciai a sentirmi più appagato, nonostante nel mio segreto continuassi a desiderare dei maschi. Intorno ai 20 anni feci i primi incontri con la pornografia via internet: decisi di collegarmi per scaricare dei drivers, poi per consultare la posta elettronica, fino a che, piano piano, iniziai a cercare immagini erotiche di maschi belli e muscolosi. Da lì il passo verso il baratro della dipendenza dal porno fu breve: diventai sempre più specializzato nella ricerca di fotografie e filmini erotici, tanto che oggi conosco per nome molti attori porno, culturisti e modelli, oltre a ricordare a memoria numerosi siti gay o bisex su cui ho spero ore e ore della mia vita. Ho fatto dei conti e ho ottenuto un risultato sconcertante: negli ultimi due anni ho navigato su internet per quasi 2000 ore, cioè oltre 80 giorni complessivi. Il dato è approssimato per difetto e, facendo le dovute proporzioni, ne risulta che in sette anni avrò speso almeno sei mesi (intesi come 24 ore su 24, 7 giorni su 7) seduto a guardare immagini erotiche. Spalmando tutto questo tempo nei vari giorni, è facile dedurne che la mia vita sociale era ridotta ai minimi termini. Vivevo una doppia vita: una facciata di bravo ragazzo, serio, meticoloso nelle proprie attività e un retroscena segreto di masturbazione, chat erotiche e foto di dubbia moralità. Il mio tempo libero, quindi, era calamitato dallo schermo del computer e le amicizie che erano nate, le facevo affievolire via via, fino a che non finivano. Devo ammettere che molti di quelli che ritenevo amici, alla fine mi usavano, ma a onor del vero non posso negare le mie colpe, derivanti dal fatto che cercavo sempre il conforto delle mie amate foto erotiche e trascuravo il contatto interpersonale. A volte non riuscivo a preparare degli esami universitari e tiravo in ballo tutte le possibili giustificazioni coi miei; la realtà era che, chiuso in stanza, non studiavo, ma mi mettevo a navigare per soddisfare i miei desideri repressi di intimità con altri uomini. La mia conoscenza di internet andava affinandosi e, in una serata, ero in grado di adescare qualche maschio sul web, portarlo a masturbarsi in webcam per me e poi lasciarlo perdere per sempre. Qualche volta io stesso mi sono masturbato in cam per mostrare ciò di cui ero capace e sentirmi gratificato e apprezzato. Credevo che le amicizie nate in chat potessero tradursi in veri legami affettivi o interpersonali ma mi sbagliavo e me ne rendevo conto solo dopo averci battuto la testa. Arrivai al punto di voler incontrare per gioco dei maschi, ma fortunatamente i miei progetti sono falliti e ringrazio Dio di questo perché ho saputo dopo che erano affetti da malattie contagiose. Il mio bisogno di affetto, però, continuava a restare insoddisfatto. Mia madre voleva e vuole sapere quand'è che mi fidanzo o mi sposo: di solito rispondo con qualche banalità ma dentro di me è come se un pugnale mi colpisse ogni volta. Mio padre, invece, continua a rinfacciarmi che non gli parlo mai, ma quelle volte che tento di farlo, o si mette a gridare, o mi offende per quello che ho detto o mi contraddice istantaneamente. Li amo, sono i miei genitori, ma riconosco anche che le soddisfazioni materiali che mi hanno dato non hanno saputo conferire un equilibrio mentale e affettivo alla mia esistenza. Come ho già scritto, ho cercato il conforto virtuale, l'illusione del proibito, ma mi sono trovato con un pugno di mosche in mano. Nel frattempo frequentavo anche la chiesa: Dio mi faceva sentire il Suo amore e, al tempo stesso, la necessità di allontanarmi dall'omosessualità. Riconoscevo che la vera vita è da eterosessuali, ma non riuscivo a trovare la forza per riuscirci. Dopo aver pregato per lunghi anni, ho iniziato ad imbattermi su internet in articoli che descrivono la possibilità di uscire dall'omosessualità. Facendo delle ricerche più approfondite ho trovato questo blog e ho divorato molti testi pubblicati, riconoscendomi in esso e, talvolta, piangendo per le verità che venivano a galla della mia vita. Finalmente sapevo che ce la si può fare, sia da un punto di vista spirituale, che da un punto di vista prettamente materiale. Decisi che era giunta l'ora di dare una svolta alla mia vita. Qualche mese fa, in opposizione a mio padre (che non mi rivolse la parola per giorni) e a mia madre (che forse voleva mantenere la pace in casa e si schierò dalla parte di papà), decisi di iscrivermi in palestra. Ero stanco di avere la forma fisica di un sessantenne e mi proposi di fare qualcosa. Il primo giorno di lezione tremavo al pensiero di poter vedere qualche maschio dall'aspetto fisico che avrebbe potuto provocarmi qualche reazione imbarazzante. Riuscii a portare a termine gli esercizi e mi avviai alle docce: qui incontrai, nudo, un uomo che fin da piccolo mi aveva fatto fremere il cuore al solo guardarlo. Rimasi stupito di come non mi avesse suscitato nessuna reazione, confermando quanto stavo leggendo su questo blog, circa la necessità di integrazione con gli altri maschi anche con lo sport. Felicissimo, tornai a casa ringraziando Dio per questa importantissima vittoria: erano anni che stavo pregando per la liberazione dall'omosessualità, ma fino ad allora non avevo mai avuto nessun risultato concreto. Il motivo era imputabile a me stesso: piegavo le mie ginocchia per chiedere aiuto a Dio, ma dopo cinque minuti già stavo a visitare qualche sito internet o ad ammirare qualche immagine che avevo memorizzato precedentemente. Con la bocca chiedevo aiuto, ma con la mente mi aggrappavo alle mie sicurezze fatte di immagini e filmati. Vivevo un odio e amo del mio problema: desideravo venirne fuori, ma al tempo stesso avevo paura di affacciarmi in un mondo nuovo. Realizzai che c'era da fare qualche altra cosa, allora: smettere di essere ossessionato dal mio problema. La notte mi addormentavo implorando Dio di liberarmi dall'omosessualità e al mattino mi risvegliavo con l'angoscia di quel dramma nel cuore. I miei sogni erano sempre turbati e, da sveglio, chiunque mi vedesse, poteva leggere la tristezza sul mio volto, incapace di sorridere. Da qualche giorno ho assunto un atteggiamento positivo: so che dall'omosessualità si esce e che la mia liberazione è vicina come non mai. Ho dalla mia parte Dio in questa battaglia: mi sta dando la forza e sento che ogni passo avanti verso la liberazione è una spallata a quel mondo oscuro che si nasconde dietro questo legame sessuale. Sento di potermi dichiarare guarito perché ora ho individuato tutte le varie cause del mio malessere (non ho scritto tutto perché altrimenti la narrazione sarebbe stata oltremodo appesantita) e, per il sangue di Gesù, posso dichiarare rotto questo legame infernale che mi ha tenuto schiavo per lunghi anni. Non vi nascondo che mentre scrivo queste frasi sento la mia mente come rischiarata da un raggio di luce nelle tenebre e so che, se per qualche motivo dei pensieri strani dovessero affacciarsi alla mia mente, avrei Dio stesso dalla mia parte che è capace di cambiare ogni mente, ogni desiderio, Lui che con una sola parola ha creato l'universo! Preghiamo gli uni per gli altri. Dio vi benedica.
- 24 febbraio, 2009
- Mark ha detto...
- Per Greta da Marco (e per tutti coloro che desiderino contattarmi): il mio indirizzo email e' markstronger@gmail.com
- 24 febbraio, 2009
- Mark ha detto...
- Caro Mystery, Sono Marco dagli USA. Grazie per il tuo commento. Allora: 1) Si', col mio dottore abbiamo parlato molto di narcisismo. Il narcisismo serve a compensare la mancanza di un pene. Le donne lo hanno naturalmente, perche' un pene non lo hanno, e allora si truccano, hanno i capelli lunghi, e mostrano il seno. Gli uomini non dovrebbero avere questo problema, ma se sono stati castrati allora hanno bisogno di compensare la castrazione con qualcosa di speciale. Molti gay amano Madonna, Marilyn Monroe, Judy Garland, Liza Minnelli, Cher, etc. Non perche' siano attratti sessualmente da loro, al contrario perche', narcisisticamente, vorrebbero essere come loro. Sono tutte donne che hanno qualcosa di speciale e se un gay potesse essere come loro, allora finalmente avrebbe un "pene": per esempio il pene di Madonna, che e' una donna molto aggressiva, o la bellezza di Marilyn Monroe, o la voce di Liza Minnelli etc. Quando uno guarisce dall'omosessualita', il narcisismo scompare. 2) Per favore, fermati un momento e pensa attentamente: cosa e' successo quando avevi 13 anni, che ti ha causato l'insorgere dei desideri omosessuali? Ci deve essere stata una molla. Cerca di scoprirla e di curare qualsiasi trauma che abbia causato questo problema. 3) Sono d'accordo con te: non dovresti definirti omosessuale. Non offendere te stesso con quella parola. Tutti noi siamo, in fondo, eterosessuali, e disperatamente alla ricerca della mascolinita' perduta e negata. Non dovremmo mai definirci con un'etichetta che sentiamo non ci appartiene. Ciao, Marco
- 24 febbraio, 2009
- Mark ha detto...
- Mystery, dimenticavo. Si' e' verissimo, c'e' una differenza anche al livello di sensazione fisica tra desideri omosessuali e desideri eterosessuali. I desideri omosessuali vengono dalla disperazione e quindi sono molto intensi, tanto intensi quanto la disperazione e' profonda, e fanno quasi male fisicamente, al cuore come dici tu. I desideri eterosessuali, invece, non vengono dalla disperazione, e per quanto possano essere intensi non fanno male e lasciano un senso di pace quando appagati. Con affetto, Marco
- 24 febbraio, 2009
- Mark ha detto...
- Caro Vittorio, prima o poi troverai un lavoro stabile, ma nel frattempo, non c'e' proprio nessun uomo eterosessuale e buono a cui tu possa confidare i tuoi problemi? Sai, a volte queste cose se ce le teniamo dentro crescono come un cancro e dobbiamo farle uscire come si fa uscire il pus da una ferita infetta. Non e' assolutamente compito tuo essere il confidente di tua madre e tu non ti dovresti assolutamente sentire in colpa. Tua madre potrebbe darsi da fare e risolvere i suoi problemi in un altro modo: con delle amiche, con un prete, etc. Non e' stato giusto che lei ti abbia messo contro tuo padre e sono sicuro che anche tuo padre se ne e' accorto e forse non si fida di te, il che ha certamente contribuito al distacco tra te e lui. Pensa a quello che tua madre, egoisticamente, ti ha fatto, a quanto ti ha fatto soffrire. Non ti dico assolutamente di vendicarti facendole del male, ma di vendicarti facendo del bene a te stesso: per esempio decidendo di non essere disponibile per le sue confidenze, andando a vivere altrove come un uomo invece di stare con lei come il suo bambino/marito, etc. Tu sei padrone della tua vita e non devi rendere conto a lei delle tue scelte. Anche la Bibbia dice che l'uomo per la sua donna "lascera' suo padre e sua madre" e una madre che non lascia andare suo figlio e' l'esempio piu' grave di egoismo, che va contro persino gli insegnamenti di Dio. Con affetto, Marco
- 24 febbraio, 2009
- Mark ha detto...
- Massimo, ti assicuro che l'omosessualita' per me non e' stata mai una scelta consapevole. Magari! Non e' che un giorno mi sono seduto e ho detto, "Sai una cosa? Oggi scelgo di essere omosessuale." Al contrario, non ho mai sentito di avere una scelta e nell'ambiente familiare in cui sono cresciuto era l'unico modo che avevo per sopravvivere. Detto questo, sono d'accordo che il mio caso non detta nessuna legge, anche se il mio dottore, che nella sua lunga carriera ebbe piu' di mille pazienti e riusci' a curarne a centinaia, mi disse che non trovo' mai un paziente che non venisse da una famiglia con la madre castrante e il padre ostile, seppura con variazioni caso per caso. Non credo all'origine neurobiologica dell'omosessualita'. Non spiegherebbe perche' la maggior parte di noi ha lamentato la presenza della madre padrona e del padre assente. Se l'omosessualita' fosse genetica, allora si manifesterebbe indipendentemente dai genitori, cosa che non ho mai sentito e il mio dottore, un esperto, neppure. Ci sono stati degli studi su gemelli omozigoti (stesso DNA), che hanno dimostrato che uno dei due gemelli puo' essere eterosessuale e l'altro omosessuale. La maggior parte delle volte, i due gemelli hanno lo stesso orientamento sessuale (il che non sorprende, visto che vengono dagli stessi genitori e tipicamente crescono nella stessa familgia). Eppure, nel rimanente numero dei casi, i due gemelli non hanno lo stesso orientamento sessuale, perche' la madre ha scelto uno da castrare e ha lasciato l'altro al padre come compagno e amico (come tra me e mio fratello, anche se non gemelli). Ecco quindi la prova che l'omosessualita' non e' genetica. Se fosse genetica, il 100% dei gemelli avrebbe in comune lo stesso orientamento sessuale. Tutto cio' che e' meno di 100% e' una prova che l'omosessualita' non e' genetica. Le teorie genetiste dell'omosessualita' sono state inventate dalla lobby gay, che cerca teorie per dimostrare che essere gay e' come essere mancini e che non c'e' nulla di male. Cosi' almeno non si devono sentire malati, non devono affrontare quello che ho affrontato io in 5 anni di psicanalisi alle 7 del mattino, spendendo una fortuna, e non devono combattere i dolorosi traumi della loro infanzia e, soprattutto, non devono combattere i loro genitori. Marco
- 24 febbraio, 2009
- Mark ha detto...
- Caro Anonimo del 24 Febbraio. Anche io andavo a confessarmi. Ci sono andato tre volte e tutte e tre le volte il prete era gay. Il secondo ci ha provato con me cercando di baciarmi mentre piangevo, diceva che voleva consolarmi. Purtroppo molti gay diventano preti per non affrontare i loro problemi sessuali e per non dover ammettere che non si sono potuti sposare. Percio' consiglio a tutti di stare attenti ai preti e a chiunque confidate questo problema. Ci sono anche "amici" che ci possono tradire, e che si approfitteranno della nostra confidenza per sentirsi superiori a noi. Attenti attenti! Dopo aver cercato aiuto nei preti, ho trovato aiuto solo nel dottore e nella donna che e' ora mia moglie. Quando mi andavo a confessare )perche' ci continuavo ad andare), rimanevo sul generico: "Ho avuto tentazioni sessuali, mi sono masturbato, ho guardato pornografia." Dio lo sa quello che c'era dietro e non c'era nessun motivo di raccontare dettagli al prete. Questo e' solo il mio parere, ma e' sempre meglio essere prudenti perche' persone cattive possono ritardare la nostra guarigione. Con affetto, Marco
- 24 febbraio, 2009
- Mark ha detto...
- Caro Credente, La tua lettera e' bellissima. L'ho letta con le lacrime agli occhi. Mi dispace dirti che credo che i tuoi genitori non si amino e si siano sposati solo perche' tua madre era incinta. Di consequenza, tuo padre ti considera la causa di tutte le sue sventure mentre tua madre ti considera l'uomo che stara' sempre con lei e la difendera' finche' non muore. Tuo padre non avrebbe dovuto chiederti se volevi fare la pipi' da maschio o da femmina. Gia' la stessa domanda e' offensiva. Avrebbe dovuto dare per scontato che tu la volevi fare da maschio, e se tu per caso la volevi fare da femmina, avrebbe dovuto correggerti con amore invecei di abbandonarti a te stesso e a tua madre. Tua madre fa presto a chiederti quando ti fidanzi (perche' non vuole farti vedere che sa che e' colpa sua che non ti sei fidanzato). Certo che non ha mai incoraggiato la tua eterosessualita' perche' se tu fossi diventato eterosessuale l'avresti "tradita" con un'altra donna e "lasciata". Quante cose di me ho ritrovato nella tua storia. Dio ti ama anche di piu' per tutto quello che hai sofferto. Credo che Dio sia molto offeso, non con noi, vittime, ma con i nostri genitori, che hanno complottato contro di noi togliendoci la mascolinita' che Dio ci aveva dato. La buona notizia e' che Dio ce la vuole ridare indietro, piu' forte che mai! Con affetto, Marco
- 25 febbraio, 2009
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- salve a tutti. volevo portare la mia esperienza per quanto insignificante. ritengo che ogni sforzo diretto alla piena realizzazione di sè sia degno di rispetto, anche qualora ciò avvenga attraverso il difficile percorso verso l'eterosessualità. ho scoperto con interesse questo sito alla luce delle accese polemiche sulla canzone di povia a sanremo. la mia esperienza non fa testo e si differenzia un pò da quelle che ho letto qui: ho 31 anni, da piccolo ho sofferto del fatto di essere gay, poi mi sono innamorato di un amico con il quale oggi sto assieme da quasi 10 anni. ovviamente non ho raggiunto nessuna felicità o che altro. alla felicità si aspira, non penso la si possa raggiungere, sono troppe le difficolatà e le sfide di questa vita. la vita è fatta di sfide e di percorsi, sia in un rapporto di coppia (mamma mia se guardo indietro è stata proprio difficile all'inizio), sia nella battaglia per diventare eterosessuali. c'è una bellissima frase nel film tutto su mia madre pronunciata dal tenero personaggio di Agrado che paradossalmente accomuna il vostro rispettabile e duro percorso a quello delle persone trans. lo so sembra assurdo ma forse non lo è: la volontà dell'io e l'autodeterminazione personale possono prevalere sulla natura che talvolta, come diceva il poeta, è "maligna". "Mi chiamano Agrado perché per tutta la vita ho sempre cercato di rendere la vita gradevole agli altri... oltre che gradevole sono molto autentica. Guardate che corpo... tutto su misura. Occhi a mandorla 80 mila. Naso, 200 buttateli tutti perché l'anno dopo me l'hanno ridotto cosi con una altra bastonata. Tette, due, perché non sono mica un mostro, però le ho già super ammortizzate. Silicone.. naso,fronte, zigomi, fianchi e culo. Un litro sta sulle 100 mila, perciò fate voi il conto perché io già l'ho perso. Limatura della mandibola 75 mila. Depilazione definitiva col laser, perché le donne vengono dalle scimmie quanto l'uomo, sino a 4 sedute, però se balli il flamenco ce ne vogliono di più è chiaro. Quello che stavo dicendo è che costa molto essere autentica signora mia... e in questo non bisogna essere tirchie, PERCHE' UNA TANTO PIU' E' AUTENTICA QUANTO PIU' SOMIGLIA ALL'IDEA CHE HA SOGNATO DI SE' STESSA" in bocca al lupo per i vostri sforzi e grazie per quello che mi avete consentito di imparare leggendovi. saluti, daniele (daniel_cio@libero.it)
- 25 febbraio, 2009
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- Voglio ringraziare Marco (msg del 13 febbraio) e uno dei tanti anonimi (del 17 febbraio) per avermi risposto. Mi sono fatto coraggio, perché sono uomo, aiutato anche dallo sfinimento per la situazione, e ho chiamato quello psicologo e ho iniziato la settimana scorsa. Riguardo a questa frase di Marco: "Hai mai pensato che quell'abbraccio che tanto desideri non è sesso ma un gran desiderio di amicizia ed accettazione?", la risposta è sì, assolutamente non è sesso, non voglio fare sesso con un amico, e però proprio per questo è ancora più forte il desiderio di sentirlo vicino/intimo in quella modalità che dicevo perché in fondo non mi sembra sbagliato. Forse infantile, ma non sbagliato, però se nell'infanzia risulta che non sono stato abbastanza preso in considerazione da un punto di vista affettivo, adesso oltre al danno c'è anche la beffa che avrei desideri infantili mentre gli altri coetanei non hanno nessun bisogno/desiderio (anzi magari hanno proprio repulsione) per essere affettuosi in quel modo. Scusate lo sfogo.
- 25 febbraio, 2009
- Mark ha detto...
- Per Andrea80: benissimo! Ce la farai! P.S. L'anonimo del 17 febbraio ero sempre io :-) Marco dagli USA
- 25 febbraio, 2009
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- Per Giorgia del 21.02. Se sei sicura di quello che dici, io ritengo che tu glelo debba dire. Anche indipendentemente dal sospetto della malattia. Sicuramente lui deve aiutarti nell'affrontare questo pronblema. Marco.
- 27 febbraio, 2009
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- Ciao ragazzi, vi racconto in breve la mia storia. Ho 30 anni, sono un bel ragazzo, con un lavoro di successo, ho una fidanzata stupenda, sia fisicamente che caratterialmente. Amo la mia fidanzata e lei mi ama. Insomma, la mia vita è ciò che tutti desidererebbero: i miei amici mi invidiano, le altre ragazze uscirebbero volentieri con me... Eppure, ho degli istinti omosessuali che non riesco a controllare. Da piccolo ero efemminato, gli altri ragazzini mi prendevano in giro, per la verità la cosa è rimasta sino alle superiori (ora sono molto mascolino, e nessuno mai immaginerebbe di me), a 21 anni, mentre avevo una relazione con una ragazza, il primo incontro omosessuale. Poi la frequenza di incontri gay si è intensificata, ora ho incontri ogni 2/3 mesi. Ho insomma una doppia vita, un lato B che non riesco a controllare. Di colpo, durante il giorno, sento la necessità di guardare siti gay, frequentare chat gay, masturbarmi al cell con gay ecc. Oppure la sera, anche dopo che ho appena salutato la mia ragazza, vado in zone gay per cercare incontri. Non riesco a controllarmi. Compio atti omosessuali, poi mi pento, mi sento una merda nei confronti della ragazza che amo e di me stesso, mi giuro di non farlo più, e dopo un paio di mesi ricado nello stesso errore. Con la mia ragazza ho una relazione completa, la amo e lei mi ama altrettanto. Sessualmente, per questa mia doppia identità, ci sono periodi in cui non provo attrazione nei suoi confronti. Però lei non sospetta quale sia il motivo, le faccio credere stress da lavoro. In altri periodi, invece, anche da un punto di vista sessuale, le cose vanno alla grande. Con i ragazzi è diverso, provo una attrazione istintiva, quando mi approccio negli incontri sono già eccitato e la cosa finisce in breve tempo, poi scappo vergognandomi di me stesso. Non ho il desiderio di innamorarmi di un ragazzo gay, o di baciarlo o di abbracciarlo, cerco solo sesso. Voglio uscirne, non riesco più a condurre questa doppia vita, facendo del male e me ed alla persona che amo, con il rischio anche di essere scoperto e di rovinarmi definitivamente. Come posso fare? Aiutatemi, grazie! MarcoMI
- 27 febbraio, 2009
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- caro marco, la fedeltà non si insegna, è un valore che uno ha a prescindere dall'orientamento sessuale. tu questo valore ce l'hai, per cui se ritieni di mancare di rispetto alla tua ragazza tradendola a sua insaputa non dovresti più farlo. alcuni trucchetti ci sono, ad esempio fare quanto più spesso sesso con lei (compatibilmente con gli impegni della vita, dubito si possa fare sesso ogni giorno anche se alcuni si vantano di farlo, mah) in modo che non trascorra molto tempo fra una volta e la successiva e l'istinto sessuale rimanga sopito nei momenti intermedi in quanto già appagato. oppure anche la masturbazione aiuta, a meno che non la consideri tradimento anche quella (secondo me non lo è però). se appena ti viene l'impulso di andare in un luogo d'incontro gay ti chiudi in bagno e ti masturbi, poi continui la tua vita senza avere più l'impulso sessuale da scaricare. e la tua fortuna è che non hai problemi di natura sessuale con la tua ragazza, per cui si tratta solo di un normale problema di impulso di tradire, non di omosessualità. che ne pensi? il mio è un consiglio da persona gay, ora non so quanto possa essere accettato in questo blog. molte volte mi vengono "pensierini" su qualche bel ragazzo, penso capiti a tutti, ma se appena ti vengono rivolgi il pensiero alla persona che ami, a quanto è bello il sesso con lei e provi a immaginare e quasi visualizzare il momento in cui potrai soddisfarti con lei, allora non avrai più un troppo grande impulso di tradirla, ma un impulso accettabile che ti consentirà di non farlo. forse sono stato incasinato, ma vorrei sapere che ne pensi. baci
- 27 febbraio, 2009
- Credente ha detto...
- Caro MarcoMI, grazie per il tuo contributo. L'aiuto che posso darti, in questa fase, è suggerirti di leggere i testi pubblicati sul blog, in modo da poterti analizzare e scoprire qualcosa di più su te stesso. Il fatto che tu abbia una vita apparentemente perfetta non ti immunizza da queste pulsioni per due ordini di motivi: il primo, materiale, deriva dalla noia che, probabilmente, tu vivi nei momenti in cui ti vengono delle strane voglie a cui poi dai seguito e te ne penti amaramente; il secondo è spirituale e deriva dall'innato bisogno che hai di Dio, che cerchi di sostituire la gioia che Lui può darti con altre cose. Non ti sto indicando di rinchiuderti in clausura, ma di poter elevare una sincera preghiera a Dio affinché, rendendoti conto che la tua vita in fin dei conti non ha nulla da invidiare agli altri, tu possa essere completo anche spiritualmente e mentalmente e i desideri gay vadano via.
- 27 febbraio, 2009
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- Per l'anonimo del 27 settembre: Questo non è un problema di omosessualità ma di semplice onestà. Se sei fidanzato con lei, sei attratto da lei (ora molto meno, ma date le esperienze è ovvio), hai rapporti con lei ecc., è chiaro che la tua non è una vera e propria omosessualità. Mi sembra piuttosto che tu sia assolutamente etero con minimi problemi di omosessualità che potresti evitare di alimentare. A prescindere dagli incontri gay e dai rapporti sessuali con persone dello stesso sesso, ti sconsiglio vivamente di evitare anche di visionare i siti che stimolano la fantasia e di evitare anche la masturbazione (in specie quella che desideri con fantasie gay). Tutto ciò per un semplice motivo: se non dai acqua a questo lato di te, esso si inaridirà (e tu sei già un pezzo avanti rispetto a molti di noi, perchè buttare via tutto?), se invece gli dai nutrimento questo si alimenterà e diventerà un grosso problema che in men che non si dica ti sovrasterà. Dammi retta: taglia corto. Fallo per te stesso.
- 27 febbraio, 2009
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- marcomi, nel rileggere la tua storia rivedo tanto la mia situazione...gli impulsi sono gli stessi, ma la differenza principale è che io nn ho mai avuto rapporti concreti con dei ragazzi...non riesco ad immaginare un rapporto omosessuale passivo, ho dolore al sol pensarlo,ma non disdegnerei di essere attivo....mi rendo conto che è un impulso violento e forte che travalica la coscienza. l'altro elemento però che mi angoscia è dato dal fatto che come te, mi eccito immediatamente nel sol pensare un rapporto gay, mentre con la mia ragazza è molto più lento e soft...
- 28 febbraio, 2009
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- Voglio condividere con altri fratelli messi nelle mie condizioni cosa mi e' successo e di non smettere mai di avere fiducia nel Signore: NELLA CONFESSIONE DI SABATO 21 FEBBRAIO 2009 PENSO DI AVER AVUTO UNA GRAZIA HO SENTITO UN SOLLIEVO ORA MI SENTO DIVERSO GIOIOSO E PIU’ LEGGERO. Quel Sabato ero in dubbio se andare a confessarmi poi alla Messa oppure andare a fare un giro,mai avrei pensato di ricevere tanto, la vita e’ strana, e non me lo aspettavo comunque ho scelto e sono andato in Chiesa e mi sono Confessato (il Prete ha chiesto al Signore di Illuminarmi ed Indicarmi la mia Strada) durante la Messa ero molto sollevato sentivo che qualcosa in me e nello Spirito era cambiato e contento cantavo e lodavo con gusto GRAZIE GESU’ DI AVERMI ILLUMINATO E FATTO CAPIRE LA MIA STRADA E DATO LA FORZA per abbandonare quella "dipendenza di sesso compulsivo" che mi rendeva schiavo e che mi stava portando alla solitudine e alla mia rovina. GESU' MI HA DATO UN AIUTO IMMENSO e dato la FORZA e LA VOLONTA' DI DECIDERE che: "IO voglio smettere" . Nel frattempo ho ascoltato sempre di piu' la canzone di Povia che mi ha dato un grande coraggio e speranza. Da qualche giorno sto uscendo con una ragazza che mi piace molto. Mi sento davvero felice e UN ALTRO UOMO! Saluti Stefano
- 28 febbraio, 2009
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- MarcoMI risponde a tutti Grazie ragazzi per i vostri contributi. Questo blog mi sta aiutando parecchio, sto cercando di migliorarmi. Per l'anonimo del 29... anche io non ho desideri gay passivi (ho fatto sesso orale solo una volta, e non mi è piaciuto), solo attivi. Infatti nei miei incontri occasionali, mi limito a masturbare il mio partner e a svolgere un ruolo solo attivo. Penso che la nostra situazione sia identica, l'unica differenza che io partendo dai pensieri, nel corso degli anni, sono caduto anche negli errori concreti. Ora voglio smettere soprattutto per la mia ragazza, che non merita tutto ciò, e con la quale voglio costruirmi una vita e una famiglia, senza zone d'ombra. Per Credente: è vero, i miei desideri gay il più delle volte scaturiscono da momenti di noia. Se sono molto impegnato con il lavoro o altro non ci penso e tutto fila dritto. Oppure, molto spesso, vado in luoghi gay quando sono un po' brillo, magari perchè uscendo con gli amici ho bevuto un bicchiere di troppo. In quelle situazioni non riesco a controllarmi, mi capita anche di trovarmi con l'auto già davanti al cancello di casa e poi, irrazionalmente, fare la retromarcia ed andare a cercarmi incontri gay, è una pulsione che non riesco a controllare. Ora credo che questo sito mi potrà aiutare, anche se rispetto a molte storie che ho letto, ed alla canzone di Povia, io non ho mai avuto problemi familiari (padre assente ecc...) ne tantomeno difficoltà di accettazione fisica... come vi dicevo, sono un bel ragazzo è ho sempre praticato sport di squadra. Spero davvero che con la preghiera io possa allontanare questo spettro, glielo devo alla persona che amo. MarcoMI
- 01 marzo, 2009
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- Grazie Stefano per la tua testimonianza, l quale mi fa ricordare molto la promessa di Gesù Cristo che disse: "La Verità vi farà liberi!" A questo proposito voglio appunto dire che ciò che noi dobbiamo cercare e conseguire è proprio la totale libertà nel corpo e nell'anima, ovvero libertà dai vizi e in particolare da questa ossessione. Per questo non sono d'accordo con chi ha suggerito a MarcoMi di masturbarsi per evitare incontri occasionali. Questa non è vera libertà. La libertà si ha quando si è liberi di scegliere e ci sentiamo liberi da queste catene e capaci di elevarci a cose più elevate. Proprio Dio, attraverso i meriti del suo Figlio crocefisso, può darci questa libertà dal peccato, perchè, come disse il profeta Isaia 700 anni prima della venuta di Gesù: "Per le sue piaghe noi siamo stati guariti". Gesù è l'Agnello divino, sgozzato ma sempre vivente, che siede sul trono di Dio alla destra del Padre suo. Da questo trono sgorgano copiosamente Acqua e Sangue, ovvero lo Spirito Santo vivificante e il Sangue del Redentore. Noi dobbiamo attingere a piene mani a questa sorgente della misericordia di Dio che si è aperta a noi sulla Croce, ma per fare questo dobbiamo essere umili e fiduciosi in Dio. Quindi smettiamola di dire "Io non ce la posso fare. La virtù è impossibile da conseguire". Così come ce l'hanno fatta tanti prima di noi anche noi possiamo vivere liberi dal peccato. I santi erano fragili creature e l'unico motivo per cui sono riusciti ad elevarsi a simili vette di santità è dovuto al loro abbandono a Dio e alla loro semplicità: le nostre anime sono come vasi, per cui più sono pieni di preoccupazioni umane e di pregiudizi, più sarà difficile riempirle di quell'Acqua viva che Gesù Cristo ci ha promesso. Siate forti quindi, fate una buona confessione proprio ora che è Quaresimo e date una svolta alla vostra vita senza scoraggiamenti! Dio è dalla vostra parte e saprà sfruttare la vostra debolezza per meglio mettere in risalto l'onnipotenza della sua Carità! Cancellatevi da qualsiasi chat negativa, eliminate tutte le immagini e i link porno. Gardate piuttoso immagini che possono elevarvi spiritualmente, fate penitenza, e cominciate da capo pregando Dio di aiutarvi. Non nascondete le vostre debolezze: più saremo coscienti della nostra miseria e del nostro essere un nulla davanti all'infinità di Dio, più Dio vi riempirà della sua Grazia. Credetemi: vi dico queste cose, perchè le ho provate anch'io, così come stefano e tanti altri che si abbandonano alla bontà del Signore! Forza, rivestitevi delle armi di virtù che Dio vi indica nel vangelo! Mystery.
- 01 marzo, 2009
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- stefano era gay, e adesso sta con lei... complimenti ragazzo, beato te :)
- 01 marzo, 2009
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- Per MarcoMi. Il tuo intervento ha stimolato il commento di molti. Anch'io voglio fornire il mio contributo legato alla mia esperienza. Se leggi i miei precedenti interventi nel blog vedrai che io ho avuto una storia simile alla tua (sono però molto più vecchio). Non sono riuscito a risolverla ma allora decisi, probabilmente contrariamente alla opinione di molti, di sposarmi senza dire niente a mia moglie. La maggior parte dei cosidetti esperti dicono che non lo si dovebbe fare senza avere prima risolto il problema, perchè si rischia di avere una doppia vita con stress notevole e poi succede che ci si lascia magari anche con la presenza di figli. Ma ai miei tempi non è che c'erano le opportunità terapeutiche di oggi e io avevo un gran desiderio di formarmi una famiglia. Dopo il matrimonio sono caduto alcune volte (confessandolo)ma come ho già detto è andata abbastanza bene. Cosa voglio dire con questo e forse mi ripeto, che non è detto che si debba per forza risolvere il probema, certo sarebbe meglio di si, ma se uno proprio non ci riesce cosa deve fare? Dire alla ragazza che ti ama guarda che io ho degli impulsi omosessuali pertanto ti lascio e poi semmai ti riprendo quando li ho risolti. Ma non è mica facile trovare una ragazza che anche amandoti davvero stia li ad aspettre che tu risolva i tuoi problemi con il psicanalista.(con questo non voglio disconoscerne l'utilità) Pertanto il mio consiglio è che se lei è veramente innamorata e anche tu lo sei o magari, come me, hai un grande desiderio di formare una famiglia vera, accettati come sei e sposati, magari cercando delle soluzioni come ti sono già state prospettate: sesso più frequente e sei sei credente chiedendo l'iuto di Dio con la preghiera. Ma poi anche, e perchè no, quando la tentazione divenata irresistibile, magari con la masturbazione (che è peccato ugualmente ma secondo me meno sconvolgente di un rapporto omosessuale) Se poi in futuro dovessero esseci dei figli vedrai che ciò rappresenterà un forte deterrente alla eventuale tentazione (ti auguro comunque nel frattempo di avere risolto il problema)Infine ti dico anche questo, qualora dovesse succedere qualcosa non ti angosciare più di tanto, in fondo anche i perfetti eterosessuali tradiscono la loro compagna e anche loro commettono un peccato grave che devono confessare. Non può succedere così anche alle persone come me e te? Ripeto, certo sarebbe meglio darci un taglio definitivo, ma se questo per vari motivi non succede che cosa dobbiamo fare. Rinunciare a tutto, alla famiglia ai figli oppure.... suicidarci? Ciao Marco (tuo omonimo)
- 01 marzo, 2009
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- Io sinceramente non mi ritrovo d'accordo con una certa passività verso questo male che leggo in alcuni di voi. Certo che non bisogna ammazzarsi se si sbaglia? Ma perchè dovremmo pensare gà che forse sbaglieremo ancora? Risolvere il problema è possibilissimo e fra i vari contatti msn che ho racimolato qui, quelli che si sono impegnati in terapia e che hanno avuto determinazione ne stanno uscendo DAVVERO! E se ne esce entrando in familiarità stretta con gli altri ragazzi-uomini...perchè la familiarità smitizza il corpo dell'altro uomo, facendoci capire che in fondo siamo come lui, uomini, e che nulla abbiamo da cercare in quel corpo! MarcoMi, Marcospera ti consiglia bene nel dirti che non devi lasciare la tua ragazza, ma il problema vedi di risolverlo definitivamente, trova uno psicoterapeuta e non ti sentire passivo davanti a questo male: affidati a Dio e alla tua forza d'animo e ce la farai. Poi se non hai mai praticato uno sport di squadra inizia e vedrai che ti aiuterà! Un mio amico del narth che ho su msn ha iniziato karate e mi dice sempre come questo sport e la familiarità con gli altri uomini lo stia liberando definitivamente dall'omosessualità. Per cui forza e coraggio! Ritrovate la libertà completa con la Fede e con la terapia, senza sotterfugi inutili quali la masurbazione (che oltretutto sarebbe più dannosa che mai dato che ti porterebbe a pensare a uomini in senso erotico) Mystery
- 01 marzo, 2009
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- Mystery grazie per il tuo intervento......Ovviamente a parte la fede la preghiera volevo sottolineare l'importanza dell' eliminazione totale di pornografia , registrazioni a chat,cellulari ecc....e cercare di evitare luoghi imporsi nella prima fase di vivere con i "paraocchi" . L'impulso omosex così non viene alimentato. Saluti Stefano Ricordatevi che : "Tutto posso in Colui che mi da la forza" (Colui È Gesù Risorto) "Ti basta la mia Grazia . La mia potenza si manifesta pienamente nella Debolezza"
- 01 marzo, 2009
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- Mi ha stupito ciò che ha detto MarcoMi circa i suoi impulsi in stato d'ebrezza. A me succede esattamente il contrario: se sono savio e al tempo stesso giù d'umore mi capita di avere qualche attrazione omosessuale (sebbene non forte ultimamente), invece, quelle poche volte che ero "di fuori" o almeno un pò brillo ho sentito attrazione per ragazze e anche abbastanza consistente. Magari Marco Usa mi sa spiegare qst fatto??:) Comunque un altro mio problema è che io generalmente ho paura delle ragazze, credo che di sicuro non mi vorrebbero e che mi disprezzerebbero...infatti, il mio obbiettivo adesso è eliminare del tutto le attrazioni non volute, perchè per ora l'idea di avere una ragazza spesso mi impaurisce, perchè ho davvero la convinzione che mi tratterebbe male; oppure ancor più spesso credo che non mi capiterà affatto, perchè non mi vedo adeguato.
- 02 marzo, 2009
- Mark ha detto...
- Ciao MarcoMI, Ognuno di noi e' fondamentalmente un eterosessuale. L'omosessualita' e' solo una mancanza di fiducia nella tua mascolinita'. Se sei stato effeminato per molti anni, era perche' eri super-identificato in tua madre. L'omosessualita' ci permette di liberarci della presenza soffocante della madre ed acquisire il padre nello stesso tempo. Paradossalmente, credo che tu a volte veda tua madre nella tua ragazza, e allora cerchi nell'omosessualita' la via di uscita. Non sono d'accordo con coloro che dicono che questo e' un problema di disonesta'. E' chiaro che tu non vuoi essere disonesto e che queste pulsioni sono incontrollabili. Chiunque abbia avuto problemi di omosessualita' (tutti o quasi su questo forum) sa bene che non si possono controllare certe pulsioni semplicemente ragionandoci sopra, dicendo cose del tipo "Voglio essere onesto, non voglio fare peccati." Io, perlomeno, non ce l'ho fatta in quel modo. Ho pregato per anni, buttandomi per terra in camera mia, piangendo e supplicando Dio di farmi cambiare. Cosa che Dio ha fatto permettendomi di andare da un bravo dottore. Ma di sicuro, non sono guarito dicendomi "Devo essere onesto e non devo peccare." Anzi, piu' dicevo cosi', piu' mi sentivo di merda e in colpa, piu' dovevo ricorrere all'omosessualita' per ricostruirmi la stima in me stesso, per immaginare che ci fosse un uomo che mi apprezzasse in un modo o nell'altro. Da questo punto di vista, l'omosessualita' e' paragonabile alla cleptomania. Se una persona e' cleptomane e sente il bisogno incontrollabile di rubare, non puoi dire a quella persona "Sei disonesto, rubi, e vai contro il settimo comandamento." Sono d'accordo con coloro che hanno detto che il sesso con la tua ragazza ti puo' aiutare a diminuire i desideri omosessuali. Infatti, non soltanto ti sfogheresti sessualmente, ma quel sesso ti darebbe piu' fiducia in te stesso e ti rassicurerebbe che la tua ragazza non ti mangia mica, non ti soffoca come una madre castrante ma al contrario ti apprezza come uomo. Sono pero' in disaccordo con coloro che hanno detto che la masturbazione ti puo' aiutare. Masturbandoti con pensieri omosessuali, non faresti altro che alimentare il disturbo, associando nella tua mente le fantasie omosessuali con la droga dell'orgasmo. Dopo poco, la masturbazione non ti basterebbe piu' e dovresti ricorrere ad un incontro omosessuale. Oltretutto, la masturbazione con fantasie omosessuali non farebbe altro che diminuire i tuoi desideri verso la tua fidanzata. Ciao, Marco
- 02 marzo, 2009
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- CIAO A TUTTI. SONO UN FRATE FRANCESCANO. DA TEMPO STO LAVORANDO AD UNA TESI S NICOLOSI CHE FORSE IN AUTUNNO DISCUTERO'. OFFRO COL CUORE PIENO DI GRATITUDINE A TUTTI VOI IL MIO SOSTEGNO ENELLA PREGHIERA PER CIASCUNO DI VOI E LA MIA PICCOLA DISPONIBILITA' AD AIUTARVI PER QUELLO CHE POSSO NELLA FORMAZIONE CHE STO FACENDO IN MERITO ALL'EGODISTONIA MA SOPRATTUTTO A PARLARE CON CHI VUOLE ESSERE SOSTENUTO. IL RISPETTO E LA ELICATEZZA CON LA QUA MI AVVICINO ALLA STORIA DI CISCUNO VUOLE SSEREQUELLA DI MOSE' QUANDO CHIAMATO DA DIO A AVVICINARS AL ROVVTO ARDENTE SI TOGLIE I SANDALI PERCHè STA CALPESTANDO UN LUOGO SACRO...E' LA VITA DI CIASCUNO E LA SU TORIA, LE SUE SOFFERENZE E LE PROPRIE VICENDE SONO UN TERRENO SACRO A CUI AVVICINARSI CON IMMENSO RISPTTO. GRAZIE A TUTTI. PACE A VOI. MAX
- 05 marzo, 2009
- max ha detto...
- chiedo scusa per gli errori di battitura al mio primo intervento...ma avevo problemi con la tastiera del PC. spero che si sia compreso quanto volevo dire. la pienezza dell'amore è la meta della vita per ciascuno di noi...non accontentiamoci.!
- 05 marzo, 2009
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- Ciao max...la pienezza dell'amore è la nostra meta. E' vero. Ma ti garantisco che è difficilissimo. Ogni giorno è una tentazione forte diversa. Ogni giorno. A volte lo sconforto prende il sopravvento. Prego molto per questa cosa...ma è davvero difficile dare una svolta...o comunque vivere serenamente questa fase di "eventuale" transizione. Ho avuto momenti di serenità durante questa batteglia. Momenti di certezza e di vigore nei propositi. Ma molto spesso le tentazioni arrivano proprio sotto il naso...sempre più forti. Si resiste ok. Si chiede l'aiuto a Cristo. Il dubbio che sia un cammino senza speranza rimane però...che si fa?
- 06 marzo, 2009
- Credente ha detto...
- Caro John, quando scrivi "Si resiste ok. Si chiede l'aiuto a Cristo. Il dubbio che sia un cammino senza speranza rimane però...che si fa?" leggo un che di scoraggiamento e posso capirti davvero. Non conosco la tua storia però conosco Colui in cui hai riposto la tua fiducia, cioè Dio, il quale nella Bibbia ha promesso che completerà ogni Sua opera. Continua ad avere fiducia che la tua vittoria è vicina e non essere oppresso più di tanto da questo problema: prova a "pensare positivo", riempiendo la tua mente di belle cose, compresa la lettura del Nuovo Testamento.
- 06 marzo, 2009
- max ha detto...
- per JOHN. Ciao . Pace a te.! quando la tentazione è forte che si fa?... hai ragione carissimo fratello...in quei momenti sembra che ogni discorso non valga nulla e il bisogno sia solo quello di sentirsi amati e accolti....bene ! Forse la prima cosa è riconoscere il proprio bisogno e trovare il canale giusto per soddisfarlo...perchè si tratta proprio di questo...NON SOPPRIMERE IL PROPRIO BISOGNO MA TROVARE IL GIUSTO CANALE PER SODDISFARLO..! alcuni autori dello spirito dicono che la tentazione sia l'occasione per la svolta nella vita di ciascuno di noi. infatti il problema e che molte volte noi razionalizziamo tutto pensando che gestendo ogni emozione siamo padroni della nostra vita, senza sapere che la parte più vitale di noi è quellla che non riusciamo a gestire razionalmente; dunque la parte più vulnerabile di noi...che però puo' diventare il nostro punto di forza...infatti questa ha delle potenzialità incredibili che usate ne lmodo giusto portano crescita e vita. il rischio però è quello di scambiare il miraggio con l'oasi! allora la tentazione ci svela che in noi vive un centro vitale pieno di potenzialità che dobbiamo far scorrere nella giusta direzione. cio' può valere anche per la tentazione che arriva dagli impulsi egodistonici. Quanto hai da donare Jonh e quanto bene puoi fare quando sai usare tutte le potenzialitaì che il buon Dio ti ha donato se riesci a canalizzarle nei luoghi dove generano vita. Già il fatto di poter essere sostegno per una persona che non ce la fa a resistere agli impulsi potrebbe essere un giusto modo per ben canalizzare. quando senti di aver bisogno di un uomo , del suo affetto, allora forse c'è una parte di te che è pronta a donare e ricevere e allora fai del bene, semina speranza attorno a te, renditi utile a chi ha bisogno (e quanto ce n'è), prega il Signore perchè solo lui sa colmare gli abissi che ci abitano con il suo Amore, coltiva amicizie vere e profonde ma SOPRATTUTTO SII PRONTO A DONARE ALL'ALTRO TUTTO IL BISOGNO CHE TI ABITA....E VEDRAI CHE NE RICEVERAI IL CENTUPLO....E NON E' LA PROMESSA DI UN POVERO FRATE....MA DI GESU' CRISTO (MATTEO 19,29)
- 06 marzo, 2009
- Mark ha detto...
- Caro John, Non e' un cammino senza speranza! E' un cammino difficile, lo ammetto, perche' l'omosessualita' ha rappresentato per noi, stranamente, un conforto. E' come una droga che li' per li' ti fa stare meglio ma poi, quando l'effetto passa, ti fa sentire svuotato, ed ancora piu' bisognoso di un'altra dose, piu' forte, di quella stessa droga. Io sono riuscito a sconfiggere la dipendenza da quella droga cosi' come molti altri ex-omosessuali, e cosi' come molti drogati sono riusciti a sconfiggere la dipendenza dalla droga vera e propria. Per sconfiggere la dipendenza dall'omosessualita', ho dovuto portare in superficie i miei conflitti interiori, che erano talmente dolorosi che io avevo imparato ad usare l'omosessualita' per sopirli. I conflitti riguardavano, come ho spiegato in altri posts, il male fattomi dai miei genitori. Ho avuto una madre fallica e castrante che aveva un desiderio innato di sconfiggere un uomo ed allo stesso tempo di avere un uomo tutto per se'. Quella madre aveva scelto me come la sua vittima. E mio padre l'aveva lasciata fare a patto che lei lo lasciasse in pace. Un patto silenzioso e segreto tra i miei genitori. Ora che ho una figlia di 8 settimane mi accorgo di quando un bambino abbia bisogno dei suoi genitori, al punto da considerarli i suoi salvatori. Un bambino farebbe qualsiasi cosa per non perdere l'affetto salvifico dei suoi genitori. Due bravi genitori sapranno usare questo bisogno per educare il loro figlio. Due cattivi genitori useranno questo bisogno per plasmare il loro figlio in qualcosa di mostruoso, se vogliono. Ecco come il peccato dei genitori si tramanda ai figli. Uscirne si puo': basta affrontare la paura della separazione e la paura di essere puniti che ci portiano avanti da quando eravamo bambini. Coraggio! Marco
- 07 marzo, 2009
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- quanto ti capisco jhon, ci sono giorni in cui mi sento forte, mi sento uomo, mi sento completo, guardo il cielo e dico GRAZIE....ma poi basta uno sguardo, un ragazzo che cammina per strada, un pensiero che si affaccia sornione e torno a cadere nello sconforto...torno a chiedere a Dio il perchè di tutto ciò...mi accorgo che nn passa, tutto è uagale a come era e quella gioia che provavo è dissipata, persa... in quei momenti faccio fatica a credere chequalcosa di buona possa accadere. Padre max, la sua presenza su questo blog è importantissima...quante domande vorrei farle.... considero l'ordine francescano, così come lo aveva concepito S.Francesco, il più vero, per quel senso di povertà e di amore professato....una povertà propria del messaggio evangelico, una chiesa che vive solo per fede ed elemosina...S.francesco è stato una personalità eccelsa. padre, io prego, o almeno cerco di farlo, ma non sono mai sicuro di quanto basti, di cosa dire, ho paura.... voglio solo guarire...e Dio lo sa....quante volte gli ho chiesto un segno, glio chiesto di mandarmi un segno per capire cosa devo fare, se mi ascoltasse, se sono destinato a rimanere quello che sono...ma ahimè...padre, non i ha risposto. Forse ora sto peccando, forse i segnali me li ha mandati...ma perchè non riesco ad accorgermene?......Vorrei guarire....voglio essere un uomo completo e consacrargli la mia famiglia, ma perchè lui non mi ascolta? Vittorio.
- 07 marzo, 2009
- max ha detto...
- caro marco. Pace a te. Son contento della tua testimonianza di Padre. Il mondo oggi ha bisogno di rivedere, riassaporare il gusto e la bellezza della paternità...oggi del tutto confusa o assente. condivido i consigli che hai dato a John anche se aggiungerei anche una cosa. A volte conoscere le cause delle proprie ferite è importantissimo ma non basta. Capire dove la tua vita si è arrestate, dove te ne sei scappato, la persona da cui hai preso le distanze...tutto imprtantissimo. Però c'è una quotidianiotà con la quale fare i conti. Oggi un mio amico mi scriveva che dopo un periodo nel quale si sentiva forte parchè aveva conosciuto una ragazza e aveva pochi impulsi omoerotitici, ha visto ricomparire le tentazioni. La lotta con la fragilità è continua, come continua è pure la Grazia che Dio concede per far fronte alle fatiche. il problema è che spesso pensiamo che conoscendo le cause ,abbiamo risolto i problemi. purtroppo non è così. Quello che serve è il sostegno reciproco. Quello che serve è la testimonianza di chi come te Marco parla con la sua vita di un amore che cresce....che va verso la pienezza. Un figlio è il Dono più bello che il Signore potesse farti per testimoniare che la PIENEZZA DELL'AMORE E' UNA META RAGGIUNGIBILE SE CI SI AFFIDA ALLA GRAZIA DI DIO, SE SI SEMINA IL BENE E CI SI APRE ALLA VITA. grazie per la tua testimonianza di uomo e di Papà !!! fr max
- 07 marzo, 2009
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- In primis grazie a tutti per le risposte:Credente, max, (mark:i cui post ho letto con grande attenzione, rispetto e profonda partecipazione) e anonimi. Per dirne una (altrimenti si rimane sul generico): qualche giorno fa ero in biblioteca all'università a studiare alcune cose. Seduto di fronte a me c'era un ragazzo spettacolare. Tra lo studio (che oramai, ahimè, era con poca concentrazione) ed il sottolineare, non riuscivo ad esimermi dal buttare uno sguardo apparentemente distratto su quella creatura meravigliosa. Ogni volta che alzavo la testa e che mi capitava (anzi...non capitava: sceglievo proprio) di guardarlo un secondo o due, era una pugnalata. Una ferita in pieno petto: ciò che si trova a due passi e che non è giusto neanche desiderare (si badi: non che non si potrà mai avere, ma non si deve nemmeno desiderare!..ragazzi è da morire sta cosa qua...e succede quasi ogni giorno...si muore ogni giorno). Comiciavo addiruttura a notare come stava seduto, le posizioni che assumeva (tra l'altro arrapantissime) ecc. Ho messo la testa sul libro (non studiavo davvero più) e ho chiesto a Gesù di aiutarmi, di farmi forza, di prendermi la mano...perchè io da solo in quelle condizioni non ce la facevo più. Preciso che ho iniziato seriamente questo cammino 9 mesi fa, fin'ora senza rilevanti ricadute (giusto qualche pensiero a volte, prontamente scacciato...ma a fatica perchè spesso sento il bisogno di essere coccolato da certi pensieri...ma scaccio). Dopo un po' questo tipo esce, penso per una pausa, ed io riprendo a studiare. Rimane lo sconforto del momento ed il fatto che non sono riuscito ad esempio a cambiare semplicemente posto per nn essere tentato. Cioè se la tentazione fosse stata seria (es. ci fosse stato un approccio) io sarei caduto matematicamente. Max, in particolare tu dici che devo incanalare questo bisogno nei settori giusti: quali? Mi spiego. Il bisogno d'affetto che sento non è una cosa che un'amicizia (per quanto vera) potrebbe gestire. Non metto neanche a tema questo desiderio coi miei amici. Sarebbe una richiesta imabarazzante e assomiglierebbe ad una pretesa immotivata. Motivo per cui spesso sento la piena insoddisfazione anche nelle amicizie. Non posso dire cosa sento e non posso confluire neanche la mia (potentissima) carica affettiva. Quindi all'esterno a volte sono scazzato, un po' per fatti miei, altre volte gioioso e buffone e così via... Questa instabiità dove porta?Questo resistere dove porta? Spero che la fase della resistenza sia solo prodromica ad una successiva fase di pienezza (ma quaggiù! il famoso centuplo...), intendo pienezza affettiva. Se ti riferisci al volontariato, davvero il tempo a disposizione è pochissimo e cmq non capirei questa cosa adesso come adesso. Non ho vocazioni particolari, vorrei davvero fare una famiglia. Ho paura anche che, laddove dovessi cambiare un domani, cmq potrebbe riemergere la tentazione e nn avere più attrazione per mia moglie. E' una vita piena d'ansia questa! Scusate lo sfogo, ma a volte vorrei proprio vedere la via d'uscita dalle tenebre...dopodichè perorrerei la strada verso quella luce, lo so. Costi quel che costi! Per quel che invece ha detto mark, devo dire che non ho la nitidezza storica che ha lui sulle dinamiche familiari: alcune cose le ricordo altre no. Ma ho una fortissima ritrosia per le foto del lontano passato. Sempre la sensazione che non vadano viste...vorrà dire qcs immagino..
- 07 marzo, 2009
- max ha detto...
- CIAO VITTORIO. PACE A TE. NON DARMI DEL LEI MA DEL TU ANCHE PERCHè NON SONO TANTO VECCHIO NE TANTO DISTANTE DA DOVER USARE IL LEI. QUANTO SONO PROFONDE LE TUE PAROLE...QUANTO VERA LA SOFFERENZA CHE DICI DI VIVERE. GRAZIE PER QUELLO CHE CONSEGNI DI TE A TUTTI NOI. GIA LA TUA TESTIMONIANZA DI VOLER ANDARE AVANTI SEMPRE PIU' LIBERAMENTE E' UN SEGNO CHE DIO HA PRESO DIMORA NELLA TUA VITA....E CHE SEGNO! VITTORIO CARISSIMO LA NOSTRA VITA PORTA DEI SEGNI, DELLE TRACCE DI CIO' CHE è STATA LA NOSTRA STORIA, CHE NON POSSIAMO CANCELLARE E CREDO CHE NON SIAMO CHIAMATI NEPPURE A FARLO...PER0' SIAMO CHIAMATI A LEGGERE COSA ESSI CI RIVELANO. LO SGUARDO DEL RAGAZZO CHE TI GUARDA NON E' ERRATO IN SE SE GLI DAI LA GIUSTA LETTURA. CHE POI TI TOCCHI CERTE CORDE E' NORMALE ANCHE PERCHE' TOCCA DEI PUNTI DOLENTI DELLA TUA STORIA, DELLA TUA VITA AFFETTIVA...MA QUANDO SAI DECODIFICARE LA RICERCA CHE C'E' DIETRO QUEL BISOGNO FORSE LE COSE PRENDONO UN COLORE DIVERSO OVVERO UN SIGNIFICATO DIVERSO...ED E' QUESTO QUELLLO CHE CONTA... !!!! NON CREDO CHE DIO CI VOGLIA DIVERSI DA COME SIAMO PERO' CREDO CHE QUELLO CHE SIAMO NON PUO' COSTITUIRE LA CATENA CHE IMPEDISCA DI CAMMINARE VERSO LA PIENEZZA DEL NOSTRO ESSERE. DIO DI SEGNI TE NE MANDA EPPURE TANTI...IL PROBLEMA E' SAPERLI LEGGERE.! PER LEGGERLI OCCORRE AFFINARE IL CUORE E I SENSI CON GLI STRUMENTI CHE CI HA LASCIATO PER INCONTRARLO: SACRAMENTI, EUCARESTIA, E LA POVERTA' DI MISERI MINISTRI COME NOI DI CUI IL SIGNORE VUOL SERVIRSI PER CONTINUARE A PARLARE E A DIRSI. RIUSCIRAI AD ESSERE UNA PERSONA COMPLETA SOLO SE CONTINUERAI A FIDARTI DI TE, CONOSCENDOTI, E DI LUI,CONOSCENDOLO,CHE VUOL FARE COSE GRANDI PER TE. IL PECCATO CHE POSSIAMO FARE E' QUELLO DI PENSARE CHE DIO NON CI ASCOLTA....LUI HA DATO LA SUA VITA PER NOI PERCHE' HA ASCOLTATO IL GRIDO DISPERATO DI UN UMANITA' CHE VOLENDO CAMMINARE DA SOLA SI E' PERSA: ALLORA OFFRENDO LA SUA VITA CI HA FATTO CAPIRE CHE COSA VUOL DIRE AMARE:CHE è DARE LA VITA. CORAGGIO VITTORIO. CON TUTTO QUELLO CHE SEI, CON TUTTE LE ZAVORRE CHE HAI ADDOSSO...VAI AVANTI E SE HAI PAURA DI NON FARCELA...VOLTATI INDIETRO E VEDRAI CHE A PORTARE LE ZAVORRE NON SEI DA SOLO: C'E' GESù cRISTO CON TE CHE CAMMINA SENZA STANCARSI NE DI TE NE DELLE TUE MISERIE.
- 07 marzo, 2009
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- Permettetemi di ricordarvi di scrivere in minuscolo e non in maiuscolo. Quando si scrive in maiuscolo su internet è come se la persoona STIA GRIDANDO... Brutto a leggersi, vero?
- 08 marzo, 2009
- max ha detto...
- CIAO jOHN. GRAZIE PER QUELO CHE HAI SCRITTO. HO LETTO CON INTERESSE L'EPISODIO CAPITATOTI IN BIBLIOTECA....E CREDO CHE COME QUELLI TE NE SIANO CAPITATI TANTI. TUTTAVIA MI CHIEDO COSA CI SIA DIETRO UNA DINAMICA COME QUELLA CHE TI E' CAPITATA IN BIBLIOTECA CON QUEL RAGAZZO? TI SEI CHIESTO COSA CERCHI QUANDO TUTTO IL CORPO E LA MENTE SI POLARIZZANO ATTORNO A QUELLA PERSONA? QUAL'E' IL TUO BISOGNO PROFONDO? COSA CERCHI? CHI CERCHI? FORSE RISPONDENDO A DOMANDE DI QUESTO TIPO SI POTREBBE SCOPRIRE CHE DIETRO C'E' LA RICERCA DI QUALCOS'ALTRO...NON TROVI? ED E' IN QUESTO SENSO CHE ESPRIMO IL CONCETTO DEL CANALIZZARE LE EMOZIONI E GLI IMPULSI. ALTRO CONSIGLIO FRATENO CARO JONH....LAVORE SUL TUO VISSUTO AFFETTIVO-FAMILAIRE...QUESTO E' IMPORTANTISSIMO.! INOLTRE DICI DI NON AVERE IL TEMPO PER DONARTI AGLI ALTRI...ECCO QUESTO FORSE PUò ESSSERE UN PROBLEMA...PRECHE' NON PUOI IMMAGINARE QUANDO ARRICCHISCA LA TUA VITA E LA RAFFORZI IN AUTOSTIMA IL METTERSI AL SERVIZIO DI CHI HA BISOGNO.... NON DICO DI DONARE GIONATE INTERE...PERO' ANCHE MEZZA GIORNATA SOTTRATTA A TANTE COSE MENO UTILI E CONCEDERSI IN DONO A CHI E' STATO MENO FELICE DI NOI, CREDO CHE PORTI TANTA LUCE NELLA NOSTRA VITA E DI CHI CI VIVE ACCANTO. RISPETTO ALLE PAURA CHE UN GIORNO NON POSSA PIU' AMARE TUA MOGLIE...SE RAGIONIAMO COSI' RINUNCIAMO A FARE IN PARTENZA MOLTE COSE... LA SPERANZA....MAI PERDERE LA SPERANZA CHE ...TUTTO POSSO IN COLUI CHE MI DA FORZA...
- 08 marzo, 2009
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- qualcuno scriveva RISPETTO ALLE PAURA CHE UN GIORNO NON POSSA PIU' AMARE TUA MOGLIE...SE RAGIONIAMO COSI' RINUNCIAMO A FARE IN PARTENZA MOLTE COSE... ragazzi, non pensate assolutamente di poter rischiare una cosa simile, di rischiare di poter prendere in giro la donna che amate. il rispetto veso il prossimo innocente è più importante del rispetto verso noi stessi. prendiamoci in giro quanto vogliamo, ma non prendiamo in giro chi ci ama. oggi è la giornata della donna, e non esiste, dico NON ESISTE, che si possa arrivare al matrimonio con la sola remota paura di poter ricadere in tentazioni gay dopo le nozze. punto. si fa a meno di sposarsi piuttosto. sono allibito da tale mancanza di rispetto verso la donna che ci ama. mai coinvolgere gli altri, così come mai fare figli per sperare di salvare un matrimonio in crisi. non esiste. prima si risolvono i problemi, poi si coinvolge il prossimo. prima siamo certi al 150% della norstra raggiunta eterosessualità e poi, forse, pensiamo al matrimonio
- 09 marzo, 2009
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- padre max, sono ben lieto di darti del "tu". ho letto con attenzione e più di una volta quello che hai scritto e ti ringrazio per l'attenzione che ci dedichi. caro padre, canalizzare le emozioni, saperle decodificare, saper leggere altro, presuppone una piena razionalizzazione di tutto quello che ci accade, ma io ti chiedo: come si può razionalizzare un'emozione? perchè dovremmo essere costretti a meditare, riflettere, decodificare, quando siamo invasi da un'emozione,invece di accoglierla passivamente lasciandoci trasportare con sentimento, così come succede ad un uomo quando si innamora o è attratto da una donna? è possibile che Dio voglia questo da noi? dovremmo passare una vita intera a lottare e a dover leggere e gestire le nostre emozioni? Padre forse lei non ha idea di quanto sia difficile...lei riesce a gestire le sue emozioni e a decodificarle perchè la sua è stata una scelta consapevole, lei riesce a dir di No alle tentazioni...ma noi? io non ho scelto di essere quello che sono omeglio ancora non lo ho scelto con coscienza e consapevolezza....fino a qualche mese fa ero convinto che Dio mi avesse voluto così e nonostante tutto pregavo affinchè rivedesse la sua scelta per me, perchè nn ero contento...ora invece dopo aver letto qsto blog, penso che effettivamente Dio nn può avermi creato così, ma sono stati gli avvenimenti contingenti a fare di me il mostro che sono...ma allora perchè Dio nn ascolta il mio anzi il nostro grido disperato?....e qualora lo ascoltasse perchè non accontentarci? io voglio solo vivere la mia vita con la mia donna che d'altronde non sa nulla di me....voglio vivere liberamente le mie pulsioni, nella loro completezza e normalità, voglio vivere completamente l'amore con e per la mia ragazza...voglio un coinvolgimento totale, non solo fatto di intesa e sentimento, ma voglio assaporare anche la fisicità di un rapporto d'amore vero.... scusami padre se parlo in qsti termini, ma sono tanto triste e sfiduciato....
- 09 marzo, 2009
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- Non sono assolutamente d'accordo con salvatore o meglio: il ragionamento è giusto in linea di principio, ma è lostesso che sta portando l'Italia alla rovina. Quante coppie di fidanzati si sente dire che non si sposano, perchè hanno paura di sbagliare, di fare un passo di troppo e di ferire sè stessi o l'amato/a?? Quanti non fanno figli o magari ne fanno solo uno terrorizzati dall'idea di non essere all'altezza nel loro ruolo di genitori? E intanto il paese invecchia sempre di più, sempre di più portando la nostra nazione a una tristezza inaudita, perchè che paese è un paese senza gioventù, senza bambini? Bisogna pur buttarsi nella vita altrimenti rimarremo immobilizzati e bloccati in un'inguaribile apatia. Tutti gli psicoterapeuti specializzati in questa problematica dicono sempre di vincere la propria paura. Essi raccomandano che così come un omosessuale per vincere le pulsioni indesiderate non deve fuggire gli uomini, ma anzi deve cercarli in un rapporto di amicizia; così un uomo in cambiamento che ormai si sta avvicionando alla condizione eterosessuale o che comunque prova certe attrazioni sane, non deve fuggirle finchè non è cambiato del tutto, ma anzi deve ricercarle e buttarsi vincendo il proprio timore di inadeguatezza. Che tristezza sarebbe una vita trascorsa sempre da soli ripiegati su sè stessi a piangersi addosso. Io sinceramente apprezzo di più una scelta come quella di Marco spera che ha deciso comunque di sposarsi, di avere dei figli e di iempire la propria vita afettiva in questo modo anzichè piangersi addosso. Sta lottando anche lui come noi, ma ha anche una moglie e due figli che lo amano al suo fianco...dove sarebbe il problema? Mystery Mystery
- 09 marzo, 2009
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- Ciao a tutti ragazzi, capisco lo stato d’animo di ognuno di voi perché anche io sono nella vostra stessa situazione. La verità è che non abbiamo certezze: viviamo una certa situazione in cui non siamo a nostro agio e che ci preclude alcuni importanti obbiettivi nella vita ma d’altra parte sappiamo che non è poi così facile risolverla. Guardiamo indietro e vediamo la nostra storia, la nostra famiglia, analizziamo, segmentiamo, razionalizziamo e capiamo ma alla fine ci chiediamo come tradurre tutto ciò in un cambiamento degli istinti. Gli istinti, infatti, possono essere dominati ma mi viene così difficile da credere che possano essere cambiati. Ebbene abbiamo stabilito le colpe di nostro padre e di nostra madre, li abbiamo perdonati, ma poi? A ciò si aggiunge la rabbia per il tempo che passa per una maturazione affettiva mancata per la mancanza di spontaneità in tutto. Non ci resta altro che sperare ed agire cercando di risolvere questi conflitti interiori nella giusta maniera senza esaltarci troppo, cercando di non autoconvincerci (sarebbe l’errore peggiore soprattutto se coronato da un matrimonio) ma con gran fede se non altro nel raggiungimento di un sano equilibrio interiore. Adeodato
- 09 marzo, 2009
- max ha detto...
- ma allora perchè Dio nn ascolta il mio anzi il nostro grido disperato?....e qualora lo ascoltasse perchè non accontentarci? Caro anonimo....ho riportato una frase del tuo ultimo intervento che mi ha tanto toccato e che faccio mia perchè fa soffrire anche me la tua sofferenza... Dio ascolta il tuo grido ...come se lo ascolta....nulla passa inascoltato al sua cuore... Dio ti ha creato è ti conosce meglio di te e ti ama cosi' come sei.... ora se la tua storia..le tue ferite ti portano a confrontarti con una croce paesante e difficile da portare non significa che il tuo grido non sia ascoltato.... ci vuole tempo...preghiera....fede...ma oprattutto ci vuole tanta misericordia verso di te e verso gli altri. non vorrei azzardare nel mio dire ma caro anonimo io ti sento un po' in conflitto con te stesso ...come se in fondo non ti amassi pienamente..... Quelllo che sei e quello che vali non e' mica direttamente proprozionale alle tue pulsioni sessuali!!! il tuo valore, la stima di te, dei doni ricevuti nella vita non sono mica tutti detrminati del filtro delle tue pulsioni sessuali! Io credo che più si tende verso l'amore e la tenerezza e il rispetto verso di se' e la propria storia, anche dolorosa e sanguinante, più cresciamo nella dignità di essere figli amati e voluti da Dio, più cresciamo e fortifichiamo la nostra identità di uomo e donna. un appunto....quando parlo di gestione delle pulsioni non intendo dire di incastrare i sentimenti dentro un raziocinio sfrenato,intendo solo dire che collegare la giusta emozione al giusto bisogno che l'accompagna puo' aiutare a fare ordine, mi spiego. Se l'incontro con un uomo ti manda in brodo di giuggiole, vuol dire che esprime un tuo bisogno, qual'e'? SE TI FERMI UN ATTIMO POTRAI TROVARE NEL PROFONDO DEL TUO CUORE IL BISOGNO CHE TI ABITA CHE IN QUESTI CASI per il caso dell' egodistonia sarà un PROFONDO BISOGNO DI SENTIRSI AMATI,VOLUTI,ACCETTATI, CONSIDERATI, CAPITI, APPREZZATI,DESIDERATI,,,,,ma da chi ? Questo intendo per chiamare le cose per nome e che credo non tolga ne la bellezza ne la dignità alle emozioni stesse ma sapere il motore da cui alcune promanano è molto utile. ti abbraccio forte anonimo
- 09 marzo, 2009
- max ha detto...
- Un Saluto fraterno a MisterY. sono D'acordo con te. Occorre coinvolgersi pienamente nella vivere la vita. Guardare gli uomini non come oggetto di un desiderio bramati da una finestra e di nascosto...ma come desiderio di incontrarli per come sono. Spesso gli uomini in questi casi diventano dei miti, oggetti di desideri e fantasie da mille e una notte, l'appagamento di ogni vuoto che abita l'uomo.....NULLA DI TUTTO CIO ! Ciao Mystery
- 10 marzo, 2009
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- padre max, l'anonimo a cui ti rivolgi sono io, Vittorio...avevo dimenticato di firmare il mio post. Caro padre, la mia storia non è stata tanto brutta, ho avuto una infanzia serena, con un padre molto assente, ipergeloso di mia madre..con lei litigava spesso...ricordo solo che a volte si picchiavano...ero piccolissimo, ma io ricordo nitidamente tutte le dinamiche...poi non lo ha più fatto. con noi figli fino ad una certa età è stato un pò severo, ma molto chiuso...nel senso che non ci ha mai fatto partcipi del suo mondo. con rammarico e razionalità dico che mio padre l'ho conosciuto attraverso le parole di mia madre...era lei che ce lo raccontava con le sua lacrime e i suoi sfoghi....ecco cosa oggi rimprovererei a mia madre: ha fatto sì che noi togliessimo stima e rispetto a nostro padre...ma nn lo ha mai fatto con cattiveria, perchè dopo i suoi sfoghi ha sempre precisato :" qllo è vostro padre e voi gli dovete rispetto"..ma intanto aveva radicato in noi la sfiducia per quell'uomo.... ora padre, la mia storia non è tanto drammatica rispetto ad altre ben più cmplesse e complicate, e le aggiungo che non ho mai avuto rapporti concreti con un uomo....nè voglio averli.... e circa la mia autostima...bè non so che pensare...nonostante sia molto presuntuoso, ho un lato di me molto debole....sono tante le cose che non mi piacciono di me stesso.... un ultima cosa padre...non dirmi che Dio mi vuole bene per qllo che sono , altrimenti mi sentirei demotivato nel portare avanti la mia battaglia e in maniera errata giustificherei tutto dicendomi...tanto mi ama lo stesso...io prego,ma a volte i risultati non li vedo..... scsami padre. vittorio
- 10 marzo, 2009
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- Per fr.Max. Dio ti ha creato e ti conosce meglio di te e ti ama così come sei.....Ho voluto riportare queste sue parole dettate dalla fede, pechè sono le stesse che sono state pronunciate nel segreto di un confessionale. Fr. Max io ne ero uscito da molti anni da quando mi sono unito alla donna che ho sposato ,solo lievi e sporadici ronzii di zanzara, ma un giorno il ronzio si è trasformato in un gigantesco frastuono. Non conosco il perchè di tutto questo, ho cercato la risposta negli incontri, sono entrato nel ghetto fr.Max ma li solo il vuoto. Finche il buon Dio mi avvicina ad un uomo la cui storia e pari se non additittura più sofferta della mia, ci siamo confidati ci siamo detto tutto ciò che ci passava per la testa , ci siamo documentati con dei testi di Nicolosi e abbiamo focalizzato l'origine della nostra sofferenza. Abbiamo iniziato un cammino stiamo percorrendo una strada che ci porta ad elevare lo spirito, ci stiamo tenendo forte come intimi amici perchè non sappiamo quanto sarà lunga e faticosa, e forse non ci è dato sapere Lui fr.Max deciderà per noi, siamo nelle sue mani come umili sevi e come tali attendiamo, con la consapevolezza che tutto ciò non toglie alle persone a noi più care ma al contrario fortifica, preghi per noi fr Max. ANGEL
- 10 marzo, 2009
- max ha detto...
- per Angel e Vittorio. Ciao carissimi. volevo chiedere a Vittorio se è ancora sposato, se nonostante il ronzio sia cresciuto sia rimasto accanto a sua moglie. Poi vi volevo ringraziare per avermi consegnato il vostro dolore e vorrei cogliere l'occasione per dire a entrambi che al di la di tutto, nonostante la nostra miseria DIO NON PUO' NON AMARCI COSI COME SIAMO... NOn credo che dire questo sia demotivante a non cambiare dalla propria distonia affettivo- sessuale. Dico solo che al di la del nostro impegno nel crescere e maturare nella nostra vita affettiva DIO AMA CIASCUNO AL DI SOPRA DI OGNI COSA. Quando Dio ha pensato a ciascuno di noi sapeva che quel disegno era bellissimo e che lo avrebbe amato nonostante tutto.... Questo non è un invito a demotivare il cammino di crescita per ciascuno ma E' IMPORTANTISSIMO SAPERE CHE AL DI LA DI OGNI COSA DIO NON E' UN GIUDICE CATTIVO PRONTO A PUNIRE. DIo AMA CIASCUNO! e' dando la cosa piu' preziosa, il Figlio per noi, ci ha fatto capire l'entita' di tale amore. Vi abbraccio forte tutti.
- 10 marzo, 2009
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- Come al solito condivido l'intervento di Mystery. Grazie per i tanti interventi di Framax e un grazie particolare al webmaster del blog che pubblica i ns commenti. Complimenti davvero di cuore per il lavoro svolto i tanti articoli tradotti,link e tante testimonianze interesantissime. Stefano
- 11 marzo, 2009
- max ha detto...
- ciao Stefano. Parlaci un po' di te. la tua esperienza puo' essere preziosa per tutti e sicuramente anche per te. un abbraccio fraterno.
- 12 marzo, 2009
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- E parlaci di te Dalla parte sbagliata del cielo quanto mondo ha imparato a pregare con le ciglia dell'anima schiuse ha iniziato il suo viaggio il tuo cuore Ma perche' non ti prendi un permesso che sognare fa bene anche a te tanto il mondo qui gira lo stesso occupato a pensare per se' e parlaci di te che ascolti tanta gente di noi ti prendi cura di te non dici niente su, parlaci di te come si fa tra amici di te alla nostra età, della tua prima bici e parlaci di te da piccolo com'eri dolcissimo o tremendo, raccontaci di ieri Dei giorni in cui la gente non ti riconosceva di quando eri soltanto un bimbo che sognava Quante pagine avrà la tua vita quante mani da stringere ancora nei tuoi occhi che han visto di tutto scoppierà un temporale ogni sera Se anche trema il tuo dolce saluto è la mano di un grande poeta, e ogni passo se pur trascinato non e' mai un viaggio senza una meta E parlaci di te, dei primi compleanni perche' non ci racconti com'erano i tuoi nonni? Se piangi o se sorridi di queste nostalgie di quei tramonti fatti per scrivere poesie Racconta com'e' stata la tua prima vacanza di quando davi retta soltanto all'incoscienza Chissà se qualche volta ti sei sentito solo chissà se con un dito hai mai toccato il cielo... Non e' mai troppo tardi per dirti che ci siamo tu parlaci di te e noi ti ascolteremo Di tutte le coscienze sei stato un po' il papà ti manca solamente... ti manca solamente... ti manca solamente... ...l'accento sulla A Tu parlaci di te e noi ti ascolteremo
- 13 marzo, 2009
- alessia ha detto...
- Ciao a tutti!!!ho trovato questo forum ed è bellissimo....tra l'altro mi sta aiutando in un periodo molto difficile. In particolare mi ha molto colpito la testimonianza di Marco USA...il tuo messaggio infonde tanta speranza. Io sono una delle tante "lei" della canzone di Povia...non credevo che potesse capitarmi una cosa così, eppure è successa, mi sono innamorata profondamente di un ragazzo che non avrebbe mai immaginato di innamorarsi di una donna. Eppure siamo qui...Io ho sempre saputo della sua omosessualità, e questo non mi ha impedito di amarlo anzi...Ci ho provato a non amarlo, ma alla fine pare che questo amore sia così forte che supera tutto. A volte mi chiedo se questa sia la cosa giusta, poi lo guardo negli occhi e mi dimentico di tutte le paure. Nessuno crede in questa storia, ma io dentro di me ho sempre pensato che nulla è impossibile a Dio. A volte però sono piena di paure e di angoscia, non so qual'è la cosa giusta da fare, come stargli vicino, come aiutarlo..leggere i vostri commenti mi fa capire che non siamo soli...Vorrei tanto parlare con chi ha vissuto una storia analoga o simile, credo mi farebbe bene, perchè a volte ho tanta paura. Marco posso contattarti?
- 13 marzo, 2009
- max ha detto...
- ad ANONIMO TI PARLO UN PO' DI ME.! mi hai toccato il cuore...caro anonimo ....si mi hai proprio toccato il cuore....un cuore che batte e..ringrazio il Buon Dio che batta forte.... che pianga...rida....resti stupito....di fronte a interventi come il tuo dove poesia, libertà, sentimento, desiderio, primizie di curiosità cantano librandosi dal cuore per posarsi livemente sopra il mio.. grazie dal cuore da un trentaseienne che ha iniziato il suo viaggio nel mondo di una vita fatta di cartonianiamti, musica,cinema divertimenti, discoteche, palestre, probumi Dolce e Gabbana e Acqua di Jo, iubotti sorbino ....il tutto rigorosamente in modo sano e divertente come puo' essere la vita di uno studente universitario ambizioso e sognatore.....di amare ed essere amato. Di permessi ne ho presi tanti forte troppi per sognare....tant'è che il sogno è diventato una parte del mio vivere...perchè vivere col Signore ti fa anche sognare, colorare, dipingere laddove il mistero del limite non concede. In uno dei miei sogni ho incontrato il volto di domenico, di Generoso, di Andrea, di Manuela, di Veronica ed Adriana.... e tanti altri ..persi nell'affascinoso tunnnel della dipendenza da tutti cio' che fa sballare...e mi sono perso nelle loro lacrime, nei loro abbracci, nei loro singhiozzi, nelle bestemmie deelle loro famiglie che sono diventate le mie...sono diventate nostre....tutto. Insieme abbiamo camminato e ce l'abbiamo fatta, altri ci sono ancora dentro, altri non ci sono piu'... si caro anonimo....non mi preoccupo di pensare tanto a me perchè loro mi hanno parlano di me...di cio' che sono ...di cio' che non sono.... e di quello che son chiamato ad essere. Nel loro dolore ho compreso che Dio aveva un volto..un volto che mi amava....che sognava... me... per loro...e..loro per me... Si anonimo senza nome di cui mi prendo cura partendo da un sogno....saro' un folle ad amare chi non conosco ,TE COMPRESO ..a soffrire e piangere per una storia che forse non esiste...come la tua ...anche se mi fa piangere... ma della quale mi fido...si perchè continuo a sognare... per te anonimo grandi cose...Tu anonimo che riempi i fogli bianchi di questo sito..nella speranza che si colorino di speranza. Da amico ti parlo della mia infanzia felice e dolorosa,,,,di rose e spine ,dove speri ma non vedi, dove ami ma spesso ricevi e non ricevi...dove guardi quello che non c'è e ti perdi la bellezza di quello che il buon Dio ti ha donato...perchè Dio e tanto tanto tanto tanto Buono....!! Il piccolo Max tremendo,certo, che mangiava panini sognando insieme ad Heidy, piangendo con Spank e Remì e cantando e ridendo con Pollon e l'ape Maia... e poi....caro anonimo...mi parli dei miei occhi che han visto solo i nonni materni che ho amato così tanto e in cui ho amato anche quelli del mio carissimo papà ma che non ho conosciuto perchè mi hanno preceduto in cielo.. Erano belli i miei nonni...sapevano di verità, amore e fedelta' ...eterni innamorati al punto che il giorno delle nozze d'oro come due ragazzini si son scambiati un tenero bacio dinanzi al portone della chiesa...di un aninimo paese. quanta volte mi son sentito solo ....soprattutto quando ripenso agli anni 80 che adoro tuttora, ai miei nonni che non ci sono, al mio gatto Max che studiava accanto a me ritto sulla mia scrivania con gli occhi chiusi....ma fedele e tanto innamorato del suo padroncino...ma anche quando ripenso a tutte le ansie date a mia madre perchè non facevo quello che voleva, quando frequentavo compagnie poco affidabili, o quando sognavo con i tossici... E che dire dei silenzi regalati a mio padre perchè lo volevo come dicevo io e non come averva diritto di essere....cioè lui! e ....quante cose caro anonimo....troppe cose mi chiedi anonimo.....ma ti darei un overdose di me... solo un ultima .....di tutte le coscienze sono stato PAPA' ...ma manca solo l'accento sulla A...e vero ....è solo un accento ..un accento che bolle nel cuore....che ascolta il vaggito della prima notte in bianco,del primo pannolino sporco da cambiare, della prima pappina sputata in faccia....che solcano il mo viso nel sogno di una lacrima ma che nel volto del mio SIGNORE GESU' CRISTO DIVENTANO 1....2....50....1000...ACCENTI SULLA A.. continuatemi a parlare ...anch'io vi ascoltero'.....te compreso anonimo... chiunque tu sia, dovunque tu sia....nascosto o meno.
- 13 marzo, 2009
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- caro anonimo, la tua poesia è meravigliosa e altrettanto è la tua risposta padre max.... sono contento di avervi conosciuto virtualmente....spero che Dio abbia pietà di noi e ci conceda la grazia che quotidianamente gli rivolgiamo....padre, prega per noi....affinchè la tua preghiera arrivi dritta al cuore di Dio... Vittorio.
- 14 marzo, 2009
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- forza raga che se ne esce! continuiamo a riflettere sulle parole della splendida canzone di Povia http://www.youtube.com/watch?v=FaNUU0iubZ8
- 15 marzo, 2009
- max ha detto...
- Non lasciare sola la speranza. rincorrila nei luoghi più nascosti... gridale il tuo bisogno... il desiderio che hai di lei.... lei che sola puo' nutrire il sogno ce da sempre geme dentro te... rincorrila nel volto spento di chi non vuol piu' dire...stavolta è quella buona... ...NON SEI SOLO...IL PIU' BELLO DEI FIGLI DELL'UOMO E' CON TE....CON ME...CON TUTTI NOI! versa le tue lacrime ma asciugale con il vento della speranza che nel tuo SI DI OGGI AL NO DI IERI DIVENTA CERTEZZA! UN abbbraccio a tutti in Cristo. fr Max
- 16 marzo, 2009
- max ha detto...
- ciao a tutti. Pace a voi.Qualcuno mi ha fatto notare che lasciandomi prendere dalla vena poetica il 13 marzo non sono stato chiaro nel parlarvi di me...allora visto che la chiarezza è il fondamento di ogni cammino cerco di essere meno poetico: nasco 36 anni fa.ho vissuto un infanzia abbastanza serena nonostante fossi un po biricchino e irrequieto. Amavo i cartoni animati e guardare la tv. ho avuto sempre il carattere un po' ribelle.Ho sempre avuto un forte senso della famiglia. Con mia madre e mio padre ho avuto un rapporto un po difficile =amore /lotta legato ai loro caratteri che io PRETENDEVO di voler cambiare in base ai miei gusti senza accettarli. Il non accoglierli pienamente ha reso il rapporto con loro un po' difficoltoso. AMAvo molto i miei nonni dei quali ho un ricordo bellissimo. Purtoppo ho conosciuto solo quelli materni. I paterni invece sono venuti a mancare prima che io arrivassi. Il mio incontro col Signore è arrivato in età matura. studiavo all'università, lavoravo nelle discoteche per pagarmi i divertimenti e vivevo una vita serena fatta di molta immagine (amavo vestire di tendenza e divertirmi...ma sempre in modo sano...non ho mai strafatto...!!) La mia vita è cambiata quando ho iniziato a fare del volontariato in un centro di minori a rischio e per tossicodipendenti, dove ho fatto il volontario per 5 anni circa. Poi dopo la Laurea i responsabili del centro mi hanno chiesto di entrare nelle'equipe degli Educatori della comunita' e di collaborare con questo centro a tempo pieno....E Li ho iniziato a incontrare il vero volto di Dio. La mia vita è diventata un tuttuno con quella dei ragazzi che ho avuto la grazia di accompagnare in questo lungo e duro cammino che è la droga e dalla quale molti ne son venuti fuori altri no. l'esperienza del loro dolore e delle loro ferite ha fatto riemergere anche ferite legate alla mia storia personale che grazie ad un lavoro umano ho potuto guardare e sviscerare. un lavoro che mi ha aiutato a vivere meno in conflitto con i miei e ad essere piu' sicuro di me. DAll'esperienza della comunita' si è aperto il varco del cammino vocazionale. Ho messo in discussione tutta la mia vita e le cose sulle quali l'avevo costruita (apparenza, egoismo) per cercare di capirne veramente il senso e il valore. E' pian piano ho scoperto il volto che sofddisfava il mio desiderio da tutta una vita: AMARE ED ESSERE AMATO. Questo volto aveva ed ha il nome piu' bello. Si chiama Gesu' Cristo......MISERICORDIA INFINITA CHE DA LA VITA PER TUTTI! Il resto lo rimandiamo ad un prossimo interveto. Spero che ora sia piu' chiaro quello che volevo dire... Vi abbraccio ancora tutti di cuore. Dio vi Benedica. fr max
- 17 marzo, 2009
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- Erano quasi due mesi che non leggevo il blog e aver trovato molti commenti mi fa molto piacere perchè mi danno la forza per proseguire nel cammino per uscire da questo incubo. Per chi non si ricordasse di me sono Simone e mi trovo nella stessa situazione in cui si trovava Credente: la pornografia gay mi fa rimanere attaccato per ore ed ore davanti al computer al tal punto di rifiutare rapporti sociali e lo studio. Nonostante sia attratto sessualmente solo da persone di sesso maschile, il mio cuore batte per le ragazze dalle quali sono terrorizzato ma cerco di evitarle impaurito da un possibile fallimento in un atto sessuale per il quale potrebbero scoprire la mia omosessualità. Fino all'età di 14 anni ero completamente etero anche se da bambino preferivo rimanermene in solitudine oppure con le bambine e per questo veninivo deriso. Con gli uomini non ho avuto mai rapporti sessuali di nessun genere e neanche baci, mentre con le ragazze mi sono limitato a baciarle. Con una di queste mentre ci masturbavamo a vicenda lei provava piacere ma io ero completamente disperato perchè non avevo l' erezione; non sò se questo sia stato dipeso dalla nostro stato di ubriachezza elevato ma è stato così almeno lei non se ne ricorderà o almeno spero. Per questo motivo, nonostante ci sono stato molto male e la penso continuamente, ho voluto rompere i rapporti anche il rapporto di amicizia che c'era fra di noi anche se le sue ultime parole sono state "io a te non ci rinuncio." E' da quando ho scoperto questo blog che prometto a me stesso di non effettuare l'accesso in siti di pornosharing ma poi cedo e ci passo giornate intere spinto che da questa situazione non ne uscirò mai. La chiesa non l'ho mai frequentata e neanche intendo farlo, pochi anni fa pregavo tutte le sere ma adesso credo in Dio come un ente che abbia "creato" il mondo e non come uno che l'abbia "salvato". Pregare secondo me è una perdita di tempo, ti aiuta a distogliere la mente da cattivi pensieri ma non a guarirli. Questo percorso, almeno per me, è come una scala da salire per una meta che mi vede protagonista in una vita sessualmente attiva con le donne, ma purtroppo i pioli sono fragili e si rompono continuamente, passa il tempo e aumentano le domande da chi mi stà intorno sul perchè nonostante sia un bel ragazzo non ho una fidanzata accanto. Il mio contatto msn è saws89@hotmail.it, se mi aggiungete ci facciamo una chiacchierata lì. Clemente sarei contento se mi contattassi visto che mentre leggevo la tua storia ho scoperto che abbiamo moltissime cose in comune. A presto!
- 21 marzo, 2009
- max ha detto...
- Ciao Simone. Chi ti scrive è un frate che nonostante la tua indifferenza per la chiesa non puo' non puo'comunque esserti vicino nella tua fatica e nel tuo dolore. Mi spiace che per te Dio sia solo uno che ha creato il mondo e poi..chissa' forse se n'è fregato di tutto il resto...te compreso lasciandoti in preda alle tue impotenze. mi spiace che per te pregare non serve a nulla. Spero con tutto il cuore che tu riesca a trovare la forza per camminare lungo il sentiero che hai deciso di percorrere. Io dal mio canto invece non cesserò di starti vicino con la mia preghiera e co la mia disponibilità fraterna...e nella speranza che il tuo cuore si possa fidare di colui che altro non desidera da te che essere amato anche da te. Forse le mie parole non ti interessano perchè frutto di un incontro con chi il mondo l'ha cambiato, ma sappi che hai tutto la mia vicinanza anche umana. ti abbraccio forte. un frate.
- 22 marzo, 2009
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- Salve a tutti. Vorrei che qualcuno potesse ascoltare la mia storia e darmi consiglio. Sn un ragazzo cattolico di 20 anni e dalla scorsa estate ho avuto problemi seri di omosessualità. Fino ad allora ero convinto di essere eterosessuale, mi sono piaciute diverse ragazze e ho avuto una storia d’amore che anche se non è durata molto è stata molto importante per me. Non ho mai avuto contatti sessuali con nessun uomo ne donna. Però sin da 14 anni circa ho avuto fantasie sessuali con uomini, anche nei sogni. Queste erano poche e sporadiche, riuscivo a non pensarci perché non credevo avessero importanza e riuscivo a controllarmi. Infatti nonostante a volte avessi queste pulsioni, sapevo in realtà che avrei potuto innamorarmi solo delle donne e che volevo sposarmi e avere una famiglia. Sono cresciuto in una famiglia che mi ha sempre voluto bene, ho dei genitori stupendi che mi hanno dato sempre amore e comprensione. Però c’era e c’è questo mio problema, questa tendenza della quale mi sono vergognato e che mi faceva stare male. La scorsa estate ho iniziato ad avere contatto con la pornografia, purtroppo, e sn stato subito attratto dal mondo omosessuale. Vedevo questi filmati e provavo molta attrazione. Da lì ho cominciato a star male sul serio, queste mie fantasie erano diventate più frequenti e forti. La pornografia era diventata un droga. All’inizio mi informai sul tema dell’omosessualità e i primi siti internet che ho visitato mi dicevano che era una cosa normale, una variante genetica, un po’ come la mano destra e la mano sinistra. Ho voluto crederci. Cercavo di accettare questa omosessualità, illudendomi e credendo che fosse normale. Ma non ce la facevo. C’era una resistenza interiore che non la accettava e combatteva tanto che sn arrivato a star male fisicamente, combattuto tra quella condizione e la mia ribellione a ciò. Ho pregato Dio di togliermi questa pena ma era come se non mi stesse ascoltando. Non riuscivo a mangiare, ero nervoso, non mi accettavo, mi odiavo e piangevo di nascosto. Ai miei genitori ho nascosto ciò dicendo erano problemi di università e fortunatamente mi hanno creduto. Non volevo e non potevo deluderli. Dovevo prendere una decisione e così mi sono imbattuto in questo blog. Sia ringraziato il Signore. L’ho letto e riletto più volte, mi ha dato coraggio, speranza, forza d’animo e fede. Cominciai a stare meglio a mangiare di nuovo e a tranquillizzarmi. Leggevo e mi rispecchiavo in ciò che c’è scritto. Avevo intrapreso questo percorso (da solo) e mi piaceva. Non ho ancora terminato il mio cammino e purtroppo ho delle ricadute. Sono da solo, nessuno sa niente, non ho l’opportunità di andare da uno psicoterapeuta. Ora mi interessa di nuovo una ragazza, ma non so come comportarmi perché sento ancora quelle pulsioni, che sicuramente si sono ridotte, ma ci sono. Ho paura a volte di poter essere davvero omosessuale anche se so che non è possibile. Quando la mia fede vacilla, quando mi sento depresso, quando mi sento solo, perdo la strada. Ho paura che se ci provo con lei è come se fosse una presa in giro perché in realtà potrei essere gay! Nel profondo so che non potrei amare un uomo, è solo attrazione fisica, ma la paura permane. Io sono contro la politica gay, i loro attivisti e tutti quelli che si ritengono tali perché tali sono nati. Odio il mondo gay e tutto ciò che comporta, mi possono dare del razzista ma è così. Perché so che è un’illusione, perché se fosse una verità starei ancora male, non mangerei, non riuscirei a vivere bene. Però a volte la tentazione, dopo periodi in cui sto bene, ritorna e diventa forte. Non riesco a superare queste mie tentazioni e ho paura che potrei restare in questo stato per tutta la vita. Conteso tra la salvezza e il peccato. Continuo a pregare ma l’omosessualità a volte ritorna come una mazzata sulla testa e mi fa perdere la strada, torno a star male per brevi periodi . MI SCUSO PER ESSERMI DILUNGATO, RINGRAZIO DI CUORE CHIUNQUE POSSA DARMI CONSIGLI.
- 23 marzo, 2009
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- La pornografia è un male, una droga e tutti lo stanno dicendo. Stanne lontano Fabio, ricordando sempre che la purezza è una virtù cristiana. Sono sicuro che se inizierai ad amare la virtù e Dio sempre più prima o poi la pornografia ti disgusterà e basta, perchè chi cerca tende alle cose di lassù non ama il peccato e sono sicuro che la tua Fede ti aiuterà in questo. Perciò prima di tutto chiudi definitivamente con la pornografia: purificati tramite i Sacramenti e tieni sempre a mente il nostro Saqlvatore Crocefisso, sorgente di redenzione e virtù. Così facendo l'ossessione passerà, ma le attrazioni se pur lievi possono rimanere: a quel punto devi lavorare su te stesso e sui problemi che ti possono aver portato all'omosessualità. Ti rispecchi nel tipico schema familiare? Hai amicizie maschili sincere? Analizza te stesso, lavora su te stessa e ce la farai così come già altri prima di noi ce l'hanno fatta:) Mystery PS Certo che a volte sono stupito, perchè a me pare succeda un pò il contrario rispetto a molti di voi. Io provo attrazioni omosessuali ancora anche se meno, ma non sono basate sul sesso. Forse ciò è dovuto al fatto che non ho mai visto pornografia gay, però il fatto è che a me accade proprio di "innamorarmi" di un ragazzo e questo sentimento è durato fino anche per un anno! Molti di voi si innamorano di ragazze e poi penano ai ragazzi per il sesso. A me accade il contrario...generalmente se faccio qualche sogno erotico sogno solo di masturbarmi, ma talvolta ho avuto fantasie su ragazze, perchè farlo con una ragazza mi sembra l'unico moo possibile. Insomma non mi piace il sesso anale e spesso mi chiedo "Cosa potrei are mai con un ragazzo?". Il problema sono i sentimenti: io mi fisso con un ragazzo e ci soffro, mentre per le ragazze provo sentimenti generalmente lievi. C'è una spiegazione a tutto questo? Grazie.
- 23 marzo, 2009
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- Ciao ragazzi, volevo fare una domanda rivolta a tutti coloro che hanno fatto o stanno facendo la terapia riparativa... volevo chiedere quanto questa terapia si basa sulla religione, perchè io sono ateo e se decidessi di contattare narth italia vorrei che la mia terapia fosse basata su metodi di psicoterapia e non di credenze religiose. Inoltre volevo chiedere ai più esperti se certi impulsi e desideri omosessuali possono derivare da un senso di inferiorità rispetto agli altri uomini, dal credersi inferiori e meno "uomini"... lo chiedo perchè sono sicuro che queste sensazioni non siano la conseguenza dell'omosessualità (come alcuni asseriscono) visto che le avevo anche prima che l'omosessualità arrivasse a rovinarmi la vita. Anzi, queste sensazioni si sono accentuate proprio poco prima di questa disgrazia... si può porre rimedio?
- 23 marzo, 2009
- max ha detto...
- Ciao FABIO. Piacere di conoscerti. Ho letto la tua storia che come quella di ciascuno ha il sapore della gioia ma anche della fatica...sopratutto di fronte a situazioni che non vorresti vivere e con le quali ti trovi a dover fare i conti. Sei tanto giovane e dunque hai tante possibilità per poter camminare e costruire una vita nella Verità e nella Libertà. Non scoraggiarti e non avere paura di quello che ti accade anche attraverso le pulsioni verso gli uomini. La paura è una grande SEDUTTRICE che sa giocare sui nostri punti deboli soprattutto impedendo il movimento, l'azione, l'agire. Ti fa vedere tutto come insormontabile e immutabile e soprattutto evita che tu possa entrare in contatto con te stesso e con le tue parti più intime. Le fantasie sessuali omoerotiche spesso, come ben sai, scaturiscono da una non piena integrazione di alcune aree della tua vita affettiva. Erotizzare il pensiero su di una persona dello stesso sesso molto spesso nasconde un profondo bisogno di amore che non ha trovato e non trova lo spazio adatto per essere epresso nel modo piu' appropriato; le cause di questo possono essere le più svariate; come hai letto dalle storie degli altri ragazzi,sono spesso racchiuse tra le pagine della STORIA di ciascuno. E' allora con coraggio e con Spirito di Fiducia non lasciarti abbattere o dominare dalla paura di essere scoperto o di non farcela. Il tuo desiderio di venirne fuori è già un ottimo punto da cui partire. Poi è importante affidarsi: un cammino di fede serio e maturo a mio avviso potrebbe innanzitutto aiutarti a comprendere la bellezza di quello che sei e di ciò a cui sei chiamato (e ti garantisco che SONO GRANDI COSE...!); poi è importante un percorso umano che ti aiuti ad ascoltarti e a guardarti sempre più in profondità. Stai sereno, perchè l'agitazione ti porta a scompensi anche fisici (l'ansia, la paura incidono su FRATELLO CORPO ...influenzando anche la psiche; per questo poi tante cose diventano faticose..!!) Comunque caro Fabio se dovessi avere bisogno di parlare, io ci sono. Se lo ritieni opportuno fammi sapere e troveremo il modo di comunicare in modo più diretto. Ti consiglio di consultare anche il sito del gruppo LOT REGINA DELLA PACE dove troverai altre indicazioni utili. Continua a camminare con la certezza che non sei solo, che Dio ha in progetto grandi cose per la tua vita se solo glielo e telo permetterai. ..TUTTO POSSO IN COLUI CHE MI DA FORZA.. a PRESTO Fabio. Dio ti Benedica. fr max
- 23 marzo, 2009
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- Ciao. Vorrei ringraziare Mystery e Max per avermi risposto. A Mystery volevo dire che non mi rispecchio nel tipico schema familiare (madre ossessiva e protettiva, padre assente o lontano). I miei genitori mi hanno dato amore tranquillamente, ne troppo ne troppo poco. Però quando ero piccolo ho avuto un pò un complesso di inferiorità nei confronti degli altri ragazzi. Però dopo al liceo ho stretto amicizie sincere e leali con altri maschi, tanto che ho un ottimo migliore amico e non sono attratto da lui ne tantomeno dagli altri miei amici maschi. Forse il mio problema è quello di non considerarmi un uomo vero e forte, come lo è mio padre o come lo sono altre persone che conosco. Però pian piano sto imparando a comprendere che sono realmente un uomo, ma come il cammino di tutti noi che facciamo questa scelta di purificazione è sempre arduo e pieno di ostacoli. A volte ci sbatto contro a questi ostacoli, ma per fortuna riesco sepre a rialzarmi, grazie a Dio che mi è vicino. Che Dio ci benedica e ci assista, che non ci abbandoni!
- 23 marzo, 2009
- Credente ha detto...
- A Fabio voglio dire di non avere paura di amare una donna: il sentimento che dovrà scomparire è quello omosessuale, non quello eterosessuale, quindi se ti piace quella ragazza, frequentala e realizza che tu sei un uomo e lei una donna: a volte la confusione di ruoli (intesa come mancata affermazione del proprio io) apre la porta all'omosessualità. Per l'Anonimo del 23 marzo 2009, non conosco Narth Italia, ma sono sicuro che non sia una sorta di indottrinamento religioso la loro terapia, ma un approccio scientifico del problema. Ti consiglio in ogni caso, se vuoi, di contattarli, ma non precluderti quella strada solo perché sei ateo: sarebbe come rifiutarsi di andare a fare acquisti in un negozio perché il cassiere ha i capelli rossi... Puerile, no? :-) Un consiglio per tutti: per evitare che tutti abbiano per nick "Anonimo", coi conseguenti problemi di identificazione successivi, vi consiglio, quando scrivete un commento, di selezionare l'opzione Nome/URL o, se siete registrati a Google, di collegarvi col vostro account Google e poi andare su Blogger.com, con una semplice procedura avrete il vostro nick univoco come il mio. Grazie!
- 23 marzo, 2009
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- Ti capisco benissimo Fabio. Nemmeno io mi sento propriamente al pari degli altri ragazzi per certi aspetti, anzi solo per una cosa: il modo di relazionarsi con le ragazze. Io a differenza di te alle medie strinsi varie amicizie maschili, dopo le varie difficoltà alle elementari, e, infatti, alle medie ero etero. Il problema è sorto al liceo quando ho perso praticamente qualsiasi punto di contatto col mondo maschile. Da questo autunno, però, è cambiato tutto: ho stretto varie amicizie maschili e addirittura mi sent più a mioagio coi maschi che con le ragazze a livello di amicizia, memtre nel passato era il contrario: avevo paura dei ragazzi. Però io ho comunque dei problemi, perchè l'indifferenza delle ragazze verso di me, sebbene non sia brutto , mi fa pensare ogni giorno di più che io resterò sempre da solo. E' un meccanismo psicologico: il vedere come io venga considerato solo un amico o un elemento neutro me le ha fatte odiare in quel senso e delle volte ho il rigetto all'idea di avere una ragazza che tanto forse davvero non avrò. Altra cosa che mi fa rabbia è come appunto ci siano discorsi che dicano che uno si può porre o come amico o come ragazzo, a me sembrano solo cazzate dal momento che tanto io passo sempre e solo da amico. Questa è solo la mia condizione attuale e non voglio scoraggiare nessuno: Fabio, ti rispecchi un pò nella mia situazione per quel che riguarda i rapporti con altri ragazzi e con ragazze. Mystery
- 23 marzo, 2009
- max ha detto...
- Ciao Mistery. Pace a te.! molti parlano bene dei tuoi commenti...come vedi la tua storia colpisce e parla al cuore di molti. L'attrazione erotica per un uomo puo' prendere modalita' espressive differenti; non è detto che debba seguire lo stesso iter per tutti. Il bisogno di tenerezza, di intimità, di un legame profondo quasi esclusivo che può sorgere verso un uomo appartiene sempre al bisogno di trovare un valore e una dignità deficitaria nel rapporto con lo stesso sesso, verso il quale evidentemente ci si sente NON ALLA PARI. spesso il bisogno di affetto che scaturisce nei confronti di un uomo deriva proprio dal bisogno forte di identificazione. e' un po' come riflettere la tua immagine in uno specchio nella speranza di poterti vedere, sentire, toccare, quasi queste cose ti sfuggissero. L'altro viene così a confermare/dirti quello che cerchi. Scoprire giorno per giorno l'uomo che è in te, che c'è sempre stato, rivederlo, rigustarlo, ritoccarlo,entrare in dialogo con lui è fondamentale per camminare nella maturazione della tua vita affettiva. Alllora Mistery, forza. Il Signore Gesù che si è perso nella tua storia al punto di amarla fino a dare la vita per te, sia il tuo Specchio perchè XO SVELA L'UOMO ALL'UOMO !! FR MAX
- 23 marzo, 2009
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- Ciao. Volevo ringraziare innanzitutto Credente per il suo consiglio. Mystery volevo dirti che ho degli ottimi rapporti con i miei amici maschi, però magari un pò ho lo stesso problema tuo con le ragazze. A 16 anni ci provai con una ragazza, mi piaceva tantissimo e ebbi il coraggio di dirglielo apertamente. Ma a lei non interessavo per niente, anche se fu gentile e non mi disse palesemente ciò. Spesso sono stato molto amico delle ragazze fidanzate e loro mi confidavano tutto, certe volte facevano paragone tra me e il loro ragazzo, e nnostante dicevano che fossi più dolce o roba del genere non è che lo lasciavano e si mettevano con me. Mi sono sentito spesso la ruota di scorta e questo insieme al fatto di non essere stato ricambiato, non aiuta di certo, però non perdo la speranza di poter essere felice un giorno. Il mio sogno è quello di poter amare una donna, sposarla e avere una famiglia felice. Voglio essere un buon padre e marito, ma ci sono sempre queste attrazioni verso alcuni maschi che minacciano la mia sicurezza e la mia forza di volontà in questo campo. Sto cercando di combatterle, devo imparare a controllarle e a capire il perchè di tali attrazioni. Voglio poter eliminarle dalla mia vita perchè solo così riuscirei a vivere sempre bene e felice. Prego Dio ogni giorno perchè mi aiuti in questo scopo. Non perdere fiducia nelle donne! Un saluto
- 24 marzo, 2009
- max ha detto...
- Cari ragazzi. Oggi il Vangelo parla di una guarigione compiuta da Gesù ad un Paralitico immobilizzato sul suo lettuccio da 38 anni (GV 5,1-16) e al quale nessuno dava una mano a immergersi in una piscina miracolosa.Ma gesù gli si fa incontro e lo Guarisce dicendogli queste parole:....VUOI GURIRE?....ALZATI PRENDI IL TUO LETTUCCIO E CAMMINA....Il paralitico si alza guarito e va al tempio a ringraziare Dio. Stiamo attenti: Gesù Guarisce però dice al paralitico ...alzati prendi il tuo lettuccio e cammina...e non alzati e va'! Forse il Signore vuole aiutarci a camminare seriamente nella vita....e cioè sapendo che le guarigioni si realizzano ma portando con se il proprio lettuccio/fatica/fragilità/peccato/cio' che immobilizza.. Noi forse troppo spesso ci apsettiamo l'eliminazione dei problemi e delle croci...mentre forse il signore ci dona la Grazia di camminare da uomini:cioè peccatori sanati, amati, perdonati pero' anche capaci di guardare in faccia al prorpio peccato, alle nostre ferite e portarle con noi nel cammino quotidiano con la gioia di costruire anche su antiche e dolorose rovine. La croce/lettuccio che ha un nome, un volto, un pensiero, una fantasia, una volta stanata va FORSE ANCHE PORTATA CON FEDE....Certo questa è una parte del lavoro da fare nei cammini di Guarigione... ma da non dimenticare. Vi porto tutti con me in Colui che ha portato la Croce piu' grande...portata solo per Amore. ciao a tutti
- 24 marzo, 2009
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- Fabio quello che hai appena detto è molto importante. Ascoltare i problemi sentimentali delle proprie amiche continuamente è una cosa tipicamente da gay. Anche se tu prima magari avevi appena tale problema, il parlare con loro di tutto forse ha creato in te una maggiore familiarità amicale con le donne che con gli uomini. Il mondo maschile ti è rimasto più misterioso, mentre quello femminili, ormai ridotto a semplici amicizie, ha perso il suo fascino. Sta lontano da amiciie femminili o meglio vedi di comportarti in maniera diversa. Se una tua amica vuole raccontarti i suoi problemi di cuore o dille "No, non sono la tua migliore amica" oppure ascoltala, ma buttala sullo scherzo e sfottila. Mi raccomando;)
- 24 marzo, 2009
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- Un saluto e un ringraziamento a tutti coloro che hanno lasciato un contributo in questo importantissimo blog. Leggo da qualche mese gli inteventi e non posso che confermare al 100% le vostre posizioni, le vostre idee, i vostri principi. Mi è sembrato poi di vitale importanza il ricorso alla preghiera, e soprattutto al pregare gli uni per gli altri. Un ringraziamento particolare a Marcospera, a Mistery e a FR MAX per il loro contributo. Soprattutto mi hanno colpito ed interrogato gli ultimi interventi di FR MAX. A lui chiedo come fare concretamente per scoprire l'uomo che è in noi, rivederlo, rigustarlo, ritoccarlo? Grazie per coloro che vorranno inviare suggerimenti. Angelo
- 25 marzo, 2009
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- Ciao Angelo,sono Stefano e sono in fase di lotta recentemente ho conosciuto la bellezza di sentirmi Uomo, libero da questa subdola schiavitu',purtroppo la ragazza che avevo conosciuto non era quella giusta e le tentazioni sono tornate anche se in maniera molto piu' flebili. Personalmente, quello che piu' mi ha aiutato e che piu' mi aiuta e' rapportarmi in maniera paritaria con altri uomini,praticare sport interagire con loro (fare la doccia insieme dopo un allenamento ) e avere rapporti "sani" . Piano Piano in me ho visto riaffiorire l'interesse verso le donne. Per intraprendere questo percorso di cambiamento di "abitudini" bisogna essere molto motivati prendere UNA DECISIONE DEFINITIVA (ho cancellato tutti i vecchi contatti di chat,Evitare luoghi ecc)non continuare a tenere i piedi su due staffe . Ti consiglio di leggerti la testimonianza di Chiara in questo forum del 28 Dicembre 2007 . Il cambiamento e' possibile e sono d'accordo con la tesi di molti psicoterapeuti riparativi che affermano che l’omossessualita non esiste e’ un bisogno di sentirsi accettato dagli altri uomini (affetto negato dal padre) Saluti Stefano
- 25 marzo, 2009
- max ha detto...
- Ciao Angelo.Pace a te. Mi chiedi come scoprire concretamnte l'uomo che è in noi! bella domanda. Da uomo che ha incontrato il Signore nella sua vita ti dico che il più bello tra i figli dell'uomo, Gesù, mi ha insegnato VERAMENTE cosa significa essere uomini. Ad esempio al Sud la cultura propone un immagine di uomo padre-padrone, il denim che non deve chiedere mai!!. A volte certi modelli possono condizionarti senza volerlo. Gesù Cristo secondo me mostra i tratti della vera Mascolinità: -la capacità di ascoltare. -l'andare incontro al diverso. -la coerenza nelle scelte e il portarle avanti fino in fondo. -l'essere deriso e osteggiato dalla massa e non scappare. -la capacità di piangere con chi piange e sorridere con chi sorride. -dire con forza quello che è sbagliato. -essere fedele a una VERITA'e non lasciarsi portare dal vento. -sacrificarsi per gli altri. -FARE DELLA PROPRIA VITA UN DONO E PER QUESTO DONO ARRIVARE A SUDARE SANGUE E DARE LA VITA FINO ALLA MORTE. -AMARE CHI HAI DI FRONTE E NON AVERE PAURA DI LUI. -amare i nemici e chi ti fa del male. Questo e altro è l'essere uomo in Gesù. QUANTO ABBIAMO TUTTI DA IMPARARE DA LUI. A livello affettivo invece direi che anche il Dott Nicolosi spesso sollecita a RECUPERARE L'UOMO che si è rifugiato nelle sue paure, nei suoi complessi d'inferiorità, dietro le maschere spesso aggressive o seducienti che non mostrano cio' che realmente sei. Spogliarsi di tutto questo e ritrovare l'uomo che è in te, che ha il colore della tua storia familiare, forse fallita o squilibrata ma che è LA TUA, e iniziare a guardarla con amore, misericordia e un po' di tenerezza. Scoprire che forse il tuo essere uomo non rispecchia i canoni dettati dalla tv o dalla cultura ma che E' IL TUO ESSERE UOMO per il quale Dio ti ha pensato. Un uomo che è capace di guardare in faccia alle prorpie ferite e non scappare come fanno i bambini, ma saperle anche coprire con un velo di compassione E CAMMINARE IN AVANTI. UN UOMO capace di non farsi infinocchiare da 4 idee proposte dal primo che arriva, ma che fonda la sua casa SULLA ROCCIA. un uomo DISPOSTO A SOFFRIRE per l'altro; pronto a rinunciare alle prorpie idee per Amore dell'altro..... ...e per far tutto questo, scusa la parola ....ci vogliono le palle! Ma tutto è possibile. caro Angelo, fammi sapere come vanno le cose. Se hai bisogno io ci sono. Ti abbraccio.
- 25 marzo, 2009
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- Grazie a Stefano e a FR MAX per la sollecita risposta inviata. Assolutamente esaurienti ma necessitano di un giusto tempo per assimilarle e confrontarle con la propria vita. Anche grazie alle preghiere, Dio mi sta facendo vivere un momento privilegiato della mia travagliata vita, facendomi incontrare con il suo Amore e sperimentare come Lui sappia trarre il bene dal male. Angelo
- 26 marzo, 2009
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- angel e angelo non sono la stessa persona ma sono molto vicine,caro Stefano ecco cosa trovo di sbagliato nella psicologia il gareggiare se vuoi con altri uomini per sentirsi uomini,c'è sempre qualcuno più bravo di te, non risolvi il problema lo rimandi,padre max ecco cosa trovo di giusto nella fede, non dobbiamo soffocare i nostri pensieri, sarebbe come mangiare pane e mediocrità,invece il Padre nostro ci da il suo pane quotidiano ad elevare i nostri pensieri,se noi riusciamo ad amarci per cio che siamo amiamo Lui. Lui ha iniziato la sua opera e Lui la porterà a termine.Padre max un giorno ti scriverò tutta la mia storia angelo la consce molto bene e ovviamente non posso mancare a confermagli quale nobile sentimento ci legha, nulla toglie a tutto ciò che abbiamo anzi lo fortifica.un saluto affettuoso a tutti Ciao ANGEL.
- 26 marzo, 2009
- max ha detto...
- se noi riusciamo ad amarci per cio che siamo amiamo LUI.. Grazie Angel per le tue parole. Quanto è vero il fatto che nella misura in cui impari a volerti bene,ad essere comprensivo, paziente, mite, misericordioso con te stesso, con le tue ferite, SOPRATTUTTO CON CHI TE LE HA PROCURATE e a misurarti piu' che con modelli con IL VERO MODELLO D'AMORE che è Cristo, tento più impari ad amare la vita che ti e' stata donata e a viverla in pienezza....perchè NON TI SENTI IN CREDITO CON LEI... Aspetto la tua storia Angel o tue notizie. Ps. non ho capito il legame Angel-Angelo. PS2 = questo forum mi piace prorpio! Ciao pace a te Angel!
- 26 marzo, 2009
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- vi rendete conto! in una nota trasmissione televisiva stanno sparando a zero sulla chiesa a favore dekk'omossualità.
- 29 marzo, 2009
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- padre max, io voglio guarire...perchè Dio non mi ascolta?..e se mi ascolta perchè non fa qualcosa?...ma alla fine ci riusciremo a vivere bene?...alla fine riusciremo ad avere una famiglia e venir fuori dall'incubo?...ci risponda sinceramente, ce la faremo?....aiutaci padre max, prega anche tu per ognuno di noi...forse il Signore ti ascolta di più perchè lo rappresenti in terra....aiutaci..... non so più cosa chiedere...la sera nel mio letto non ho più parole...mi sento ripetitivo...ormai è quasi un anno che chiedo al Signore di aiutarmi...padre, non è facile...
- 29 marzo, 2009
- max ha detto...
- Ciao aonimo del 28 marzo. il Signore ti dia la Pace e soprattutto la sua Forza. Ti sono accanto in questo momento così intenso della tua vita.. Il dolore e la lotta che vivi si sentono...è forte e me li trasmetti in pieno. NOn immagini quanto mi addolora sentirti così scoraggiato. No anonimo! Non devi lasciarti assalire dallo scoaraggiamento. Non dire che Dio non ti ascolta perchè sai che non è così. DIO ASCOLTA E PRENDE SU DI SE IL TUO DOLORE. Non sentirti da solo! Le ferite si risanano pian piano. Ci vuole tempo, pazienza , compresione con te e con gli altri. Io inizierei ad essere un po' più indulgente con te stesso, il che non significa assecondare i tuoi impulsi ma essere comprensivo e darti tempo. Poi ti consiglierei di nutrire il tuo cuore con i Sacramenti e la Parola di Dio: frequentali, saranno la tua forza: c'è Cristo. Chiedi a qualcuno di farti seguire sul piano Spirituale e inizia un cammino di fede che ti faccia scoprire la bellezza di quello che sei e che ti è stato donato, al di la di tutto. Io non conosco la tua storia affettiva. Ma se credi che ci siano dei nodi grossi da sciogliere, chiedi anche un sostegno umano/supporto terapeutico che ti aiuti a far luce. Ma per tutto questo ci vuole tempo te lo ripeto. Hai ragione quando dici che non è facile: è vero ma non è impossibile non costruire una vita che ti faccia sentire realizzato. Se puoi cerca di fare del bene...avrai tanto amore da donare.....DONALO a chi ne ha avuto meno di te. fa tanto bene! Leggi qualche testo dove puoi trovare spunti per riflettere sulla tua vita affettiva. Ma soprattutto ricorda CHE NON SEI DA SOLO IN QUESTA LOTTA. Il Signore ti sta gia portando sulle sue Spalle anche se tu non te ne rendi conto. Trova qualcuno con cui poterti sfogare e affidarti nei momenti bui. Offro le mie fatiche anche per te caro Anonimo. Fammi avere tue nuove. Un abbraccio fraterno fortissimo. A presto
- 29 marzo, 2009
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- Ciao Fr. Max mi chiamo Marco anch'io come tanti in questo blog. Mi puoi però identificare come Marcospera e qualche tempo fa sono intervenuto più volte (credo che la mia prima testimonianza risalga a settembre dello scorso anno, o anche prima , non ricordo.)quindi se vuoi puoi leggere la mia storia attraverso questi. Non ho più partecipato alle interssantissime discussioni di questo forum per diversi motivi. Il primo è che io ho già una certa età, ho avuto una vita relativamente semplice, pur combattendo contro le mie pulsioni, come potrai leggere. Ma ho paura che la mia esperienza possa essere fraintesa e creare turbamento a questi giovani che scrivono nel blog, alcuni del quali, molto bravi, sono alle loro prime esperienze, hanno delle idee molto chiare del problema e lo stanno combattendo con mezzi credo efficaci. Io invece, forte della mia esperienz faccio dei discorsi che potrebbero, come ripeto, essere fraintesi e disorientare. Me ne sono accorto da alcune risposte che ricevevo sul blog. Per cui ho evitato di continuare. L'altro motivo per cui non sono più intervenuto è che grazie a questo blog ho conosciuto (virtualmente) una persona quasi mia coetanea con il quale ho instaurato un ottimo rapporto epistolare, ci siamo detti tutto (o quasi) ed abbiamo constatato che oltre alla nostra identità di vedute c'era anche una esperienza praticamente simile. Questo mi ha aiutato molto e pertanto ultimamente ho dato la preferenza a questo tipo di contatto. Però, da poco, leggo i tuoi interventi sul blog e mi hanno molto colpito, non solo perchè tu sei un religioso, ma per il modo con cui ti poni al problema (mi piace moltissimo la similitudine del roveto ardente), non è facile, anche nell'ambito degli uomini di chiesa, avere questo tipo di sensibilità. Per cui ho sentito il bisogno, anche per il suggerimento di quell'amico che ti dicevo, di contattarti per chiederti di leggere la mia storia, essa dal blog può apparire relativamente semplice ma ti assicuro non è stata così, se me lo chiedi posso esser più esplicito. Io ho ancorta tantissimi dubbi, in questo momento sono, diciamo così, in una specie di stato di grazia, per merito anche a quella persona che ti dicevo, ma sono sicuro che non è finita, sento di avere bisogno di sostegno, pertanto mi piacerebbe sentirti, attraverso il blog o, se preferisci, e per me sarebbe meglio, al mio indirizzo mail: marcospera@live.it Ciao Marco.
- 02 aprile, 2009
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- ciao marcospera, sono ANGEL anzi il mio vero nome tu lo conosci forse, ebbene ora lo conosceranno anche altri del blog mi chiamo Renzo. Saluto padre Max per la sua risposta al mio ultimo intervento e ti auguro di trovare una persona a te vicina che sappia ascoltarti con cuore ed aiutarti in un difficile cammino, si la spiritualità non è cosa da niente, ma credo che quando si pone l'anima davanti a Dio allora mettiamo la giusta luce sulla tela per la sua opera. ciao Marco pregherò anche per te RENZO.
- 02 aprile, 2009
-
- Ciao a tutti e a tutte, ho 27 anni e ho incontrato questo blog l'estate scorsa. Sono cristiano e cattolico e fin da bambino ho sentito in me pulsioni omosessuali. Pur essendo fisicamente mascolino, dentro di me mi son sempre sentito diverso dagli altri amici maschi. A 19 anni, oramai indipendente, mi sono gettato all'interno del "mondo gay", ho avuto le mie prime esperienze, ho cominciato a conoscere me e gli altri. Pensavo di aver trovato la felicità e la realizzazione che avevo sempre desiderato, ma non era esattamente così. Ricordo un ragazzo che frequentavo il quale mi domandava se ero felice con lui oppure no. No, non ero felice con lui: viaggiavamo insieme, ci divertivamo, ci volevamo bene ma sentivo che mi mancava qualcosa. Ho deciso di andare da uno psicologo, perché il mio senso di “incompletezza” non veniva riempito nemmeno da quelle cose che avevo, invano, atteso per anni. La terapia è durata pochi mesi: ero più giovane e immaturo, ho gettato la spugna e ho ripreso la mia vita, tra l’università e i locali a tema. C’è sempre stato qualcosa che non mi ha mai convinto nel mondo gay (gay nel senso più socio-culturale del termine): ciò che non mi convinceva era la necessità di identificarsi con le proprie attività sessuali, con le dark, con la battuta acida sempre pronta, con il sesso di gruppo, con gli amori che apparivano e fuggivano come meteore, con quel triste senso cinico nei confronti della vita. Prima il sesso, poi la persona. Non mi è mai piaciuta questa cosa, cozzava con la mia educazione cristiana ma anche con tutte quelle idee liberali, e ragionevoli, che erano una vera bandiera politica per me. Negli anni, pur continuando a frequentare l’ambiente gay, la consapevolezza di questa debacle umana del circolo gaio mi ha aiutato a cercare qualcosa di diverso, qualcosa di umano: pensavo di trovare qualcosa di più puro, l’amore vero, quell’amore che legava gli eroi dei poemi omerici…insomma, non solo eros. L’ho cercato, ma nel giro di qualche settimana tutto questo svaniva. Forse non accettavo il modo di vivere la coppia che molti gay hanno: una monogamia dalle migliaia di eccezioni. Non volevo questo per me e per la mia vita. A febbraio del 2008, durante un comizio elettorale in vista delle politiche, conosco un ragazzo: era tutto quello che avevo sempre voluto: bello (perché, diciamocelo, i gay se non sei bello non ti vogliono), colto, serio, puro. Per la prima volta nella mia vita sentivo di potermi lasciare andare, mi dicevo: ok, se non va con questo, allora c’è un problema più serio e profondo che merita qualche indagine. Tutto è andato bene per mesi, poi all’improvviso, tutto è crollato: una bugia di troppo su qualcosa di fondamentale che non ho potuto tollerare e il renderci conto, ancora una volta, che ciò che ognuno cercava dall’altro era la solita immagine di sé andata perduta, chissà quando, chissà dove. Insomma, eravamo, passatemi la battuta, due adoratori di idoli. Comincia la crisi, seria e profonda perché avevo davvero perso la testa per questo ragazzo: in lacrime ho detto a Dio “ok, ho voluto portare la mia vita dove ho voluto io, adesso ti prego, pendila tu in mano e portala dove deve andare”. Credo che Dio, nel suo immenso amore, mi abbia accarezzato il cuore e da allora mi abbia accudito e continui a farlo. Ho cominciato un percorso bellissimo: dico bellissimo perché è bellissimo, nonostante i turbamenti e le paure che sono legittime e normali. Vi chiederete che cosa sia questo percorso: beh, il percorso è semplice, il percorso si chiama Gesù. Un giorno mi sono rivolto a un sacerdote, persona umile, che ascolta e prega, dicendogli: io sono stufo di questa vita, non è una vita a dimensione d’uomo, cosa devo fare? Beh, la risposta è stata disarmante: lasciati fare da Dio, sii umile, coltiva un cuore semplice… Lì per lì mi sembrava un po’ una boutade, ma poi, cominciando a camminare, tutto si faceva più chiaro: avevo cominciato quel cammino con uno scopo preciso e mi aspettavo una “terapia” precisa e definitiva. Ma mi sbagliavo: quell’inizio è stato afferrare la mia vita e deporla nelle mani di Dio, cercando di imitare Abramo che solo con la sua fede, lascia la terra e le sue sicurezze per una terra promessa che non conosce. Quell’inizio è stato mettere la mia vita, il mio cuore, innanzi alla Luce di Cristo, la Luce Vera, e vedere, come in una radiografia, gli spazi neri o vuoti nel mio cuore e nella mia vita. Quell’inizio è stato riconoscermi Fratello, Figlio e Creatura e capire che la creazione di Dio è cominciata e non si ferma mai e che ogni giorno, se noi lo chiediamo, essa continua, nello Spirito, nella Preghiera, nell’Eucarestia che pian piano ci trasfigura donandoci sempre un po’ di Resurrezione e di Vita. Amici e amiche, siamo pellegrini, come Israele nel deserto: siamo pellegrini ma non vagabondi, perché la sua mano, se noi la chiediamo riconoscendoci bisognosi, non ci mancherà mai (a questo proposito vi consiglio la lettura del cap. 8 del Deuteronomio). Gesù ci ha detto “non temete, io sarò con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”; è una promessa, tangibile quotidianamente. Non vi nascondo che i momenti difficili non mancano, ma non disperate: San Paolo scriveva “Tutto posso in Colui che mi da la forza” e, ancora, riconosceva che è nei momenti di fragilità e di debolezza che lo Spirito e la Grazia lavorano. Sì, è in questi momenti che Egli ci sostiene, perché ci riconosce bisognosi e perché anche noi, riconoscendoci bisognosi, possiamo rivolgerci a lui con semplicità. Lo stesso Paolo, che da persecutore divenne perseguitato, illuminato dalla Luce di Gesù scriveva che lì dove ha abbondato il peccato, sovrabbonda la Grazia. Già, perché, pur non amando il peccato, Egli ama il peccatore ed è per il peccatore, per la sua liberazione che è venuto. Guardiamo quindi alle nostre vite, al nostro passato, riconciliati a questa Sua Parola. Apriamoci all’Amore vero, quello che trasforma, che riempie, che trasfigura. Ricordiamoci tutti reciprocamente nella preghiera semplice. Pace e Bene ad ognuno di voi.
- 03 aprile, 2009
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- Ciao a tutti e a tutte, ho 27 anni e ho incontrato questo blog l'estate scorsa. Sono cristiano e cattolico e fin da bambino ho sentito in me pulsioni omosessuali. Pur essendo fisicamente mascolino, dentro di me mi son sempre sentito diverso dagli altri amici maschi. A 19 anni, oramai indipendente, mi sono gettato all'interno del "mondo gay", ho avuto le mie prime esperienze, ho cominciato a conoscere me e gli altri. Pensavo di aver trovato la felicità e la realizzazione che avevo sempre desiderato, ma non era esattamente così. Ricordo un ragazzo che frequentavo il quale mi domandava se ero felice con lui oppure no. No, non ero felice con lui: viaggiavamo insieme, ci divertivamo, ci volevamo bene ma sentivo che mi mancava qualcosa. Ho deciso di andare da uno psicologo, perché il mio senso di “incompletezza” non veniva riempito nemmeno da quelle cose che avevo, invano, atteso per anni. La terapia è durata pochi mesi: ero più giovane e immaturo, ho gettato la spugna e ho ripreso la mia vita, tra l’università e i locali a tema. C’è sempre stato qualcosa che non mi ha mai convinto nel mondo gay (gay nel senso più socio-culturale del termine): ciò che non mi convinceva era la necessità di identificarsi con le proprie attività sessuali, con le dark, con la battuta acida sempre pronta, con il sesso di gruppo, con gli amori che apparivano e fuggivano come meteore, con quel triste senso cinico nei confronti della vita. Prima il sesso, poi la persona. Non mi è mai piaciuta questa cosa, cozzava con la mia educazione cristiana ma anche con tutte quelle idee liberali, e ragionevoli, che erano una vera bandiera politica per me. Negli anni, pur continuando a frequentare l’ambiente gay, la consapevolezza di questa debacle umana del circolo gaio mi ha aiutato a cercare qualcosa di diverso, qualcosa di umano: pensavo di trovare qualcosa di più puro, l’amore vero, quell’amore che legava gli eroi dei poemi omerici…insomma, non solo eros. L’ho cercato, ma nel giro di qualche settimana tutto questo svaniva. Forse non accettavo il modo di vivere la coppia che molti gay hanno: una monogamia dalle migliaia di eccezioni. Non volevo questo per me e per la mia vita. A febbraio del 2008, durante un comizio elettorale in vista delle politiche, conosco un ragazzo: era tutto quello che avevo sempre voluto: bello (perché, diciamocelo, i gay se non sei bello non ti vogliono), colto, serio, puro. Per la prima volta nella mia vita sentivo di potermi lasciare andare, mi dicevo: ok, se non va con questo, allora c’è un problema più serio e profondo che merita qualche indagine. Tutto è andato bene per mesi, poi all’improvviso, tutto è crollato: una bugia di troppo su qualcosa di fondamentale che non ho potuto tollerare e il renderci conto, ancora una volta, che ciò che ognuno cercava dall’altro era la solita immagine di sé andata perduta, chissà quando, chissà dove. Insomma, eravamo, passatemi la battuta, due adoratori di idoli. Comincia la crisi, seria e profonda perché avevo davvero perso la testa per questo ragazzo: in lacrime ho detto a Dio “ok, ho voluto portare la mia vita dove ho voluto io, adesso ti prego, pendila tu in mano e portala dove deve andare”. Credo che Dio, nel suo immenso amore, mi abbia accarezzato il cuore e da allora mi abbia accudito e continui a farlo. Ho cominciato un percorso bellissimo: dico bellissimo perché è bellissimo, nonostante i turbamenti e le paure che sono legittime e normali. Vi chiederete che cosa sia questo percorso: beh, il percorso è semplice, il percorso si chiama Gesù. Un giorno mi sono rivolto a un sacerdote, persona umile, che ascolta e prega, dicendogli: io sono stufo di questa vita, non è una vita a dimensione d’uomo, cosa devo fare? Beh, la risposta è stata disarmante: lasciati fare da Dio, sii umile, coltiva un cuore semplice… Lì per lì mi sembrava un po’ una boutade, ma poi, cominciando a camminare, tutto si faceva più chiaro: avevo cominciato quel cammino con uno scopo preciso e mi aspettavo una “terapia” precisa e definitiva. Ma mi sbagliavo: quell’inizio è stato afferrare la mia vita e deporla nelle mani di Dio, cercando di imitare Abramo che solo con la sua fede, lascia la terra e le sue sicurezze per una terra promessa che non conosce. Quell’inizio è stato mettere la mia vita, il mio cuore, innanzi alla Luce di Cristo, la Luce Vera, e vedere, come in una radiografia, gli spazi neri o vuoti nel mio cuore e nella mia vita. Quell’inizio è stato riconoscermi Fratello, Figlio e Creatura e capire che la creazione di Dio è cominciata e non si ferma mai e che ogni giorno, se noi lo chiediamo, essa continua, nello Spirito, nella Preghiera, nell’Eucarestia che pian piano ci trasfigura donandoci sempre un po’ di Resurrezione e di Vita. Amici e amiche, siamo pellegrini, come Israele nel deserto: siamo pellegrini ma non vagabondi, perché la sua mano, se noi la chiediamo riconoscendoci bisognosi, non ci mancherà mai (a questo proposito vi consiglio la lettura del cap. 8 del Deuteronomio). Gesù ci ha detto “non temete, io sarò con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”; è una promessa, tangibile quotidianamente. Non vi nascondo che i momenti difficili non mancano, ma non disperate: San Paolo scriveva “Tutto posso in Colui che mi da la forza” e, ancora, riconosceva che è nei momenti di fragilità e di debolezza che lo Spirito e la Grazia lavorano. Sì, è in questi momenti che Egli ci sostiene, perché ci riconosce bisognosi e perché anche noi, riconoscendoci bisognosi, possiamo rivolgerci a lui con semplicità. Lo stesso Paolo, che da persecutore divenne perseguitato, illuminato dalla Luce di Gesù scriveva che lì dove ha abbondato il peccato, sovrabbonda la Grazia. Già, perché, pur non amando il peccato, Egli ama il peccatore ed è per il peccatore, per la sua liberazione che è venuto. Guardiamo quindi alle nostre vite, al nostro passato, riconciliati a questa Sua Parola. Apriamoci all’Amore vero, quello che trasforma, che riempie, che trasfigura. Ricordiamoci tutti reciprocamente nella preghiera semplice. Pace e Bene ad ognuno di voi.
- 03 aprile, 2009
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- Ciao! sono felice che tu abbia portato la tua testimonianza. La Fede nel vero Dio aiuta sempre, perchè Dio è onipresente, ci vede sempre e basta affidarsi a Lui per avere il suo aiuto. L'unico mezzo per ottnerlo è, come dici tu, essere umili, riconoscersi un nulla dinnanzi alla sua infinità Maestà, di fronte alla sua Carità insondabile e allora più noi ci abbassiamo, più vuotiamo il vaso della nostra anima di cose inutili e passeggere, più lo Spirito Santo, quell'Acqua viva zampillante per la vita eterna, innonda le nostre anime vivificandole! L'umiltà, però, è rara e talvolta, come nel tuo cao, proprio una vita di peccati e di lontananza da Dio può indurci a riconoscere la nostra miseria, rendendoci docili al Sangue dell'Agnello che toglie tutti i peccati del mondo. Questo voglio che lo attuiamo tutti: quandio preghiamo dobbiamo cacciare via tutti gli altri pensieri, poi meditare sui misteri della Redenzione, ma soprattutto, renderci conto del nostro nulla(Non è forse l'umiltà della Vergine che ha permesso l'incarnazione e la salvezza del mondo? Lei ci è d'esempio nell'orazione.) Solo quando avremo riconosciuta la nostra fragilità, Dio ci innonderà di grazia rendendoci capaci di atti meritevoli e di fuggire dai tanti mali in cui possiamo cadere. Comunque ventisettene, da quanto hai cominciato questo percorso? Oltre alla Fede attui qualcosa di pratico per superare questo problema? Raccontaci un pò:) PS Secndo me non è vero che i gay non ti cercano se non sei bello: molti sono così maniaci che forse si accontenterebbero di tutto. Mystery
- 04 aprile, 2009
- max ha detto...
- Pace a te. Anonimo del 3 aprile. Ringrazio il Signore che ti abbia dato la Luce per eprimere con così grande chiarezza il tuo cammino di incontro con lui. Le tue Parole hanno un gusto particolare. Leggendo la tua storia ho visto scorrere le immagini della tua vita e del tuo dolore e due mani Misericordiose pronte ad accogliere te e la tua Miseria. Che bello! Se sei un laico continua a testimoniare nel mondo e in chi ti sta accanto che è bello stare col Signore e che in Lui ogni ferita può diventare una stimmate gloriosa. Se sei un religioso, rigrazia il Signore del Cammino che ti ha fatto fare e offri la tua ferita come canale attraverso cui annunciare la Salvezza che si è fatta carne...in Gesù Cristo e ..nella tua vita. Il mondo ha bisogno di questo. Grazie anonimo del 3 aprile e una Santa PAsqua a te.
- 04 aprile, 2009
- max ha detto...
- Per Marcospera. Ciao carissimo. Ho letto la tua testimonianza del settembre scorso. Devo dire che sei stato molto coraggioso a non farti infinocchiare dalle sole fantasie e dalle paure che spesso ci immobilizzano e hai portato avanti una storia che ti vede oggi marito e padre. In tutto cio' oltre al tua coraggio va ringraziato anche il Signore che con la sua Grazia ti ha sostenuto in questa avventura. Il fatto che tu abbia 57 anni non significa che sei alla fine di un cammino e che non puoi essere utile agli altri...anzi! Credo che tu abbia da dare e da ricevere ancora tanto.!! Ricordi gli operai sgangherati dell'ultima ora che chiedono di andare a lavorare nella vigna e il Buon Padrone li accoglie e li ricompensa parimenti a tutti gli altri? E' allora vai avanti. Le tentazioni non mancano e le prove non cessano ma neppure la Grazia e l'amore di Dio vengono meno. Grazie davvero e goditi il dono della famiglia: frutto sicuramente di alcune rinuncie anche ALLETTANTi e affascinanti; ma ora sei Padre e hai tanto da dover donare e ricevere da loro e a tutti noi. Un abbraccio fraterno. Se hai bisogno io ci sono. Scrivimi e contattami quando vuoi. Santa Pasqua Marco.
- 04 aprile, 2009
-
- Per l'anonimo del 3 aprile: grazie davvero per quello che hai scritto. E' una testimonianza che mi rincuora molto in questo periodo di apparente aridità, dove cioè la mia richiesta di cambiamento a Dio c'è, è insistente ma apparentemente non viene ascoltata (so che non è così). Forse questi periodi servono per testare la nostra perseveranza in questo cammino lungo ed impervio. Ti faccio, tuttavia, due domande che mi porto dentro come obiezioni a volte (sono aperte a chiunque voglia rispondere): 1) come si fa a perdonare chi ha contribuito a farci questo (in genere il padre)? o meglio: si può perdonare, ma come si fa a dimenticare? e se non si può dimenticare...che perdono è? ho paura che questo spettro del risentimento lo porterò ancora a lungo; 2)i momenti di tentazione ci sono e sono forti...posso girare la testa dall'altra parte, ma poi la mente viaggia e certe fantasie vengono a galla. Che si fa? Io in quei casi penso a Gesù sulla Croce che ha preso su di sè i peccati dell'umanità (anche questo). Ma poi subentra l'aridità di nuovo: passa l'attrazione per il maschio ma non c'è nemmeno per la donna. In quella fase sono asessuato? Sarò sempre così bene che va? In realtà le due domande sono un po' più di due :-) Grazie cmq a tutte le persone che scrivono su questo forum!
- 04 aprile, 2009
- max ha detto...
- come si fa a perdonare chi ha contribuito a farci questo (in genere il padre)? o meglio: si può perdonare, ma come si fa a dimenticare? ...SCRIVE JOHN Carissimo. Pace a te. NULLA SI DIMENTICA ma questo non significa non vivere. Che vita sarebbe la tua se potessi cancellare quello che non ti va o che non ti piace e lasciare solo quello che ti fa comodo? Se fosse possibile, sarebbe la tua ROVINA ...perchè ti ergeresti a Dio di te stesso. Ma soprattutto vorrebbe dire che non avresti bisogno di Nulla all'infuori di te. Perchè dimenticare i tratti che segnano la tua storia che danno colore alla tua vita, che la rendono unica come il Buon Dio l'ha desidera per te, che parla di te, di quello che sei e che sei chiamato ad essere?. Dimenticare è anche un po' infantile perchè non ti responsabilizza di fronte alla vita che chiede il tuo intervento e la tua partecipazione, il tuo esserci (..spero che tu intenda il senso dell'infantile..!). Tuttavia solo una cosa rende capace non di dimenticare ma di coprire con un velo che trasforma e trasfigura cio' che copre: LA CARITA'.SI l'amore! Questo Salva. Vuoi scoprire che significa amare? Leggi la Passione di uno dei Vangeli, tra l'altro siamo nel tempo giusto! SCOPRIRAI COS'E' L'AMORE. i momenti di tentazione ci sono e sono forti...posso girare la testa dall'altra parte, ma poi la mente viaggia e certe fantasie vengono a galla. Che si fa? SCRIVE jOHN Ma tu sei solo le tue fantasie? o forse Sei qualcosa di più dei pensieri e delle immagini senza vita che ti abitano! L'uomo si caratterizza soprattutto per il fare. Credo carissimo che tu avrai fatto tante cose belle e preziose nella vita. Amare ,aiutare chi ha bisogno...queste non sono fantasie ma opere concrete che generano vita. La fantasia non genera nulla. Dunque lasciala stare, o meglio dalle il valore che ha: di una fantasia appunto. Pensa invece a tutto il bene concreto che il tuo cuore e il tuo corpo possono fare nel tuo piccolo....e queste non sono fantasie ma GIOIE CHE RIEMPIONO IL CUORE. buona PASQUA CARO John PS = non sei asessuato e prega di non diventarlo, sarebbe perdere una delle forze più costruttive che ti abita e ti fa vivere.
- 04 aprile, 2009
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- Sulle cosiddette "coppie" o "unioni" gay... si sappia che sono una farsa e una mistificazione pressochè totale. Noi stessi omosessuali sappiamo bene che le relazioni gay durano al più qualche settimana e, comunque, spesso sono permeate da tradimenti a non finire. Per non parlare delle malattie veneree (lue e altro) e HIV/AIDS. Proprio data l'estrema fragilità e contradditorietà dell'animo omosessuale non c'è durata e nemmeno serietà o coerenza. Possiamo raccontarci frottole... ma è la pura verità. Pensate che io ho cominciato a 16 anni e, dopo più di vent'anni di frequentazioni omosessuali, penso di potere dire la mia. Sopratutto non crediate mai alle associazioni: quelle portano acqua al loro mulino e lucrano fondi da Regioni e Comuni con improbabili programmi di "accettazione" e contro la c.d. "discriminazione". Quando i primi a fare del male ai gay lo sapete chi sono? Gli stessi gay! Non ho mai conosciuto un gay che soffra a causa della società e/o della Chiesa Cattolica come lorsignori (Grillini e CO) vogliono fare credere. Se noi soffriamo è perchè quello gay è un mondo ABOMINEVOLE, sotto ogni aspetto. Massimo
- 04 aprile, 2009
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- Buonasera a tutti e a tutte e grazie. Torno ora da un breve ritiro in preparazione della Pasqua, trascorso con la Parola, l’Eucarestia e la condivisione. Ho ricordato tutti coloro che sono in ricerca, tutti coloro che aspettano senso e luce. Ho pregato perché tutti possano essere toccati da quella mano che mi ha scaldato con tantissimo amore. PER MISTERY, MAX E JOHN: non so precisamente quando sia cominciato il mio percorso; potrei dire a settembre 2008, ma credo che questa sia la data in cui questo percorso si è limitato ad emergere… io credo, ne sono profondamente convinto, che la Grazia e la Luce lavorino sempre in noi, anche quando ci troviamo nelle tenebre più oscure. La mia Grazia è stata trovare testimoni autentici di Cristo, negli anni. La mia vita, come ogni vita, credo sia Il Percorso. Potrei dirti che per un anno intero, prima di settembre 2008, ho letto e riletto le Confessioni di Agostino: mi ci ritrovavo, soprattutto in quelle parole a Dio che precedettero la conversione di Agostino “Dammi castità e continenza, ma aspetta un momento”; mi ci ritrovavo in quella ricerca feroce di Vita e di Verità di questo uomo misero che è diventato un grandissimo santo. La somma di più numeri, alla fine, ti può dare un unico risultato. E così è stato nel mio caso, grazie al lavoro paziente di Colui che mi ha creato e sempre amato. C’è stato un momento in cui sono letteralmente sparito dal mondo. Ho tolto la scheda che avevo nel cellulare e l’ho buttata via. Sono riuscito a dire un bel NO e mi sono liberato. Ho rischiato il tutto per tutto, ma ho subito constatato che a chi Lo segue, Gesù rende il 100 x 1, altra sua incontestabile promessa. Temevo, infatti, la solitudine: l’idea di ritrovarmi completamente solo all’improvviso il week end (avevo “eliminato” tutti i contatti) mi faceva tremendamente paura. Questa solitudine, però, non è mai stata, nemmeno per un attimo, una solitudine dura: è stato un lungo momento dolcissimo, di lacrime di un bimbo che veniva abbracciato e di preghiera, davanti a Lui. Il seme, per dare vita, deve prima morire. I primi mesi sono stati così: sentivo ogni momento della mia giornata un amore che mi proteggeva, che mi difendeva, che mi illuminava, che mi raccoglieva, sempre, ad ogni mia minima richiesta. Poi all’improvviso ho perso la Pace che per mesi avevo provato: di nuovo le tentazioni, anche se molto, molto più blande. All’inizio ho avuto paura ma poi ho capito che ero abbastanza pronto per cominciare la lotta. Continuo a lottare. Offro ogni mio pensiero, di luce o di ombra, a Lui, perché sia Lui a guidarmi, a convertirmi ogni attimo della mia esistenza. Lo prego così: trasformami anche oggi Maestro e se cado raccoglimi. Finora mi ha donato questo: chiudere col mondo gay, liberarmi da molti idoli e da molte dipendenze e ossessioni umane. La mia concretezza è questa: raccogliere i frutti di queste offerte costanti (offerta del mio bene e del mio male, sia chiaro, non sono un santo). La mia concretezza è questa: dialogare con Gesù ogni volta che posso, fargli domande e vedere la mia vita che pian piano cambia, il mio cuore che si dilata in alto e intorno a me. Allora cambia il tuo sguardo sul mondo, sull’uomo, sulla tua sessualità. Ho ferite che mi porto dietro da quando ero un bimbo; la sessualità è solo una manifestazione di quelle ferite: prima devono guarire quelle ferite, poi spariranno i sintomi. E qui vengo ALLE RIGHE DI JOHN: perdonare è difficile, come ogni cosa buona che tu voglia fare. Allora fa così: raccogliti nel tuo cuore, davanti al Tabernacolo di una Chiesa, perché lì lui come Eucarestia è sempre presente, oppure in un luogo dove riesci a chiuderti nel “tuo segreto”: tendi le mani a Lui, digli chiaramente che tu da solo non ce la fai a perdonare, che per te è difficile. CHIEDI il Suo aiuto, ed egli ti darà la forza che ti serve a perdonare. JOHN voglio condividere con te una cosa: Tu credi che Gesù volesse morire su quella croce? No, non voleva. Perché allora è morto? PER SPEZZARE UNA CATENA: PERDONARE E’ SPEZZARE UNA CATENA. Liberati dalle catene e sarai un uomo libero. Lui solo, che ha provato prima di te la grande prova dell’amore e del perdono, ti aiuterà, anzi, l o f a r à p e r t e. Gesù è morto in croce per Amore, solo per questo: e per il Suo Amore incomprensibile è poi risorto. Vuoi risorgere? Allora chiedi che ti aiuti a perdonare. Prega per i tuoi nemici, per chi ti ha fatto del male: pregando per loro cambieranno loro e cambierai Tu. A mio padre un giorno ho messo le mani addosso: mi sono rotto dentro da quel giorno, ho pianto per ore ed ore, volevo andarmene via, lo odiavo troppo. E’ passato qualche anno da allora, e adesso io a mio padre voglio bene, ci parlo, ci scherzo, gli scrivo anche auguri affettuosi per il suo compleanno, e lui ogni volta scappa via a piangere. Chissà che ferite si porta dietro lui….Siamo tutti vittime di altre vittime. Ma Lui, che è stato Dio ma anche Uomo – non dimenticare questo secondo aspetto -, ci ha insegnato ad amare. La cosa bella è che il tuo compito è solo quello di fare spazio in te perché possa arrivare il Perdono … “ Colui al quale si perdona poco, ama poco”…non dimenticare. Chiedi l’aiuto di Gesù, con confidenza, come a un amico che ascolta e che ti cerca, e la tua vita cambierà, piano piano. Così per ogni tua tentazione: non cambierai dal lunedì al sabato, ma cambierai pian piano, senza rendertene conto, anche nei momenti di aridità! Mi riservo comunque di girarti in qualche modo un pezzo di Enzo Bianchi sull’ Ascesi cristiana … capirai che è un lavoro continuo la conversione, dal male, dalle ferite, dal rancore… Ti lascio con un aneddoto: ce l’hai presente San Francesco, il poverello di Dio che viveva con gli ultimi e con i lebbrosi? Ogni volta che incrociava un lebbroso per strada cambiava strada perché i lebbrosi gli facevano ribrezzo. Un giorno però scese da cavallo,andò incontro a un lebbroso e lo baciò. Ci impiegò tre anni. FINCHE’ C’E’ CRISTO C’E’ SPERANZA!:-) Spero di averti dato un po’ di aiuto. In ogni caso ti porterò nel cuore in ogni preghiera. Che Dio ci colmi tutti di Pace.
- 04 aprile, 2009
- max ha detto...
- Pace a tutti. Oggi vi faccio dono di un commento a questa giornata di festa che CI POTREBBE AIUTARE A RIFLETTERE SU QUELLO CHE E' L'UOMO. Ovviamente chi è credente e praticante potrà gustarlo anche nella liturgia di questi giorni. Tuttavia credo che possa portare luce anche a chi si interroga sulla propria FRAGILITA', INCOSTANZA E INCOERENZA e di come Gesù risponde a tutto questo: DANDO LA VITA. BUONA FESTA DELLE PALME A TUTTI. Per festeggiare l'ultima Pasqua della sua vita terrena Gesù fa ingresso nella città di Gerusalemme come Signore. La folla festosa lo saluta come l'Inviato da Dio e lo acclama. Tuttavia, non era venuto per regnare sul suo popolo, ma per essere condannato dai capi della nazione e per morire sulla croce, in un sacrificio espiatorio per i peccati dell'umanità. Il suo trono era la croce. Le sue armi l'amore. Il suo regno la pace. Il suo trionfo la vittoria sul peccato e sulla morte, sul diavolo e sull'inferno. Così, la sua entrata trionfale a Gerusalemme quella domenica non era, per Gesù, che un pallido preludio del trionfo spirituale al quale lo avrebbero portato la sofferenza e la morte sulla croce, poi la risurrezione dai morti. Ogni cristiano dovrebbe seguire nella sua vita lo stesso cammino. Non dovrebbe lasciarsi tentare dalla gloria terrena, ma ricercare piuttosto la vera gloria nella lotta contro il male in questo mondo e nella vittoria su di esso. Non possiamo giungere a questa vittoria e a questa gloria se non seguendo le orme di Cristo nel cammino della croce. Per giungere alla vera vittoria, non bisogna confidare in se stessi, nelle proprie forze, ma avere fiducia nella grazia di Dio; bisogna prendere le armi di Dio, che sono, come precisa san Paolo: verità, giustizia, zelo apostolico, fede, parola di Dio e preghiera (Ef 6,14-18). Ma, ahimè, per l'uomo è più facile guardare la terra che non alzare gli occhi al cielo; è più piacevole cercare i piaceri del corpo che non assumersi rinunce e sacrifici; è più soddisfacente ricevere le lodi e gli onori di questo mondo che non aspettare la ricompensa di Dio dopo la morte. Ecco perché il passaggio dagli "Osanna" delle palme al "Crucifige" del Venerdì Santo non è strano per il peccatore. La Domenica delle palme, il popolo di Gerusalemme gridò: "Osanna" al passaggio di Cristo che faceva ingresso in città; il Venerdì Santo, al momento del processo davanti a Ponzio Pilato, la folla urlò: "Crocifiggilo". Forse gli abitanti di Gerusalemme erano peggiori degli altri uomini? Molti fatti provano l'incostanza dell'essere umano, mostrano a che punto gli sia facile passare dagli "Osanna" ai "Crucifige". Quante volte ciascuno di noi ha preso buone risoluzioni, promettendo e assicurando di non commettere più peccati! E l'abbiamo fatto? Ognuno di noi deve confessare, riprendendo le parole di san Paolo: "Io trovo dunque in me questa legge; quando voglio fare il bene, il male è accanto a me. Infatti acconsento nel mio intimo alla legge di Dio, ma nelle mie membra vedo un'altra legge, che muove guerra alla legge della mia mente e mi rende schiavo della legge del peccato che è nelle mie membra. Sono uno sventurato! Chi mi libererà da questo corpo votato alla morte?" (Rm 7,21-24). In seguito a ciò, dobbiamo risolverci a seguire Cristo nella via della croce, perché è soltanto così che avremo la certezza di giungere alla salvezza. Dobbiamo sempre ricordarci che siamo uomini deboli. Per questo non dobbiamo confidare in noi stessi, ma chiedere per ogni cosa l'aiuto di Dio e mantenere con lui stretti legami grazie alla nostra fede e alle nostre preghiere. Impegniamoci a rinnovarci nell'amore e nella fede, allora il Signore verrà a noi come una pioggia benefica e ci inonderà della sua grazia lungo la via difficile, ma sicura che porta alla salvezza. Cristo Re, dall'alto dei cieli, guarda proprio noi che siamo membra della sua famiglia reale. Ci guarda con soddisfazione e gioia oppure con tristezza e dolore. Comportiamoci in modo da essere all'altezza della nostra nobile vocazione, in modo che Cristo Re possa gioire alla nostra vista mentre siamo sulla terra e ci inviti a partecipare alla sua gloria e alla sua felicità celeste quando entreremo nell'eternità, dicendoci: "Bene, servo buono e fedele... sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone" (Mt 25,23).
- 05 aprile, 2009
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- Grazie per la risposta max. E' solo il grido di chi vorrebbe vedere la luce. E forse, come dici, magari in maniera un po' infantile coi miei tempi e le mie modalità. Ma il desiderio di cambiamento è vero...e penso giusto. Il resto sono solo i miei limiti e pretese sui quali cerco di lavorare ogni giorno. Buona Pasqua anche a te!
- 05 aprile, 2009
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- Grazie a Fr. Max per la meditazione che ci ha lasciato per la Domenica delle Palme. Penso che sia un formidabile anticipo per questa Settimana Santa che tutti noi vorremo affrontare con la massima determinazione anche attraverso il sacramento della penitenza. Le parole di san Paolo dalla lettera ai Romani(7,21-24) che ha citato saranno sicuramente di monito e di consolazione. Volevo anche ringraziare per la sua testimonianza l'anonimo del 4 Aprile. Dovrebbe dire qualcosa di più di lui. Lo chiedo perchè mi sembra che abbia già una certa esperienza e quindi almeno per me, che sono forse il più vecchio di quelli che partecipano a questo forum, la cosa farebbe piacere. Plaudo anche ai chirimenti che ci da Massimo sul mondo gay, alcuni di noi non lo conoscono, io per primo, infatti pur sapendo che esiste e quali rischi si corrono, fortunatamente non l'ho mai fequentato (lungi da me dare giudizi, a me è successo sicuramente perchè non ne ho avuto occasione e forse per la troppa paura, ma anch'io ho i miei peccati da farmi perdonare) Comunque grazie e complimenti. Come ho già detto vorrei tirarmi fuori dal blog per i motivi che ho esposto a f. Max a cui lui con la consueta disponibilità ha risposto. In realtà il mio appello verso fr. Max era una ricerca ed sua disponibilità più diretta attraveso la mail. Ma capisco che non posso chiergli questo, doverbbe farlo con tutti, siamo tanti, il pericolo di coinvolgimento troppo diretto esiste, tra l'altro è un religioso e credo che possa anche avere dei problemi a farsi coinvolgere troppo. Comunque va bene così lo ringrazio tanto per le sue parole e ringrazio tutti del blog, sopratutto chi lo ha ideato, questi ragazzi sono veramente fantatici. Ciao a tutti. Marco.
- 05 aprile, 2009
- max ha detto...
- Carissimo Anonimo del 4 aprile. Di fronte a storie come la tua....ci sono poche parole da aggiungere se non un GRAZIE DI CUORE INFINITE!!! Le tue parole mi hanno commosso e toccato. Grazie anche per la testimonianza francescana che vedo conosci bene. Tutto questo da religioso francescano non puo' che farmi piacere perchè mi conferma cheFrancesco d'Assisi continua a parlare al cuore degli uomini con la sua vita: e cio'lo rende Santo. Grazie ancora. Ti rinnovo la mia vicinanza e la mia disponibilità. Spero di risentirti presto. Santa Settimana di PAssione.
- 05 aprile, 2009
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- questa è diventata la sussursale di un seminario, altrochè aiuto psicologico. vi prego di pubblicare questo sfogo perchè sono disperato. cerco un aiuto che prescinda dalla religione, fondato sulla scienza della psiche. ditemi a chi rivolgermi almeno
- 06 aprile, 2009
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- Ciao ANONIMO DEL 6 APRILE, vediamo, per un aiuto che prescinda dalla religione dovresti cercare qualche terapeuta sganciato dal pensiero dominante in tema di omosessualità: c'è il rischio che l'80% dei terapeuti che incontrerai ti rispondano che devi accettarti e che l'omosessualità è normale. Per carità, stiamocene ben lontani dai giudizi, però parificare, sul piano ontologico (non umano nè in tema di diritti inviolabili) l'omosessualità all'eterosessualità è contrario al senso della differenza che garantisce anche il nostro sistema di libertà primarie. Io avevo provato col narth, vai sul sito e manda una mail alla sezione italiana. Loro ti forniranno i nominativi dei terapeuti della tua area (alcuni di loro sono accessibili tramite mutua e non costano quindi molto). Credo, però, che molti di loro usino un dialogo terapeutico, chiamiamolo così, anche religioso. Se vuoi prescindere dalla religione dovresti metterti alla ricerca paziente di un terapeuta che sia veramente privo di pregiudizi ideologici e culturali. Come ogni percorso, devi camminare, non solo per cominciare ma anche per trovare. Permettici, magari, di pregare perchè anche tu possa trovare il tuo "mezzo". E se vuoi, liberamente, mantieni nel tuo cuore, almeno in forma di domanda aperta, il pensiero se non sia la religione (o meglio, l'incontro con Dio, fonte dell'Amore, perchè l'omosessualità è un "problema" d'amore)un mezzo incredibilmente ricco per ricomporre l'unità in te stesso. Per altre cose basta che ci chiedi...che cosa ti affligge?che cosa vuoi risolvere? Per la succursale del seminario, invece, sopportaci :-) PER FRA MAX: grazie a te della testimonianza e della meditazione sulle Palme che ci hai lasciato. Io ringrazio chi come te testimonia nel mondo di coloro che camminano. In questo tempo ho compreso che quella croce che, purtroppo, da molti viene intesa come fonte di sofferenza, in realtà si inserisce lì dove nasce il nostro male e lo spezza. Francesco, come Gesù, è incredibilmente vivo e cammina tra noi. Io ho avuto la fortuna di conoscere qualche francescano e, di conseguenza, Francesco (non sono un religioso comunque). Ringrazio sempre lui e l'ordine che ci da sempre moltissimo. PER MARCOSPERA cosa vorresti che ti raccontassi di più di me? ANTO
- 06 aprile, 2009
- max ha detto...
- Caro anonimo del 6 aprile. Mi spiace tanto che tu ti senta escluso da quello che si scrive in questo Spazio. non è l'obiettivo di nessuno esludere. Parlaci di te e di quello che ti abita.. Nessun rifiuto, nessuna chiusura, nessuna ghettizzazione di fede, nessuna paura di incontrarti. Anzi! La lamentela come la critica sterile...cioè fine a se stessa, è assolutamente negativa e deleteria. DUNQUE TI ASCOLTIAMO. ....PERO' APRITI..!! Un saluto fraterno.
- 06 aprile, 2009
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- PER JOHN Oggi mi sono capitate tra le mani alcune righe di Charles de Foucauld. Leggiti, anche su internet, la sua storia ... Ha avuto una vita "eccentrica" e dispersiva, fino a un certo punto; aveva perso la fede. Un giorno entra in una chiesa e prega così "Mio Dio, se esisti, fa' che Ti conosca". E' stato accontentato: nel 2005 è stato dichiarato Beato. Eccoti alcune sue riflessioni, a proposito di una delle tue domande dell'altro giorno: "L'amore consiste non nel sentire che si ama, ma nel voler amare; quando si vuole amare, si ama; quando si vuole amare sopra ogni cosa, si ama sopra ogni cosa. Se accade che si soccomba a una tentazione, è perchè l'amore è troppo debole, non perchè esso non c'è: bisogna piangere, come San Pietro, pentirsi, come San Pietro; umiliarsi, come lui, ma sempre come lui dire tre volte IO TI AMO, IO TI AMO, TU SAI CHE NONOSTANTE LE MIE DEBOLEZZE E I MIEI PECCATI IO TI AMO. L'amore che Gesù ha per noi, egli ce l'ha dimostrato abbastanza perchè noi possiamo crederci senza sentirlo ...". "Non esitiamo a domandare a Dio anche le cose più difficili ... tanto più, anzi, domandiamogliele quanto più sono difficili, con la fede che Dio ci ama appassionatamente e che più un dono è grande più colui che ci ama appassionatamente ama farcelo; ma domandiamo con fede, con insistenza, con costanza, con amore, con buona volontà. E abbiamo la certezza che domandando così, con molta costanza, noi verremo esauditi ricevendo la grazia richiesta o una migliore."
- 06 aprile, 2009
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- Per l'anonimo del 4 aprile: ancora grazie di cuore per le tue parole. La tua testimonianza mi ha commosso e la leggevo a fatica con le lacrime che scendevano. Hai cominciato questo cammino più o meno nel mio periodo (io a luglio 2008, tu a settembre). Grazie per le parole che sento vibrare davvero e che mi sono arrivate tutte insieme nel cuore. Bramo questa radicalità e questo coraggio. Un caro saluto.
- 06 aprile, 2009
- max ha detto...
- Sempre all'Anonimo del 6 aprile. Credo che Il Carissimo ANTO pur senza conoscere la tua storia, ti abbia fornito dei valisi consigli su cosa fare, per te o chi non crede. Io aggiungerei, anche se non conosco la tua storia che rivolgersi ad un terapeuta non significa rivolgersi ad un Computer privo di valori che si limita a fornirti dei dati su come compertarti. E' ormai chiaro (...e se ne discute tanto) che ciascun terapeuta nel fare il prorpio lavoro e' condizionato dalla sua formazione (ed è naturale e giusto che sia così...altrimenti sarebbe un extra terrestre) Allora tieni conto che non troverai alcuna persona avulasa da valori, religione o convinzioni nell'accompagnarti. Fatta questa piccola premessa per darti altri suggerimenti ....io attendo con rispetto e ringraziamento anticipato...di ASCOLTARTI.! Buona gionata.
- 07 aprile, 2009
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- Per Anto. Nulla volevo solo non chiamarti più anonimo del... E poi, ma la cosa non ha molta importanza, sapere se hai già una vita alle spalle.Così tanto per consolarmi.Quelli che scrivono su questo blog sono così giovani che mi sento un nonnetto. Infatti dico sempre che orami la mia tesimoninza l'ho fatto e ora basta. Ma come vedi sono ancora qui. A proposito complimenti per l'intervento del 6 aprile. Del tutto condivisbili le osservazioni (comunque penso che un percorso di cambiamento a prescindere dalla fede o dalla religione, sia comunque difficile, praticamente impossibile poi trovare un psicoterapeuta completamente laico e che sia disposto a prendere in cura un omosessulae che vive la propria condizione in modo egodistonico).Ciao Marco. Buona Pasqua a tutti. Questa volta non intervengo proprio più. Chi mi vuole può scrivermi all'indirizzo mail.
- 07 aprile, 2009
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- Scusate volevo solo dire che l'anonimo del 07 Aprile sono io cioè marcospera. Devo scusarmi perchè nell'intervento chiedo proprio di non presentarsi come anonimo del... ed erroneamente l'ho fatto proprio io. Rinnovo i miei auguri per la Santa Pasqua. Marco
- 08 aprile, 2009
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- volevo chiedervi una cosa: prendiamo per buono che l'omosessualità sia veramente una condizione psicologica dalla quale si può uscire tramite una terapia psicologica (cosa che tra l'altro condivido) e consideriamo che l'ipnosi in campo psicologico accelera e facilita notevolmente il processo di guarigione da praticamente tutti i disturbi psicologici... perchè nessuno si muove in questa direzione? oppure qualcuno ha provato senza risultati? In passato l'ipnosi è stata usata senza successo per cambiare l'orientamento sessuale delle persone omosessuali ma con scarsi risultati... però mi pare di aver capito che si tentava di suggestionare il paziente piuttosto che applicare una psicoterapia... Non so perchè ma credo che l'unione della terapia riparativa di Nicolosi e il potente strumento dell'ipnosi potrebbe essere una valida soluzione.
- 08 aprile, 2009
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- Ciao!!.. ank io seguo da tanto qst forum.. Sn una ragazza. Frequentavo le superiori qnd avevo capito di amare una mia compagna. Da quel momento lei era diventato il mio kiodo fisso..non facevo altro ke pensarla..mi bastava solamente un suo sorriso o un suo sguardo o un suo abbraccio x stare bene e mi rendeva felice sapere ke lei stava bene. Più le stavo vicina più mi innamoravo.. lei non ne era a conoscenza. Più cresceva il sentimento più io mi perdevo in lei e più stavo male. Stavo male xk nn accettavo quello ke provavo..anke se apparentemente quel sentimento mi appagava. L'amavo di nascosto. (l'ho amata x un paio di anni). Avevo capito ke mi piacevano le donne.. anke se prima di allora avevo provato forti emozioni verso ragazzi..pur avendo avuto smpre attaccamenti verso le figure femminili. Questo non riuscivo a spiegarmelo..dicevo: "come, prima mi piacevano i ragazzi..e adesso?mi sn innamorata di una ragazza?" Stavo male...molto male..e più la pensavo e più mi distaccavo dal mondo maschile. Il dolore era forte..xk vedevo crollare tutto ciò ke io avevo smpre sognato..un marito e dei meravigliosi figli. Ho gridato a Dio..pregavo,lo cercavo..desideravo conoscerLo. Un giorno prendendo la bibbia in mano, in lacrime ho detto: "Signore.... Io avrò mai una famiglia???"..Apro la bibbia e leggo in Isaia 62: "La tua terra non sarà più chiamata abbandonata ma terra maritata!!!" Da quel giorno questo versetto è entrato nl mio cuore..e se Dio me l'ha promesso vuol dire ke è POSSIBILE!Questa è una promessa x TUTTI. Da quando ho veramente deciso di affidare la mia vita a Dio.. di fidarmi di Lui.. Lui ha preso in mano la mia vita e la sta cambiando giorno dopo giorno, è il Suo amore quello di cui abbiamo bisogno, quell'amore che riempie ogni vuoto! Dio sta cambiando la mia vita, la sta trasformando, ho pregato Dio affinkè potesse torgliere l'amore ke io avevo x Lei e cosi' ha fatto. Le attrazioni verso le donne vanno diminuendo smpre di più. Questo Dio lo può fare solo se noi lo vogliamo e glieLo permettiamo, Lui non verrà mai da noi a forzarci di cambiare, ma deve essere una nostra decisione di cuore, solo cosi Lui potrà prendere in mano la tua vita e CAMBIARLA, perchè CAMBIARE SI PUò! Isaia 43:19 Ecco, io sto per fare una cosa nuova; essa sta per germogliare; non la riconoscerete? Sì, io aprirò una strada nel deserto, farò scorrere dei fiumi nella solitudine. CREDETECI!!!!!!!!
- 10 aprile, 2009
- max ha detto...
- Ciao Ragazzi. Pace a Voi. Santa Pasqua a tutti, nessuno escluso, nemici e amici, credenti e atei. Che la Luce della vita sfondi le porte delle tenebre nelle quali il cuore dell'uomo spesso si annida e lasciamo che la Grazia dell'Amore pervada la nostra vita e la nostra storia, illuminando ogni angolo buio nascosto e spicevole. La Luce del Amore che si fa dono avvolga la vostra vita. Fraternamente unito a tuttti voi. Fr Max
- 12 aprile, 2009
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- Mamma mia che silenzio! Siete migrati su un altro blog?
- 22 aprile, 2009
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- in effetti c'è molto silenzio...vediamo di risvegliare un po' l'attenzione con la mia frase del giorno "Se non lo faccio io, chi lo farà? Se non lo faccio adesso, quando lo farò? Se lo faccio solo per me stesso, chi sono io?"....buona meditazione...
- 22 aprile, 2009
- max ha detto...
- "Se non lo faccio io, chi lo farà? Se non lo faccio adesso, quando lo farò? Se lo faccio solo per me stesso, chi sono io?"....buona meditazione... Prima che tu faccia qualcosa sappiche c'è sempre chi pensa a te...perchè ti ha nel suo cuore. Se non fai le cose chi ha a cuore la tua vita SOFFRE perchè continui a non scegliere e non scegliere è non fare il prorpio bene. Se non lo fai adesso ...è solo perchè forse come dice il contadino non è il tempo...forse ci vuole un po' di attesa; ma l'attesa non è il Nulla MA è PREPARARE IL CUORE affinchè tu possa scegliere per il meglio. e' inutile imporre le scelte. Se lo fai solo per te stesso sei un EGOISTA, e non c'è vita in questo. Se lo fai per te stesso sapendo che non sei solo nelle scelte e che il frutto è apertura alla vita...allora sei sulla strada dell'Amore. fr Max
- 23 aprile, 2009
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- ragazzi sto malissimo, sintetizzo la mia storia: pubertà e adolescenza con rapporti omosessuali, dopodichè spontaneamente è sorto l'interesse per le ragazze, fantasie erotiche, baci e innamoramenti. Quando a 21 anni mi sono fidanzato è stata una favola per 8 mesi e poi è arrivata di colpo l'omosessualità e mi ha rovinato la vita. E' sparita l'attrazione per le femmine, per la mia ragazza e anche il sentimento. Io stavo benissimo com'ero, cosa ho fatto di male per meritarmi questo?
- 24 aprile, 2009
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- scusate ma di tutti quelli che scrivono in questo blog, solo il Marco che vive negli USA è riuscito a uscire dall'omosessualità? è abbastanza scoraggiante... se qualcuno sta seguendo una terapia non potrebbe aggiornare il blog con eventuali progressi, consigli e cose del genere?
- 24 aprile, 2009
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- per l'anonimo del 24 aprile "ragazzi sto malissimo, sintetizzo la mia storia": innanzitutto ti invito a non pensare al "male" che hai come male meritato o come punizione: le due cose non vanno insieme. Se sei credente, ricorda che Dio è Fonte di Amore e non può che amare: Egli corregge, al massimo, ma non punisce e, anzi, quanto più soffri, tanto più ti cerca. Se non sei credente, il discorso non cambia. Male meritato non è la questione: forse, al massimo, la questione potrebbe essere il male che hai vissuto e che si è stratificato in te. Parli di rapporti omosessuali in pubertà e oltre, poi di ragazze. A quanto pare il tuo imprinting sessuale, come per molte altre persone, è avvenuto con persone del tuo stesso sesso. Prendi in considerazione questo aspetto dell'imprinting, come iniziazione "sbagliata" e poi reiterata non per una tua cattiveria ma per un tuo meccanismo poi divenuto automatico, circolare. Poi rifletti su quell'imprinting: sei stato veramente te stesso o ti sei in qualche modo bloccato in quella esperienza?Perchè è sparita di colpo e poi è riaffiorata altrettanto repentinamente? Indaga su questo, magari con l'aiuto di un valido specialista che non si limiti ad etichettare l'omosessualità come comportamento naturale ma che sappia riconoscere anche qualche meccanismo in più in essa. Se sei credente, allora sia la Grazia a guidarti, e di questo se vuoi ne parleremo qui se ti può interessare. Conoscere concretamente la sessualità molto giovani e in determinate forme porta a degli inceppamenti nello sviluppo della personalità, dovuti magari a narcisismo, a vuoti affettivi che il tuo corpo, che magari si sente amato nell'atto sessuale, cerca di ricercare e ricreare nel contatto col corpo simile al primo corpo che hai scoperto, in questo caso un altro corpo maschile. Intrrogati sulla tua identità, sulla tua personalità: non fermarti alla "superficie" della tua sessualità: sei un essere unitario e all'unità sei stato chiamato. Non concentrarti troppo sulle tue tentazioni o sulle tue fantasie, per ora accettale per quello che sono e indaga più in profondità su tutto il tuo essere, che è vasto e non deve essere compresso nella sola dimensione sessuale. Ti ricordo comunque che chi scrive NON è un terapeuta ma un ragazzo in ricerca. Accogli le mie parole liberamente e per qualsiasi altra cosa non esitare a scrivere. ANTO
- 24 aprile, 2009
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- per FRA MAX:come stai? la frase da meditazione l'ho lanciata io. L'ho trovata in un passo di Victor Frankl, sopravvissuto ai campi di concentramento e che ha trovato il senso della propria vita nell'aiutare gli altri a trovare senso. Fra Max, ho e tutti abbiamo moltissimo bisogno di senso, di identità e ho una domanda per te, forse non specifica per questo blog ma credo possa essere comunque utile: la strada dell'Amore, la Pietas, che percorsi può far emergere in noi, anche nella ricerca della nostra identità?E se siamo ancora ripiegati molto in noi stessi e sentiamo poco amore, tanto automatismo, in generale, che cosa possiamo fare? Soprattutto quando il cuore non ci sembra così grande per realizzare i nostri sogni?ANTO
- 24 aprile, 2009
- max ha detto...
- ANONINMO DEL 24 APRILE. Perchè non incoraggi tu un po' chi coraggio non ne ha o forse sta continuando nel silenzio a camminare?. Non siamo di fronte a un brutto febbrone da cavallo che curi con un aspirina e via. Ci vuol tempo, carissimo e penso che tu lo sperimenti. A volte siamo troppo esigenti e impazienti con noi e con gli altri. Crescere e maturare nella vita affettiva richiede, tempo, pazienza, perseveranza, tenacia, fiducia. un abbraccio a te. ALL'ALTRO ANONIMO DEL 24 APRILE. Ma non hai fatto nulla per meritarti tutto questo,carissimo anomino. Come ben sai quando nella nostra vita i pezzi non seguono l'ordine o la collocazione giusta, sorgono le confusioni. Non scoraggiarti. Apri il tuo cuore a chi desidera ascoltarti e soprattutto fidati di qualcuno capace di sostenerti ed aiutarti a rileggere le tua vita. Se sei Cristiano, annegati nell'oceano della misericordia...sperimenta quanto è bello sentirsi amati nonostante ci si consideri uno straccio da pavimenti. fanni avere tue Notizie carissimo. Io ci sono. Cioa fr Max
- 24 aprile, 2009
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- per l'anonimo del 24 aprile che chiede consigli non so quanti ne siano usciti personalmente mi aiuta molto tenermi impegnato e attivo per allontanare ricadute. Ti consiglio di frequentare gruppi di amici maschi specchiarti in loro. es iscrivendoti in qualche gruppo, sport ,associazioni ecc..... All'inizio so' e' difficile ,bisogna essere molto motivati,poi ti accorgerai che non sono tanto diversi da te . saluti Stefano
- 25 aprile, 2009
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- caro ultimo anonimo, temo che il tuo consiglio, cioè di fare sport e frequentare gruppi di maschi, non sia sufficiente. conosco tanti ragazzi gay (che non sanno di me) che fanno sport, giocano a calcio e condividono una normalissima vita etero con i colleghi e amici di squadra, e poi vivono la loro vita sessuale e sentimentale da gay. anche io ho provato a frequentare associazioni sportive (e sto tuttora facendo), mi trovo bene, mi diverto, mi aiuta a non pensare mentre sono lì, nè mi sono mai innamorato di nessuno di loro... purtroppo i problemi sorgono fuori, non riesco a controllare i miei sentimenti e di conseguenza neanche la mia eccitazione. datemi aiuto
- 25 aprile, 2009
- max ha detto...
- per SAVERIO26 Carissimo, confrontarsi con le cosiddette compulsioni non è facile. Ti consiglierei quando emergono in modo consistente di chiederti nel profondo COSA STAI CERCANDO, DI COSA HAI BISOGNO VERAMENTE?. Potrebbe essere un modo per fare luce al vero bisogno che si nasconde dietro quell'attrazione forte verso quel ragazzo che emerge e che forse URLA un bisogno profondo di sentirti amato, accettato e riconosciuto come uomo. TUTTAVIA LA CONFERMA DI QUELLO CHE SEI NON TROVERà ALCUN APPAGAMENTO fin quando arriverà dall'esterno. Solo quando dentro te troverai e amerai l'uomo che sei, senza fuggire, allora diventerai sempre più Uomo capace di lottare e affrontare le situazioni quotidiane. FORZA SAVERIO CARO. Ti sono vicino. fr Max
- 25 aprile, 2009
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- Ciao ragazzi ho gia scritto su questo forum altre volte, purtroppo spesso non ho ricevuto risposta. Sto facendo una serie documentaristica su tutte le sfaccettature dell'omosessualità, che andrà su internet, mi piacerebbe fare una puntata che dia voce a tutte quelle persone che vivono male la loro omosessualità e che desiderano cambiare il loro orientamento sessuale per vivere meglio. Ovviamente non ci saranno vostre immagini e la voce sara cammuffata, desidero solamente raccontare le storie di chi soffre di omosessualità e dare comunque una visione a 360° delle motiviazioni della vita etc etc, ogni intervista e storia raccontata sarà assolutissimamente anonima, senza nomi, senza volti, solo storie chiunque fosse intenzionato ad aiutarmi o avere anche solo informazioni, il mio contatto msn è eustachio79@hotmail.com
- 26 aprile, 2009
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- Caro Fra Max, ho letto con molta attenzione la risposta che hai inviato a Saverio26. Soprattutto sono rimasto colpito dalle parole "Solo quando dentro te troverai e amerai l'uomo che sei, senza fuggire, allora diventerai sempre più Uomo capace di lottare e affrontare le situazioni quotidiane." Io scrivo raramente sul blog, ma questa affermazione non potevo lasciarla passare senza approfondirla. E' il centro della terapia riparativa! Tutti i libri degli psicoterapeuti ne parlano. Ho capito che è successo dentro di me, ma mi domando: come posso realizzarla nella mia vita? Qual'è la molla che ti fa sentire amato, accettato e riconosciuto come uomo?
- 27 aprile, 2009
- max ha detto...
- per l'anonimo del 27 aprile. Ciao carissimo. Pace a te. In due parole risponderti non è facile; tuttavia provo a balbettare qualcosa. Per scoprire quello che sei, dunque anche l'uomo è innanzitutto importantissimo SMETTERE DI FARE LA GUERRA ovvero iniziare un cammino di riconciliazione con te stesso, con la tua storia e con quella di chi ti vive accanto, ovvero la tua famiglia. Quando si è in lotta o in conflitto non si riesce a ragionare ne a guardare le cose con chiarezza. Riconcilairsi con se stessi significa essere comprensivi con quello che è accaduto nella tua vita(è questo devi guardarlo)e imparare ad amarlo. Ad es non aver avuto il papà che ha sempre sognato o costruito nella tua mente o probabilmente che vedevi nei papà degli altri, non vuol dire non aver avuto un padre. Cosi come scoprire i tratti del volto del tuo papà che forse nel tuo soffrire, perchè non erano quelli che da bimbo volevi per te, hai scelto di allontanarli: ripercorri i momenti in cui sicuramente il tuo papà ha saputo trasmetterti delle cose importanti(e non cdredo che non ce ne sia neppure uno) e mettile dall'altro lato della bilancia, quella bilancia che spesso resta vuota e appesantita solo da un lato di giudizi e colpe verso tuo padre. Poi coltiva sentimenti di misericordia cioè di perdono verso gli errori che tuo padre ha potuto commettere: chi doveva insegnargli a fare il padre? Noi spesso pensiamo che i padri abbiano scritto nel DNA come fare i padri ma purtroppo non è così. Essere padri, come essere madri è un mestiere/vocazione che molto spesso si impara sul campo, anche sbagliando e di grosso. Quanti erroi avrai commesso tu nella tua vita e per questo non c'è rimedio? Ma certo che c'è. Valorizzare, apprezzare, perdonare sono azioni importanti da mettere in pratica. allora quando inizierai a guadare alla tua vita senza chiudere gli occhi ma ritrovando in essa le tracce anche di chi ti ha generato (cosa che dalla quale forse oggi fuggi)allora ti riapproprierai di un pezzo prezioso del puzzle della tua vita che ti ridonerà la bellezza di sentirti uomo, cioè di amare una parte di te che forse finora ai tenuto lontana , come hai tenuto lontano il papà che a suo modo, con tutte le sua brutture e storture ha tentato comunque di amarti, a suo modo: PERDONALO, PERDONA, PERDONATI, CERCA DI CAPIRE NON SOLO TE MA ANCHE CHI HAI DI FRONTE. Su come essere e vivere la tua mascolinità credo che non ci siano clichè precisi, altrimenti ti proporrei, ERRONEAMENTE, stereotipi ormai ultra proposti dal mondo dei Media. La tua esperienza personale, la tua storia, la tua sensibilità ti aiuteranno a trovare la tua specifica modalità di essere UOMO. Questo è solo uno dei tanti aspetti da considerare ma ce ne sarebbero tanti altri e da uomo di fede ne avrei da donarteli, ma aspetto tue nuove. Se ti capita ascolta una canzone di CArmen consoli: in bianco e nero sembra sia il titolo; oppura Tracce di Francesco Renga. invitano a riflettere su un aspetto di cui abbiamo parlato. ti abbraccio fratenamente. fr Max
- 27 aprile, 2009
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- Saverio26 hai detto che tu a volte giochi anche a calcio e fai attività con coetanei, ma questo non toglie nulla alla tua omosessualità che si manifesta al di fuori di questi contesti. Tu hai detto ciò quasi per sminuire l'idea secondo cui una maggiore familiarità col mondo maschile possa guarirci, ma in realtà hai detto una cosa che dovrebbe farti e farci riflettere!! anche io ho provato a frequentare associazioni sportive (e sto tuttora facendo), mi trovo bene, mi diverto, mi aiuta a non pensare mentre sono lì, NE' MI SONO MAI INNAMORATO DI NESSUNO DI LORO... purtroppo i problemi sorgono fuori... Vedi, se l'omosessualità prescindesse da una mancata integrazione col mondo maschile tu dovresti sentirti attratto anche dagli uomini con cui fai sport e invece non è così! Questp signifioca che tu in quei momenti ti senti pienamente parte di quel mondo, quello maschile, stabilisci un contatto diretto, anche fisico, con gli altri ragazzi e quindi non senti la necessità di un approccio sessuale. Forse dovresti trasportare quello stato d'animo in cui sei a tuo agio che hai in quei momenti anche in tutte le situazioni della tua vita. Anche quando tu vedessi un ragazzo molto seducente camminare per strada dovresti pensare che tu sei come lui, che in fondo anche lui potrebbe essere un tuo compagno di strada col quale sentirti solidale e amico senza attrazione proprio come in una partita di calcio. Il fatto che tu in quei momenti di condivisione non abbia attrazioni non è un fatto trascurabile. Pensa...se tu e i tuoi amici di squadra finiste per caso su un isola deserta solo voi e nessun altro tu non saresti più omosessuale, perchè saresti una "cosa sola" con loro! Questo significa che tu non sei omosessuale, ma che hai talvolta un disagio che puoi benissimo superare. Non ti lasciare turbare da immagini, non ti lasciare ingannare dall'apparenza! anche dietro al fotomodello, ache dietro al ragazzo che ti turba può essrci un amico, un compagno di squadra, un altro uomo come te che non ha niente di meno di te! Smaschera le apparenze! Fatti forza! Ciao! e contattami se vuoi! Mystery
- 27 aprile, 2009
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- caro padre max, prego ogni giorno il Signore di aiutarmi,ogni giorno gli prometto di non guardare più siti internet poco ortodossi, ma puntualmente vengo meno a quelle promesse e passo poi tutto il pomeriggio e la sera in uno stato totale di angoscia per il fatto di aver tradito le mie promesse. io voglio guarire e guarire per me significa amare le donne ed essere attratto da loro così come mi attirano gli uomini...ma ho paura che Gesù non mi permetta tutto ciò...io non voglio convivere per sempre con le mie pulsioni, sopportando silenziosamente il peso della mia croce....fingo! e fingendo prendo in giro me stesso e la donna che amo! non penso che Gesù voglia questo..... Io voglio guarire, come tutti gli altri... padre, già una volta ti dissi che per te è più facile controllare le tue pulsioni sessuali, perchè è stata una tua scelta quella di abbracciare la vita della chiesa...la tua astinenza è scelta, è amore, è appagamento in Dio e per Dio...ma noi invece non riusciamo a controllarci, noi non abbiamo scelto l'astinenza e non abbiamo neanche scelto di avere queste pulsioni anormali...non so se riesco a spiegarmi...noi vogliamo una vita normale, vogliamo un rapporto fisico con la donna, un rapporto che sia appagante.. non mi basta personalmente amare platonicamente la mia donna e poi lottare contro le mie pulsioni che mi spingono verso gli uomini per un mero atto sessuale appagante (che d'altronde non ho mai avuto)....io ricerco la guarigione piena, io prego affinchè riesca ad essere un Uomo completo...non posso limitarmi solo ad accettare me e la mia storia, perdonare chi ritengo sia stata la causa del mio male ecc..io mi accetto io perdono, ma la verità è che voglio guarire, voglio amare a 360 gradi la mia donna... padre è difficile, credimi...è deleterio, è frustrante... Mi scuso se sono stato un po' duro padre, ti saluto cordialmente. Vittorio.
- 29 aprile, 2009
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- E’ da tempo che leggo questo forum: forse chiedere aiuto è irrealistico ma già avere qualche risposta o semplicemente mettere per iscritto ciò che si pensa, no. Ho tante cose da dire quindi, per comodità, inizierò con la mia storia ( un po’ semplificata) dagli inizi. Sono cresciuto in una famiglia di separati in casa, una famiglia dai forti valori come dimostra questo stesso fatto. I miei genitori mi hanno avuto a tarda età ed i miei fratelli sono molto più grandi di me. Non ho ricordi della mia famiglia unita né tantomeno di una qualsiasi forma d’intesa fra i miei (figuriamoci sessuale). Mio padre ha sempre avuto esteriormente un caratteraccio fatto di estemporanee crisi di rabbia e una mentalità piuttosto singolare che uniti alla sua età , alla estrema diversità rispetto agli altri padri e al continuo martirio cui sottoponeva la famiglia ha fatto sì che lo escludessi dalla mia vita. Mia madre al contrario è stata per me sempre il modello, la guida rassicurante e spronante. Mio fratello il grande sconosciuto. Con queste premesse è chiaro che da piccolo non ho mai ricevuto un abbraccio maschile da nessuno e non ho mai avuto una guida maschile né mi sono potuto sviluppare in questo senso ma apparentemente non ne ho mai sofferto. Al contempo ho sviluppato la mia personalità, certo non effeminata ma alquanto eccentrica. Ho iniziato a snobbare i miei coetanei (anche perché vivevo in un paese e quindi ciò risultava abbastanza facile) e a sviluppare una personalità chiaramente narcisistica: eleganza (direi precoce) che snobbava le mode del branco, ottimi voti a scuola, esuberanza. In tutto ciò ho sviluppato un forte desiderio interiore di stare con gli altri e una dipendenza dagli altri che ha rivelato il rovescio della medaglia: incapacità di essere normale e “quotidiano”, frequentazione di persone (non gay) ma certo complessate come me e soprattutto un’estrema suscettibilità ( che ogni volta mi fa rivivere una specie di trauma di abbandono). Tutto ciò non lo comprendevo nell’adolescenza anzi davo la colpa agli altri, alla mentalità del paese. In più non mi sono mai innamorato (né di maschi, né di femmine) e ciò mi fa pensare che proprio la mia struttura emotiva sia irrevocabilmente compromessa. Fra l’altro guardavo gli altri maschi e, pensate un po’, sentivo un forte desiderio di essere come loro a cominciare dal fisico. Pensate (lo dico sena tabù) che il mio primo sogno erotico fu una eiaculazione di un pene. Ho avuto l’unica esperienza (non completa) verso i diciotto anni ma non ho risolto nulla. Poi l’università: li ormai erano cadute le vecchie scuse e mi sono reso conto che gli altri maschi (per mia colpa) non riuscivano ad avermi come amico, che le amicizie femminili (generalmente ragazze innamorate che appena finito il sentimento….) non erano amicizie, che esisteva il circolo vizioso del non sentirsi all’altezza, allontanare gli altri e sentirsi ancor meno all’altezza e poi il verificarsi di tutti i rinforzi negativi: un giorno in aula trovai un cartello con il mio nome seguito da “frocio”, oppure quell’amica che brilla ti dice che sei strano o l’altra che ti dà dell’asessuato. Insomma nella mia vita niente amore familiare, sessuale e nemmeno amicale. Il risultato? Sempre più chiuso in me stesso, sempre meno in intimità con gli altri, sempre più acido e arrabbiato. Con ciò non pensiate che sia un antisociale, anzi il contrario ho un desiderio di rapporti sociali fortissimo e a livello di conoscenze l’ho realizzato moltissimo. Poi sono andato in un’altra città in una residenza universitaria maschile e lì da una parte ho avuto conosciuto modo di conoscere questo universo ma senza entrarci, e quindi ho sofferto molto di più nel notare la mia impossibilità interiore a farne parte e al contempo tutto il tempo perso e gli errori del passato. Ma sono stato benissimo. Ho avuto anche una ragazza ma sapevo che l’avrei fatta soffrire e l’ho lasciata praticamente senza spiegazioni. Ed ora il presente. Sono paralizzato, da quando ho scoperto che l’omosessualità è qualcosa di più radicata in un più ampio problema non riesco a trovar una soluzione, né una speranza. L’ansia aumenta sempre di più e ciò soprattutto si accompagna ad altri problemi: non ho un rapporto con la mia fisiscità, non sento il mio corpo (questo è sempre teso) e soprattutto qualsiasi altro maschio io veda mi sento sempre inadeguato. Cerco sostegno in qualche immagine per poi stare più male di prima. Nel frattempo ho sviluppato una grande attività religiosa apparentemente forte coerente ma forse non è nemmeno fede ho paura che sia solo il modo per calmare l’ansia, una specie di superstizione, un modo per avere la grazia. Ma quale grazia? E perché proprio a me? E non a voi o a tanti altri? Infine con tutte queste letture ho perso pure quei pochi rapporti un po’ seri che avevo: le amicizie femminili le guardo sempre con più sospetto, con mia madre ho sempre di più un rapporto di amore, rabbia, al lavoro non sopporto l’autorità, non so chi sono: Ho provato con lo psicologo ma serve a poco il cambiamento è interiore e viene da se stessi macome? E sarà poi veremnte possibile?
- 29 aprile, 2009
- max ha detto...
- per Vittorio. La tua situazione mi addolora e a tutta la mia vicinanza. E possibile Amare Vittorio, perchè si impara ad amare. Non si ama solo con gli impulsi. E le cose che durano e portano frutto sono quelle che costruiamo con il tempo, la fatica e il coraggio di mettersi a nudo e oltre che chiamare le cose per nome guardarle il faccia. Vittorio credo che tu abbia bisogno di farti aiutare. io lo farei volentieri anche solo ascoltandoti anche perchè la tua situazione, essendo sposato ,genera ancora più tensione. Ma non scoraggiarti. Continua a lavorare sulle tue ferite e sappi che la castita' non è un cammino solo dei religiosi ma di tutti i cristiano e soprattutto non sono un asessuato, i momenti difficili li passiamo tutti. Per me che sono religioso la vita di fede ha un posto importantissimo, ma credo che se riuscirai a riscoprire una relazione profonda con Dio e ti lascerai aiutare la tua vita fiorirà....ne sono convintissimo. se ti va possiamo trovare il modo di parlare un po'...ma ricorda di non lasciarti vincere dallo scoraggiamento. Caro Vittorio, Il signore vuole il meglio per te e per la tua famiglia...permettigli di realizzarlo. ti abbraccio forte.
- 29 aprile, 2009
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- Caro Fra Max, sono l'anonimo del 27 aprile. Mi hai scritto che aspettavi mie notizie ed eccomi qui. Sono credente e proprio per questo mi sono avvicinato e seguo questo blog. Sono dispostissimo ad accogliere tutti gli aspetti di fede a cui fai riferimento. Ho letto le parole della canzone di cui mi dici. In questo momento sono sicuro che il cammino parte dalla riconliazione con la mia storia e con che mi vive accanto, ma vedo ancora in maniera confusa tutto questo e sto cercando di capire la mia storia, di metterla a fuoco. Grazie Fra Max per il tempo che ci dedichi. Giovanni.
- 30 aprile, 2009
- max ha detto...
- Per ADEODATO. Ciao carissimo e grazie per aver condiviso la tua storia con tutti noi. Pur avendo scritto molte cose di te non so cosa scriverti se non il darti il consiglio fraterno di iniziare un cammino serio e profondo su di te sia umano e se puoi e vuoi anche spirituale. Non sentire il proprio corpo, non avere la percezione di esserci dentro sono aspetti particolarmente delicati che vanno affrontati e non trascurati: è un aspetto importantissimo!!. La tua storia mi lascia un sapore di profonda solitudine al di la di tutti i discorsi e questo mi addolora, carissimo. Spero che tu non ti lasci affogare da questo vortice. Prova a dire con più precisione i tuoi bisogni, i tuoi desideri. Cerca di mettere a fuoco la tua vita: potrebbe essere un inizio. Se posso darti una mano dimmi come: ci sono! Un abbraccio fortissimo. fr Max Per GIOVANNI. Grazie per avermi risposto e per avermi dato la tua disponibilità a starti accanto. Mettere a fuoco la prorpia vita è una delle cose più complicate ,soprattutto quando cerchiamo di fare tutto da soli. Dobbiamo andare a scuola: imparare cosa vuol dire amare veramente, rispettare, lasciare liberi, essere liberi, essere misericordiosi, guardare l'altro e non cercarsi nell'altro, camminare con l'altro e non identificarsi con l'altro che non è nè te nè me; ma tutto questo è molto difficile perchè costa morire a noi stessi e noi spesso anche a 20-30-40-50-60-70 anni FACCIAMO (perchè non siamo) i capricci come i bambini, rifiutando di fare i grandi cioè essere uomini. Giovanni ti abbraccio forte.
- 30 aprile, 2009
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- Leggo le storie, le esperienze di molti e sento molto dolore. Ma vedo, anche, in ognuna di esse, un bisogno e una ricerca di luce. VITTORIO, ciò che provi, le cadute, i meccanismi che si ricreano, li abbiamo passati tutti, e si può liberarsene, credimi. Anche da quei siti poco ortodossi che tu dici di frequentare, che ti danno un sollievo istantaneo ma fatuo, che si dissolve su te stesso lasciandoti più solo e disperato di prima, senza senso forse. Lo ho provato in prima persona e posso comprendere bene ciò che provi e ciò che dici. Percepisco anche una rabbia (legittima) per tutta questa situazione, un grido a Dio, per sapere dove sei, cosa stai soffrendo. Sei pienamente giustificato, ma non lasciare che questi sentimenti opprimano ancora di più il tuo cuore. Io sono rimasto per anni ed anni lontano dalla confessione, poi un giorno tutto è cambiato...se posso darti un consiglio, se vuoi accettarlo, cerca di scoprire o riscoprire questo sacramento bellissimo, in cui non sei a tu per tu con un uomo, ma dove sei a tu per tu con Cristo stesso. Cerca un sacerdote che non ti giudichi, ma che ascolti e che preghi per te e nella confessione apri il tuo cuore, per mezzo di lui, a Gesù stesso: ad ogni caduta, ricorri alla confessione, non come lavatoio della tua coscienza ma con coscienza del fatto che con la Grazia di colui che ti ha creato e che ti chiama Figlio, Amico e Fratello, potrai andare lontano, volare in alto. Credimi, caro Vittorio, ciò ti aiuterà. Prega, anche solo per un secondo, invocando Gesù e chiedendogli anche di farti sentire il suo amore e non rimarrai deluso. E ricordati una cosa, non siamo noi che portiamo la croce, ma è spesso la Croce di Gesù a portare noi. Sii forte e fiducioso!Dio riserva sorprese stupende, compie meraviglie! ANTO
- 30 aprile, 2009
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- PER ADEODATO: ho letto la tua storia con attenzione, interesse e sim-patia e in gran parte di essa mi ci sono ritrovato...il tuo sentire è stato per molto tempo il mio sentire. Ho vissuto molto di ciò che hai vissuto e poi ho ritrovato la strada, che ancora percorro, nelle braccia, nel cuore, nello spirito di Dio. Mi ha colpito quella tua mancanza di sentire, l'impossibilità di innamorarti, la sterilità sentimentale che forse a volte senti attanagliarti, toglierti il respiro, come se a questo mondo non esistesse essere o cosa in grado di smuovere la montagna che, sono più che certo, nasconde un mondo ricchissimo e pieno di amore..e poi quelle domande sulla fede che vivi, forse - ti chiedi -, per calmare l'ansia che è in te. Mi sento vicino a te come se fossi un amico, perchè veramente la tua storia è anche molto della mia storia. Per me tutto è cambiato quando, nel corso del tempo, ho compreso che c'è un Dio che è stato anche uomo e che ha calpestato la terra che noi calpestiamo pronto a racchiuderti nelle sue fortissime mani, a tenerti chiuso lì per trasformarti il cuore, piano piano, la mente, lo spirito per liberarti, infine, una volta pronto, nel mondo, tra i tuoi fratelli. Io vorrei dirti, anche se so che probabilmente mi manderai a quel paese, che ciò che hai vissuto e le domande che ti poni non sono altro che l'ultima ora della notte, la più buia ma anche la più prossima al sorgere di un giorno nuovo. I tuoi dubbi sono come preghiere e, credimi, c'è un Dio attento e buono che le ascolta. Lui ti sta già trasformando ma tu, forse, ancora non lo vedi.Io per anni mi sono sentito preda della mia aridità.. Ho scritto la mia storia più sopra, nel post del 3 aprile: un giorno ho creduto che tutto fosse cambiato all'improvviso ma poi ho capito che quel cambiamento, quella prima tappa importante, altro non era che il risultato di un'opera finissima cominciata da Dio tempo prima. DIO E' QUELLA GOCCIA D'ACQUA CHE SCAVA NELLA ROCCIA DEI NOSTRI CUORI INDURITI:"Ti darò un cuore nuovo, popolo mio, toglierò da te il cuore di pietra e ti darò un cuore di carne". Questa è la sua opera, non venga meno in te la fiducia!Abbandonati completamente a Lui, chiedigli con semplicità di farti comprendere..e lui ti risponerà. Prega, senza stancarti, perchè ogni vanità del tuo essere venga abbattutta dalla sua misericordia e allora, anche nella fede, nella preghiera, non rischierai di ritrovare nuovamente te stesso ma il suo amore che trasforma. ANTO
- 01 maggio, 2009
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- caro padre max, sono vittorio e ti ringrazio per avermi risposto. Non sono ancora sposato, ho appena 31 anni, ma ci sono quasi vicino. ho promesso a dio e a maria di consacrare loro la mia famiglia se un giorno vorranno donarmene una. Anto, le tue parole mi hanno commosso....grazie....mi hanno dato fiducia e speranza....grazie a tutti.
- 01 maggio, 2009
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- Padre Max, sono rimasta profondamente colpita da quello che hai scritto. Ho bisogno di parlare con te, è possibile? come posso contattarti? dove vivi? spero vorrai rispondermi. Grazie
- 01 maggio, 2009
- max ha detto...
- all'anonimo del 1 maggio. Ringraziamo il Buon Dio che nonostante la nostra miseria e povertà continua a parlare attraverso miseri strumenti quali siamo noi poveri uomini di Dio, tra i quali rientra il sottoscritto. Par chi volesse trovare un modo per parlare piu' confidennzialmente lascio la mia mail byronmp@libero.it Vi abbraccio tutti ragazzi e vi ringrazio per la testimonianza che date nel perseverare e nel camminare lungo la via della vita, portando la croce che il buon Gesù ci ha insegnato a portare. Ci sono fr max
- 01 maggio, 2009
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- Leggere questo blog ha due risvolti, uno positivo e uno negativo. Il primo è che non ti fa sentire solo nel tuo problema perchè leggi storie simili alle tue, storie di sofferenza per la sterilità di veri affetti, di amicizie, di amori. Il secondo è che pochi di noi hanno trovato la strada giusta e ne sono usciti, malgrado siano passati gli anni come minuti. La volontà la ci si mette tutta, ma quando leggi storie come quella di Adeodato (per fare un esempio più recente) ti chiedi se ne vale la pena combattere per un qualcosa che forse non otterrai mai. E mentre passa il tempo i dubbi delle persone che ti sono vicine sono sempre più pressanti, ciò ci rende nervosi e ci mette ancora più in difficoltà. Il mio contatto msn è saws89@hotmail.it, se qualcuno volesse farsi una chiacchierata sono lì! Un saluto e un in bocca al lupo a tutti
- 03 maggio, 2009
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- Per ADEODATO Anche io da alcuni mesi frequento questo forum e sono già intervenuto con alcuni post, ma quando ho letto il tuo … beh è come se avessi letto la mia storia. Se ti può consolare ho i miei alti e bassi e vivo male il mio presente. Scrivi “sono paralizzato”. Lo sai anche tu, il nostro errore è quello di non aver ancora intrapreso la strada del cambiamento interiore, forse non siamo ancora pronti. Non è solo un problema di sessualità (si vive anche di altro), è l’immagine che abbiamo di noi stessi danneggiata da anni di delusioni e pensieri negativi. Ci sentiamo inadeguati?? Se già noi ci diamo questa immagine come possiamo pensare che gli altri ne abbiano una migliore di noi? Eppure paradossalmente è così, credimi. Anche io provengo da un piccolo paese, lì purtroppo si incontrano facilmente persone che tendono a giudicare le persone sensibili come noi in modo negativo, eppure là “fuori” ci sono tante persone che sono pronte a volerti bene! Il primo però sei tu…. Anche io vado dalla psicologa ed ho capito che ho una bassissima autostima e questo aumenta i pensieri omosessuali. Cerco negli altri uomini quello che io … credo di non avere. E’ proprio così. E non sai quanto desidero abbracciare un amico. Non so come sarà il mio futuro ma so che dipende da me, non dagli altri. Questo forum è una buona opportunità per confrontarsi e consigliarsi, io dico la mia: cerca di non farti influenzare troppo da quello che hai vissuto finora, prima o poi troverai anche tu la forza per voltare pagina, senza pretendere troppo da te stesso. E poi fai almeno uno sport per riprendere contatto con il tuo corpo, meglio assieme a qualcun altro ma per iniziare anche da solo se ti senti più a tuo agio. Spero di esserti stato utile! Marco (uno dei tanti in questo blog)
- 03 maggio, 2009
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- Ringrazio di cuore tutti coloro che mi hanno risposto. I vostri pensieri e le vostre attenzione hanno saputo infondermi un pizzico di entusiasmo in più. La nostra vita è difficile proprio perché l’omosessualità è la punta di un iceberg rappresentato da un disagio molto più ampio che pervade la nostra capacità di relazione e la nostra affettività. In più la carenza di questi due aspetti, almeno nel mio caso, ha sviluppato un idealismo esasperato che me li fa desiderare ancora di più. In profondità sento di essere arrabbiato con Dio, non per il fatto di avere una croce (che credetemi sento quotidianamente pesare fra il collo e la spalla) ma di avere una croce che in se stessa mi evita di essere un cristiano nel senso più completo. So forse di suscitare qui il disappunto di fra Max ma mi chiedo se non si sanno amare gli altri nel giusto modo (gli uomini per un conto, le donne per un altro, o gli amici i genitori i colleghi) come si può amare l’Altro per eccellenza? Come posso amare da figlio se in mia madre vedo la mia fonte consolatrice e di sicurezze, se nell’amico magari “debole” un modo per affermare la mia personalità, se nella donna invece che un completamento ricerco chissà che? E se forse anche in Dio, vedo quell’autorità paterna da tener buona, da non scontentare da evitare che si arrabbi per evitare altre pene? Io per anni, nascosto nel meccanismo compensatorio, del narcisismo non mi sono reso conto di quanto grande fosse questo problema. Aiutato dalle speranze della giovane età pensavo che quando avessi trovato una ragazza “degna” mi sarei innamorato o che quando avessi trovato l’ambiente giusto avrei avuto tanti amici o che se la mia famiglia fosse stata diversa sarei stato un ottimo figlio/fratello o che quando fossi dimagrito un po’ e avessi messo su degli addominali sarei stato un uomo.. Ma la tristezza era sempre in agguato: spesso scoppiavo in crisi di pianto inspiegabili, mi ritrovavo a preferire di camminare solo per la città e a fare lunghi dialoghi in cui la controparte era me stesso interpretato da una persona con la quale avrei veramente voluto parlare. In più c’erano e ci sono periodi strani di forte apatia, abulia e disinteresse che non ritrovavo o ritrovo in ragazzi della mia età. Le continue liti con i mie fratelli o con mia madre seguiti poi da grandi sensi di colpa. Poi la continua paura di rimanere solo che emerge anche da piccole cose come per esempio la voglia che una serata non finisca mai, che una persona resti a farti compagnia anche oltre certi ragionevoli limiti. L’aggrapparsi a qualsiasi tipi di conoscenza frequentando forse persone (non certo cattive) ma che non mi avrebbero dato quel rinforzo di cui avevo/ho bisogno: Quelle che avrebbero potuto darmelo alla fine so che per paura non le ho mai avvicinate rinnovando così il circolo vizioso del rifiuto. Oggi ormai non saprei nemmeno più come avvicinarle: mi sento troppo poco all’altezza. Passando gli anni poi mi sono reso conto che le cose non cambiavano, tutte le speranze erano vane e che forse i miei ideali in se stessi erano sbagliati. Passando, per altre ragioni, dalla Francia, tre anni fa mi fermai un’ora a Lourdes chiedendo veramente il miracolo. Mi sentivo più malato dei malati ma anche in quel momento pensavo di non essere come gli altri e di non meritare nemmeno l’attenzione celeste. Forse però una grazia l’ottenni al ritorno dal quel viaggio: incominciai, infatti, ad interrogarmi sulle figure dei miei genitori, poi trovai casualmente il sito del narth e da lì incominciai quel cammino (come sempre solitario) che oggi mi ha portato in questo blog. Lo so che come dice Anto, che l’ora più buia è sempre l’ultima ma io ormai non ce la faccio più…..ho voglia di lottare, so che la mia vita non può essere questa, sono d’accordo con Marco che siamo noi a decidere il nostro futuro ma qui non si tratta di scegliere se fare il commercialista o l’artista, chi mi indica la giusta direzione della marcia? Anche uno psicologo o un sacerdote che ti segue personalmente per me non potrà mai scoprire certi meccanismi perversi della mente che neanche io stesso che li sperimento sono capace di spiegare. Sento che il cambiamento viene da nostro interiore, ma come si fa? I nostri stessi casi avranno mille sfaccettature diverse. Quello che voglio assolutamente evitare è essere un feticcio di virilità stereotipata magari anche un po’ bigotto, ma al contrario di sviluppare una vera virilità a 360 gradi anche nel rapporto con Dio. Ciononostante dico a Saws che bisogna lottare, già solo per il fatto che sappiamo che la lotta è giusta e non ci sono altre alternative. Il mio problema è che a livello razionale ho definito tutto il problema (senso d’inferiorità, narcisismo, emotività, infantilismo, mancanza di vera empatia con gli altri) ma non so proprio come tradurre tutto ciò in istinti.
- 04 maggio, 2009
- max ha detto...
- PER ADEODATO. Ciao carissimo. Grazie per la chiarezza delle cose che dici: RAZIONALIZZI MOLTO BENE. Ora però con tutto il ripsetto per la tua storia e l'affetto fraterno per il tuo dolore e le tue fatiche, io ti consiglierei ora di iniziare a VIVERE. Bene se hai conosciuto come funzioni, i meccanismi che scattano in te, le dinamiche affettive e i circoli viziosi che si attuano nelle diverse circostanze quotidiano (sei un grande se riesci a intuire gia tutto questo)ALLORA E' IL CASO INIZIARE A FARE QUALCOSA. San Francesco alla fine della sua vita, una vita donata completamente al servizio di Dio e dei più piccoli, radunati i suoi fratelli intorno a se, si concedò da loro invitandoli a RICOMINCIARE DA CAPO PERCHè FIN ORA AVEVANO FATTO POCO O NULLA.....ogni volta che rifletto su queste parole mi vengono i brividi: RICOMINCIARE DA CAPO PERCHè NON ABBIAMO FATTO NULLA. Carissimo io credo che per te sia giunto il momento ddi iniziare a fare una cosa molto bella ma non facie: questa cosa si chiama ABBANDONO. E' forse il tempo di iniziare FIDARSI DEGLI ALTRI e DEL DARE FIDUCIA. E' forse il tempo di cominciare a uscire fuori della propria orbita affettiva....iniziare a guardare oltre il prorpio ombellico ; questo è il tipico atteggiamento del Bambino che altro non vuole (ed è giusto che sia così.... per il bimbo) che tutto ruoti intorno A LUI. E' il termpo di guardare l'altro per quello che è, di amarlo per quello che è e per quello che può. E' il tempo di iniziare a CONSEGNARE LA PROPRIA VITA nelle mani che non siano solo le nostre certezze e i nostri "pensavo questo...e invece....", tantomeno nei circoli viziosi. E' il tempo di lasciarsi AMARE PER QUELLO CHE SI E', poveri e indifesi. E' il tempo di impare a CONSEGNARSI NELLA MANI DELL'ALTRO COL PREZZO DI ESSERE COSì VULNERABILI E OGGETTO ANCHE DI SCHERNO. E' il tempo di cessare con le lamentazioni dell'incompreso.....perchè seppure lo fossi c'è una soluzione alla tua imcomprensione: SE NON SEI COMPRESO CERCA DI FARTI COMPRENDERE MEGLIO, ma questo richiede METTERSI A NUDO.....e parliamoci chiaramente METTERSI A NUDO MOLTO SPESSO FA TANTO MALE ...perchè significa fare la fine di quell'uomo che migliaia di anni fa' si e' lasciato ridurre così, e ancora oggi puoi vedere APPESO A UNA CROCE: Gesu' cristo. Lui si che mostrra il volto dell'essere uomini: CONSEGNANDOSI NELLE MANI DELL'ALTRO SAPENDO DI NON ESSERE SOLO IN TALE CONSEGNA. Ci vuole coraggio per tutto cio': il coraggio di fidarsi dell'altro e di lasciarsi amare. FORSE E' BENE METTERE IN PAUSA LA RAZIONALIZZAZIONE. SEI PRONTO ADEODATO? Allora partiamo...! Ti abbraccio fraternamente. Fr max
- 04 maggio, 2009
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- Carissimo padre max, non so come ringraziarla per l’attenzione, il tempo dedicatomi e la bella risposta decisa e spronante. Il problema è che non so cosa fare ovvero, ammettendo pure che abbia definito bene il problema, e che, anche grazie alla sua risposta, abbia ben chiara la meta (abbandonare l’egocentrismo e l’infantilismo e aprirmi agli altri nell’intimità senza paure) io non so come comportarmi cioè non so come declinare questi concetti in maniera corretta nelle mie piccole azioni quotidiane, nei miei pensieri, in tutti i miei tipi di rapporti e, soprattutto, tradurlo nei miei istinti. Perché in fondo io da sempre lo voglio fare, da sempre ho desiderato l’intimità con le persone, l’amicizia, l’amore, la stima ma più ci provo più fallisco e non ne capisco la causa. Non voglio essere schiacciato dal passato ma da questo vorrei capire cosa sbaglio: perché trasmetto freddezza proprio a quelle persone cui tengo di più? Perché molte persone mi hanno definito quello a cui non viene da confidare certe cose proprio quando sarei il più riservato e sensibile? E quasi tutte mi hanno detto di essere quello che non si capisce come è fatto o se quando parlo dico la verità o meno. Come faccio a cambiare? Lei stesso mi dice di abbandonarmi agli altri ma chi mi dice che il mio interpretare questa espressione sia quello corretto? Posso iniziare a raccontare i miei problemi e rendermi più vulnerabile ma secondo lei le persone a quel punto mi amerebbero o vedendo le mie debolezze smetterebbero semplicemente di vedermi come un “pericolo”o termine di paragone? La mia paura è quella di una forzatura di autocontrollo come quando si decide di smettere di fumare per motivi razionali ma non se ne è convinti: quanto si può durare? Ora mi chiedo posso mettere in scena un Adeodato amico e fratello magari un giorno anche fidanzato se quei meccanismi interni continuano a funzionare? Le faccio un banale esempio: se faccio una qualsiasi proposta (tipo cinema) ad un amico e questo mi risponde che non può il mio livello razionale dice: “giustamente non può” ma il mio istinto vive una sorta di piccolo trauma. La mia ragione si rende conto che il trauma c’è ed è incontrollabile e che i miei sentimenti lo vivono, allora mette in scena il controllo (menomale) che perlomeno mi fa rispondere nella maniera corretta ed educata e che mi spiega razionalmente che la mia razione è spropositata e ridicola. Il mio cuore però, senza ragioni, continua a pensarla come vuole lui e la ragione si danna per non riuscire a cambiare. Se già nel piccolo lo schema di gioco è questo figuriamoci nel nostro grande problema: non riesco a capire….. Un saluto e grazie!
- 05 maggio, 2009
- max ha detto...
- Per ADEODATO. Carissimo. Pace a te. Ti ripeto. Sono convinto che a te faccia bene iniziare a VIVERE. VIVERE SIGNIFICA ANCHE SBAGLIARE. Allora inizia ad incorrere nella possibilita' che sei vulnerabile e affondabilie, cio' per capire se non sei IMMORTALE, INTOCCABILE, IMPRENDIBILE. Il fatto che il tuo amico ti dica di no perchè impegnato all'invito al cinema, fa parte delle NORMALI RELAZIONI TRA PERSONE... per cui impara a prendere in considerazione che l'incontro con l'altro comporta anche dei no...e non sempre si a tutto (questo è quello che si aspetta il bambino dal mondo esterno). DEVI BUTTARTI NELLE COSE. SONO LE PAURE E LE INSICUREZZE LE AMICHE DEL TUO IMMOBILISMO. Hai sicuramente acquisito un bagaglio da poter dare tanto agli altri...e allora ...donalo. NON TRATTENERTI. Se poi una cosa, una risposta non ti da quello che cercavi ...bene lo stesso...ti aiuterà a capire che la relazione con l'altro comporta un CONFRONTO E NON LO SPECCHIARSI NELLA PRORPIA IMMAGINE NELLA RICERCA DI NOI. Dai Adeodato. Scrivi, sfogati, parla ....ma FAI, PROVA, RISCHIA, MOSTRATI AGLI ALTRI. Ti abbraccio ancora e prego per te. Fr Max
- 06 maggio, 2009
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- Ciao Adeodato, sono ancora Marco. Come ti ho già scritto la mia situazione è simile alla tua e ti capisco benissimo. Non sono bravo quanto fr Max con le parole ma segui il consiglio di aprirti e mostrarti agli altri, senza alcun timore. Da quello che scrivi si capisce subito che sei una persona speciale! Prendi il tempo necessario se vuoi ma non tornare indietro! Hai un indirizzo msn? Non uso quasi mai messenger ma potrebbe essere l'occasione per scambiare qualche parola ogni tanto e incoraggiarci, logicamente se ti fa piacere! Per Fr Max Grazie per le belle parole che scrivi su questo forum!!!
- 06 maggio, 2009
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- Grazie padre Max per il grande incoraggiamento: le sue parole vogliono dire molto per me e per tutti i frequentatori di questo blog. Prego il Signore che ci permetta finalmente di VIVERE appieno e nel senso più completo! Marco sono a disposizione tua e di tutti per parlare e supportarci a vicenda, il mio contatto è crumiro82@hotmail.it. Non uso mai messenger con questo account ma se ci mettiamo d’accordo per mail poi possiamo parlare su msn. Un saluto Adeodato
- 07 maggio, 2009
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- ciao a tutti sono una ragazza etero, a volte mi ritrovo a fantasticare relazioni con donne. ma solo fisiche. Forse quello che non ho mi piace nelle altre. sto soffrendo molto per via di grandi traumi durante la mia infanzia non sono riuscita ad accettarmi o ad identificarmi sessualmente... ho bisogno di aiuto!!! non ho mai avuto rapporti omo, e sono attualmente fidanzata con un uomo.
- 14 maggio, 2009
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- Ciao, sono una ragazza e volevo rispondere all'altra ragazza. intanto ti dico che se provi solo attrazioni fisiche e non sentimentali: sei fortunata, credimi! è un'esperienza devastante che può davvero stravolgere il tuo essere, evita di provarla. il consiglio che ti posso dare è quello di andare incontro alle persone con uno sguardo limpido, non subito pronto a estrapolare dalla persona quello che ha più di te, e invidiare e sentirti dosì più inferiore e incompleta, ma capire che ogni persona, e capire che prima di tutto tu, che ognuno è un essere completo con la bellezza dell'identità perfetta che Dio ci ha donato. renditi conto che quello che avresti da una donna, tu c'e l'hai già. e hai anche la grazia di avere un uomo a cui offrire te stessa in quanto donna. non guardare le persone "a pezzi" (questo è meglio, questo mi manca) guardale negli occhi e scoprile. con questo voglio dire che risolvere certi problemi significa accettarsi e accettare, per costruire con le persone relazioni autentiche che non permetteranno a certi pensieri irrispettosi verso la persona di farsi avanti. quando ti vengono questi pensieri comunque sdrammattizza, non crogiolartici,non dargli troppo peso innescando paranoie che non farebbero che il loro gioco. questo non significa ignorare il problema ma capire che ciò bisogna curare è altrove, nei ricordi, nelle cose che ci hanno ferito che ancora sanguinano, in certe convinzioni che ci paralizzano, in certe paure di non essere all'altezza, attaccamenti, rancori, persone da perdonare. quindi inizia a prendere sempre più coscenza di te stessa, del tuo vissuto,per poi capirlo, accettarlo, farci pace davvero, anche con Dio, capire che anche le esperienze dolorose che magari dall'infanzia ti influenzano ancora adesso, cercando di turbarti e confonderti, sono l'occasione per andare a fondo su te stessa, sulla vita, sul senso di tutto, possono farti crescere anche umanamente oltre che spiritualmente, perchè quando sei in cerca di te stessa non puoi fare a meno di essere in cerca di Colui che ti ha pensata e voluta così. e ti a creata con amore e per l'amore, un amore puro davvero, io non sò se ci credi e se hai mai avuto la grazia di percepirlo anche solo un istante, ma se lo conosci basta ricordartene ogni volta che pensieri davvero bassi ti passano per la testa, vedrai che impallidiranno, e anche tu comprenderai sempre meglio che non è di loro che hai bisogno, nè ti farà felice cedere ad un'istinto che viene da altro, l'abbraccio che cerchi è solo quello di chi ti ama come sei e dà la vita per te. solo quest'abbraccio che ti fa tornare bambina può andare più a fondo di quanto tu non sai andare,e neanche uno psicologo sa spingersi dentro te come chi ti ha creata e conosce ogni tuo capello. Lui tocca proprio lì dove ci sono le tue ferite per richiuderle e colmare ogni mancanza col suo amore. perciò lasciati abbracciare! a tutti dico: non mollate mai, se non volete perdere voi stessi (la vostra vera identità, la vostra promessa di felicità) dovete vincere su voi stessi, ma non è una guerra contro i mulini a vento, aggrappatevi a Dio, al suo abbraccio, Lui ha già vinto per voi, fidatevi di Dio, ed anche un pò più in voi stessi. vi ringrazio per le vostre testimonianze e soprattutto per le bellissime parole di fr. max, che si è fatto padre di questa umanità ferita.forza,prego per voi ogni giorno, (l'amore di Dio è anche avere a cuore chi neanche si conosce senza pensare al guadagno)
- 14 maggio, 2009
- max ha detto...
- alla ragazza del 14 maggio. Ciao carissima. le antasie sono una parte di noi che rivelano qualcosa; una sorta di campanello. Quelllo che scrivi è poco per darti delle dritte. Parlaci un po' di te. Ciao carissima e cerca di stare serena; l'ansia accresce la tensione.
- 14 maggio, 2009
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- sono la ragazza del 14 maggio, voglio ringraziare la ragazza che mi ha risposto e dare qualche informazione in più a Max. Per facilitare la conversazione assumerò l'identità di Cecilia. Per la ragazza: ti ringrazio per le tue parole, sono di grande conforto. Dio lo conosco da anni,e se non ci fosse stato lui nella mia vita non so come avrei potuto farcela. Sono ultima di quattro figli a otto anni un fratello di mio padre, ha avuto comportamenti abusanti nei miei confronti. Lui dicevano era malato, per me era lo zio! è successo una volta sola. La mia vita ne è stata segnata drasticamente fino ad ora. Quando avevo 13 anni lo dissi a mia madre mi disse che ero pazza che dovevo dimenticare ciò che le avevo detto e che non dovevo raccontarlo a nessuno. Tremenda l'ingiunzione al segreto da parte di un genitore. Mi sono sentita sempre peggio. Ad aumentare i miei disagi erano i problemi coniugali ed individuali dei miei genitori, litigavano sempre per tutto, erano come cane e gatto. Mio padre bestemmiava, i miei fratelli maggiori si sono sposati presto e adesso sono rimasta con i miei. Mia madre mi ha sempre rifiutata è una donna anaffettiva. Mio padre non riesco a guardarlo mi ricorda il fratello e il male che mi ha fatto. Adesso andrò a vivere da sola, e forse ciò mi aiuterà ad avere meno problemi. una madre glaciale, un padre nevrotico che ha sempre urlato ed un infanzia traumatica. Ho sempre rifiutato il mio corpo, mi sentivo sporca, cattiva cosa che mi ha sempre ripetuto mia madre in ogni futile circostanza. Ironia della sorte... sono una ragazza molto bella e molto corteggiata.Purtroppo quando incontro ragazze fisicamente prosperose mi fermo a fissarle, sono convinta che è un modo per esprimere il mio desiderio di affetto materno. Spero di avere risposto anche a te Max. Apresto e grazie per esservi presi cura di rispondermi. Cecilia.
- 15 maggio, 2009
- Credente ha detto...
- Ringrazio tutti per il vostro contributo, in particolare la seconda ragazza del 14 maggio: hai scritto delle verità importantissime, Dio voglia benedirti! E Dio voglia benedire tutti coloro che ci siamo incamminati in questo particolare cammino di redenzione
- 15 maggio, 2009
- max ha detto...
- Ciao Cecilia. Pace a te. Si prego che il Buon Dio riesca a affondare nel tuo cuore e a darti la sua Pace...perchè credo che tu ne abbia bisogno. Non ci sono parole per giustificare o per consolare quello che è accaduta alla tua fragile vita a 8 anni e credo che seppure potessimo farlo non risolveremmo alcunchè. E' duro dare un senso a cose come quelle che ti sono accadute, o allo spettacolo di una madre e un padre che si fanno la guerra e ...ti fanno la guerra...ciascuno a suo modo. Ma non ci preoccupiamo di questo...anche se fa male! Guardiamo a Cecilia, alla sua vita ,alle cose belle e importanti che adesso che è una donna potrà costruire partendo da ciò che è, e da ciò che è stata. Certe ferite vanno rivissute certamente ed elaborate, così come i lutti e i dolori vanno elaborati (in questo anche il cammino umano aiuta). Poi però è necessario che entri la luce della Grazia portatrice di un messaggio nuovo. Per fare questo occorre camminare Cecilia e non fermarsi a quello che è stato. Una madre che ti obbiga a rimuovere quello che ti è stato fatto è una madre che va capita e accolta nella sua piccolezza e incapacità di poter affrontare un dolore tanto grande, di fronte al quale non ha saputo reagire. E' dura cecilia ma la strada per dolori come questo c'è la via DEL PERDONO e la via della SPERANZA. Anche per te ci son grandi cose che il Signore vuole realizzare. Ti abbraccio forte. Grazie e conta pure su di me. Fr Max
- 15 maggio, 2009
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- Pace e bene a tutti, sono Cecilia,mi ha fatto bene aprirmi con voi perchè ho avuto alcune risposte che sento frutteranno!!!! grazie ancora per tutto e grazie al Signore che vi ha messo nella mia strada!!!!
- 18 maggio, 2009
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- ciao a voi, sono la ragazza che ha risposto a Cecilia, per voi Chiara. sono contenta di sentirti risollevata Cecilia, uno sfogo è sempre liberatorio, invece rimuginare tra sè sui problemi e i ricordi non fa altro che ingrandirli e infangarci sempre più in sabbie mobili che ci bloccano in tante cose. inoltre tirar fuori quello che hai dentro con qualcuno che forse ha vissuto situazioni simili e può capirti, aiuta a rendersi conto che: nessuno è il più sfortunato della terra! (tutti tendono a piangersi addosso ogni tanto) le storie sono tante, a volte si vivono cose assurde, soprattutto se a viverle è un bambino senza colpa (ed è la cosa che più mi ferisce al mondo, un grido al cielo senza risposta). come ciò che ti è successo e che hai condiviso con noi, anche se sò che avresti voluto farlo con tua madre, più che con degli estranei. avresti voluto sentirti protetta e amata ancora di più, e sentire quel calore del suo abbraccio che ti avrebbe ridato la vita. purtroppo però i genitori non sono sempre rocce sui quali poggiarci, ma sono fragili, anche loro hanno ferite che neanche conosciamo oltre alle nostre che sono anche le loro. bisogna comprendere le loro fragilità, anche se vorremo essere compresi noi. quello che sò per certo è che il perdono verso i propri genitori è l'unica via per stare in pace con noi stessi. anche secondo me, è l'abbraccio di tua madre che in realtà cerchi in una donna. è un pò quello che ho provato con una mia amica che mi infondeva quel calore materno che mi mancava facendomi tornare una bambina che ha fame d'affetto. una bambina ingenua che non distingue più tanto i sentimenti nè le reali intenzioni di chi aveva tutt'altro che un affetto puro e materno. non sò se ci si capisce molto, ma è una storia lunga e dolorosa, che mi tengo dentro da molti mesi senza poterla raccontare a nessuno, forse ne parlerò con voi, se serva a qualcosa. cmq ringrazio Dio, se non mi è accaduto nulla di male e per tutti i pericoli da cui mi ha protetta. Lui è sempre li ad aspettare i suoi figli che quando tornano a casa logori, disillusi, a mani voute, non sta lì a giudicare con un: te l'avevo detto! è lì che ti avvolge con l'abbraccio più tenero e vero, l'unico in grado di colmare la sete di essere amati così come siamo. ringrazio anche chi mi ha benedetto (serve!) e ricambio, spero che Dio ci tenga sempre la sua mano forte di padre sulla nostra testa e sul nostro cuore, che non si confondino più, non cerchino affetto in posti sbagliati e smettendo di farsi del male, ritroviamo finalmente un pò di pace. buonanotte a tutti, chiara.
- 20 maggio, 2009
- max ha detto...
- Ciao Chiara. Pace a te. Grazie per le cose che hai condiviso con noi. E' bello leggere nel cuore di chi soffre o ha sofferto la luce della Grazia che riesce ad illunminare le ferite e a trasfigurarle come ha fatto con le ferite dei chiodi di Xo diventate stimmate Gloriose, cioè segno di una morte che è stata sconfitta quando le ha presentate dinnanzi all'incredulo Tommaso. Allora Chiara, tu che hai scelto di indossare per questo blog il nome di una grande Donna che ha sapiuto fare della sua vita un Dono, Chiara D'assisi, prendi come lei il coraggio in colui che tutto puo' di non mollare nel cammino della vita e lasciati amare e stupire ancora. un Abbraccio e Santa notte a te e a tutti i lettori del Blog Fr Max
- 20 maggio, 2009
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- Ragazzi voi vi siete mai sentiti attrarri dai membri della vostra famiglia ??? Sta diventando un ossessione, tutto ciò mi fa pensare che fondalmente dentro di me cerco un rapporto con le persone del mio stesso sesso che va oltre la sessualità, rispondete ho molto bisogno di una vostra risposta, anche te fr Max cosa pensi?? E possibile sentirsi attratti sessualmente dal proprio fratello o forse in lui cerco qualcos'altro magari un rapporto che non ho mai avuto?? Un abbraccio per tutti
- 21 maggio, 2009
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- Sono Cecilia, grazie per le tue parole. Pregate per me, ne ho bisogno!!!! Pace e bene!
- 22 maggio, 2009
- max ha detto...
- Ciao anonimo del 21 maggio. L'attrazione per i menbri maschili della prorpia famiglia è molto comune nelle relazioni che hanno subito un blocco. Dunque anche e soprattutto verso questi membri è molto facile erotizzare il rapporto che spesso e bloccato o distaccato. Dunque non farti prendere dal panico. Certamente non è il massimo provare attrazioni per il fratello o per il proprio Padre. Tuttavia proprio con loro è forse più facile creare canali di sbocco...di contatto che all'esterno richiederebbero più tempo; ad es con un fratello si possono trovare interessi o argomenti con i quali rompere le catene erotizzanti che spesso crescono prorpio perchè coperte dal silenzio, dal timore , da un rapporto molto limitato con il familiare. Idem con il papà. tentare strade che da un lato demoliscano l'immagine troppo idealizzata che rischia (quasi sempre così) di uccidere il vero volto del padre che si ha davanti per sostituirlo con uno ideale che poi alla fine diventa potenzialmente erotizzante. In questi casi c'è bisogno di concretezza, di gesti, relazioni , azioni che costruiscono una realtà esistente e reale e non solo una fantasia racchiusa tra le 4 mura della mente. Un abbraccio a te anonimo. Ricordo a chi vuole il mio indirizzo mail; byronmp@libero.it Notte ffr max
- 22 maggio, 2009
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- Ho bisogno di aiuto... cerco persone che stiano combattendo questa battaglia e che vivono a Roma. Credo che un confronto diretto sia utile per capire e sentirsi meno soli. Sapete se esistono dei gruppi di psicoterapia nella zona di Roma? esiste a Roma qualche psicologo che crede nella teoria riparativa? Vi prego se sapete qualcosa rispondetemi è urgente. Forza e coraggio!
- 03 giugno, 2009
- max ha detto...
- Ciao anomimo del 3 giugno. Io so che c'è qualche psicoterapeuta a Roma, pensa allo stesso Cantelmi o la dott.sa Turella e altri. Prova a visitare il sito Narth nella sezione italiana e chiedi informazioni sulla zona di Roma. Ma carissimo anonimo....cerca di stare tranquillo. Non farti prendere dall'ansia della soluzione alla tua difficoltà. Inizia con l'essere comprensivo e docile con te stesso. inoltre puoi sempre contare sul confronto con le persone che scrivono su questo blog, chiedere consiglio, confrontarti e sfogarti. Inoltre se sei credente ci sono tanti sacerdoti e religiosi con i quali puoi parlare e lasciarti accompagnare se lo vuoi. Ma la fretta e la ricerca di ricette pronto uso dagli effetti immediati è decisamente da scartare. Un abbraccio fraterno a te caro anonimo e un ricordo garantito nella preghiera. Fr Max
- 04 giugno, 2009
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- Ciao anonimo, anche io sono di Roma, puoi contattarmi all'indirizzo saws89@hotmail.it e ci si fa una chiacchierata!
- 04 giugno, 2009
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- Carissimo Fr max grazie per la tua tempestiva risposta. Ho già provato a contattare narth e mi hanno risposto che non ci sono terapeuti nella zona di Roma, il che mi ha sorpreso. Prego tanto e penso che Dio mi stia vicino. Non cerco soluzioni immediate, ma credo che il supporto di una persona che stai vivendo questa esperienza o comunque sia informata sui fatti sia necessario. Purtroppo dai sacerdoti ho avuto grandi delusioni. Provo a scriverti in privato, magari puoi dirmi qlcs in più sui terapeuti che mi hai indicato. Grazie di cuore!
- 05 giugno, 2009
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- Sono molto contento di aver trovato questo forum. Ho letto le storie a partire da quella di Adeodato, e credo che andro' indietro a leggere le altre. Io mi ritrovo moltissimo in quello che dice Adeodato. Ragazzi che vita difficile. Io ho 34 anni, vedo il mondo intorno che sembra normale, e io mi sento uno sfigato megagalattico, il destinatario di un incantesimo di una strega cattiva, di una maledizione che non mi permette di uscire da me. La ragnatela va rotta. Lo sport: sento che devo insistere su questa strada. La pigrizia si e' inscritta in ogni mio tessuto. E il coraggio di vivere, come diceva padre Max. Ho ordinato dei libri dell'ass' Delta, continuo a studiare, ma l'analisi andra' bene fino a un certo punto. Devo riappropriarmi di beni che mi sono stati espropriati con il mio tacito-ingenuo-colpevole consenso. I miei sogni, cavolo... la mia identita'... Sapere che non sono da solo mi fa stare meglio. Grazie a tutti. Teniamo duro... alla faccia di chi ci vuole male!!! Chiamatemi Paride.
- 17 giugno, 2009
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- Ciao Paride di dove sei? sei di Roma per caso?
- 18 giugno, 2009
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- Scusa Paride che libri? anch'io ne sto leggendo diversi? che ne pensi?
- 18 giugno, 2009
- max ha detto...
- Ciao Paride. Il tuo entusiasmo e la grinta del voler camminare lungo la strada della libertà credo ti aiutaeranno nel tuo cammino. La vita di ciascuno di noi è segnata da eventi e situazioni che spesso trasformano il lago nella quale è pensata da Dio in uno stagno torbido. Dunque è tanto importante coltivare e rafforzare le MOTIVAZIONI. Allora tieni duro e soprattutto cerca di essere PERSEVERANTE E COSTANTE anche quando il fuoco del desiderio di cambiare e crescere sembra affievolirsi...prorpio allora è il momento di fare il passo del corraggio di continuare; coraggio che per noi Cristiani si chiama SALTO NELLA FEDE.....ABBRACCIARE LA CROCE E ANDARE AVANTI. un abbraccio e se vuoi ci sono. Dio ti benedica Fr Max
- 18 giugno, 2009
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- PER FRA MAX ho una domanda per te. E' possibile riallacciare i fili del nostro cammino, dela nostra identità "solo" con la fede, la preghiera, la Grazia, i sacramenti?o è indispensabile il supporto terapeutico?
- 18 giugno, 2009
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- Grazie Fr.Max, le tue parole mi arrivano dritte al cuore! Vivo in Emilia. Tra i libri che ho letto, il piu' importante e' senz'altro quello di Comiskey, "L'identita' ferita" delle edizioni Paoline (apro una parentesi... avete mai visto l'unione tra due uomini proposta da Cronenberg nel suo film "Il pasto nudo"? Terribile!). Ora ho ordinato altri tre libri di Comiskey, editi dall'Assoc. Delta: "Living waters. Manuale di studio. Identità, relazioni, sessualità ed emozioni. Un cammino verso l'integrità", "Cross current. Fiumi di speranza" e "Verso un'identità sessuale completa". Per quest'estate sto a posto cosi'. Comiskey e gli articoli di Nicolosi letti su internet mi hanno aperto la porta della speranza! Mi hanno fatto capire che io posso guarire e stare bene, e essere finalmente sano, pulito, finalmente me stesso! Ma ragazzi che fortuna poter sapere tutte queste cose! Oggi ho cominciato a leggere tutti i messaggi di questo forum... piu' ne leggo e meno mi sento solo! prendo appunti, di tanti vorrei sapere che fine hanno fatto. Invito tutti a firmare i loro messaggi con un nickname. Questa sera ero a cena con degli amici, ho conosciuto persone nuove, e pensavo a tutte le storie lette qui su questo forum, e pensavo che non mi sento piu' solo. Che non sono piu' un mostro, che c'e' tanta gente come me che lotta e combatte per essere migliori, un lago limpido.
- 19 giugno, 2009
- max ha detto...
- Ciao Paride. Son contento del tuo camminare e del tuo informarti. Un altro emiliano. Ne conosco un po' di questa terra.... I libri che hai deciso di leggere sono molto interessanti e utili. Sappi che in Italia esistono anche dei cammini di preghiera che usano i testi che hai deciso di leggere....molto interessanti. TI RICORDO CARO PARIDE LA COSTANZA...non lasciarti viincere dalla seduzione del tutto e subito....DATTI TEMPO E SOPRATTUTTO PAZIENZA,,,,NON CORRERE E SII FORTE. Se puoi trova un Padre che possa accoglierti quando lo scoraggiamento cresce o con cui condividere anche i piccoli traguardi. Il LAGO CHE E' LA TUA VITA POSSA DIVENTARE ACQUA LIMPIDA ED ESSERE ANCHE PORTO SICURO DOVE CIASCUNO POSSA TROVARE RISTORO NELLE NOTTI TEMPESTOSE. Se ti va sai come rintracciarmi; ho lasciato anche la mia mail personale, la Trovi indietro nei vari POST. Ti abbbraccio forte. FR Max Per l'ANONIMO che mi chiede se basta la fede per un cammino di libertà. CArissimo dipende dalla tua storia e dalla consapevolezza che ne hai. Spesso ci sono ferite che nascondiamo non solo agli altri ma sopratutto a noi stessi, per cui un cammino da soli diventa faticoso....IN QUESTI CASI LA COMUNIONE è IMPORTANTE. Il lavoro con un terapeuta o con un bravo Padre che possieda anche una discreta conoscenza degli strumenti umani...a mio avviso E' MOLTO UTILE soprattutto per aiutarti a FOCALIZZARE E A GUARDARE LE TUE FERITE E A DAR LORO UN NOME. Ovviamente ....il Signore è Buono e Grande nell'Amore....a Lui è data ogni Grazia e possibilità....per tanto un cammino esclusivo di fede potrebbe fare tutto e di più....perchè "..cio' che è impossibilie agli uomini è possibile a Dio..". Io resto dell'avvviso che è bene integrare le aree. Fede e lavoro umano sono un ottimo binomio, a mio avviso. Buon Cammino e ricorda che ci sono per quello che posso. Fr Max
- 19 giugno, 2009
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- Che bella energia Paride!!!!!!anch'io sto leggendo vari libri. Si può cambiare, ci vuole tanta buona volontà e determinazione ma si può cambiare, bisogna però avere il coraggio di crederci. Forzaaaaaaaa!!!! Sole
- 19 giugno, 2009
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- Ciao Paride anche la mia storia è simile a quella di Adeodato e per questo come te mi sono ritrovato in quello che ha scritto e so quello che provi. Sono già intervenuto qualche volta nel forum. Grazie al blog finalmente ho preso contatto con delle persone speciali, anzi, splendide! Insomma, degli AMICI con i quali ho cominciato ad aprirmi, condividere i miei dubbi, confrontarmi in modo sano e accettarne i consigli. Ci capiamo e aiutiamo, per me è davvero utile. Quindi leggi, studia, ma parlane anche con gli altri. Spesso ci entusiasmiamo per aver finalmente trovato questo sito e tutto sembra più facile, finalmente possiamo aprirci e raccontare anche la nostra storia. Ma cambiare non è così semplice, soprattutto da soli, e può capitare di richiudersi in se stessi. La strada è tortuosa ed è meglio affrontarla in compagnia! Meritiamo tutti qualcosa di più e dobbiamo dare il meglio alla vita e agli altri. Lascio il mio indirizzo msn: epsilon.eri@hotmail.it. Se ne hai voglia contattami(l'invito è per tutti naturalmente)!
- 20 giugno, 2009
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- Grazie a tutti! Si Fr. Max, ci starò attento, e grazie per l'augurio! Aspetto i libri, ci mettono un po’ ad arrivare. Credo che quello che mi può dare la forza di andare fino in fondo è la voglia di pormi delle sfide, per cambiare. Pormi dei traguardi, di volta in volta, che mi strappino al manto pesante di una vita priva di passioni e di emozioni autentiche. E questa non è una questione di sesso, quanto della vita di ogni giorno, che poi si riflette anche nell'immaginario sessuale. Non ho mai avuto rapporti omosessuali, ma questo tipo di immaginario ha accompagnato un'adolescenza apparentemente tranquilla ma in realtà molto dolorosa. Da un po' di anni ormai ho messo da parte la masturbazione, e da allora le fantasie sono sparite quasi completamente, sicuramente dai sogni, a grande vantaggio del mio benessere. Salvo ogni tanto ritrovarmi su internet a vedere anche per un minuto appena un’immagine di un nudo maschile, sperando così forse di ricongiungermi con quella parte maschile di me perduta nel tempo. Insomma il fantasma c'è anche se lo tengo a distanza. Un altro punto debole sul quale lavorare è quello delle relazioni umane: vanno curate molto di più. "Sole" grazie per gli auguri! Per Epsilon, grazie per l'invito, proverò ad usare msn. Sono d’accordo con te, i canali si possono richiudere facilmente.
- 23 giugno, 2009
- max ha detto...
- Ciao Paride. Se posso darti un consiglio fraterno...può essere quello di porti col "cuore in mano" come dice l'ultima canzone di Povia che stanno mandando alla radio mentre scorrono queste poche parole che ti consegno....parole che hanno il sapore di ammirazione e stima per la tua voglia di sfidare il mondo e le prove che il vivere comporta... Avere PASSIONE PER LA VITA è una cosa importantissima e bellissima perchè parla del tuo esserci e del tuo voler realizzare il fine per il quale da sempre sei stato pensato: AMARE. l'immagine dell'uomo che cerchi SCOPRILA NELLA TUA STORIA E IN QUELLO CHE SEI OGGI ..e troverai l'uomo che da sempre, sei! Ti abbraccio Fr Max
- 23 giugno, 2009
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- Ciao ragazzi vi scrivo da Napoli, ho 30 anni e volevo lasciarvi la mia testimonianza. Io sinceramente non ho mai pensato che si nascesse omosessuali e non l'ho mai accettata questa cosa. Non voglio imporvi il mio modo di vedere la situazione. Come mai mi ritrovo PIENAMENTE nelle cause che secondo i vari autori come Nicolosi (di cui ho letto i suoi libri)portano all'omosessualita'???????Ragazzi leggendo i loro libri mi sembra scritta la mia infanzia passata, il rapporto con i miei genitori e con gli amici etc etc. Voi fate come volete io continuero' a cercare di cambiare. VI AUGURO UN GROSSO IN BOCCA AL LUPO A TUTTI CIAO
- 24 giugno, 2009
- Tny ha detto...
- Salve, sono uno di Roma e per ora vi pongo questa domanda. Allora al di là tutti i problemi che affliggono le persone con problemi d'identità di genere vorrei sapere come si risolve il grande problema.. che i genitori dei medesimi molto spesso non sanno nulla della reale situazione di quest'ultimi, del loro passato, dei loro problemi? Dico questo perché ho in mente di fare una cosa. Di rompere il silenzio ai miei genitori, cominciando con mia madre rivelandole tutta la mia storia, la mia omosessualità, le mie difficoltà per combatterla, i miei problemi. Tutto questo per poter finalmente avere una relazione più vera, autentica, reale con mia madre. Fino ad ora è sempre stata falsa, insincera, menzogniera. Sono un credente evangelico cioè 'scritturale' cioè credo a tutto quello che la Bibbia dice a cominciare dai famosi 7 giorni della creazione che per me non sono un mito ma la verità pura. Questo per dire che ho la 'fortuna' che si chiama GRAZIA di avere accanto il Padre celeste sempre pronto a sostenermi nel mio difficile cammino verso la guarigione. Comunque al di là della mia fede, quello che mi interessa è sapere se qualcuno di voi ha già avuto l'esperienza con i genitori che non sapevano nulla? Vorrei sapere cosa succede, come reagiscono, che fanno... insomma cosa combinano. I miei genitori sono al completo oscuro... e io voglio porre fine alla loro cecità rivelando loro tutta la verità. Un bel da fare... e mi serve l'aiuto di qualcuno. Grazie dell'interessamento Ciao
- 24 giugno, 2009
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- Ciao Tny, innanzitutto penso proprio che i tuoi genitori lo sappiano. Anch'io non ho mai detto nulla ai miei. Ma loro ti conoscono da quando eri piccolo con tutte le inclinazioni che dimostravi di avere (nel gioco, nelle compagnie, nella difficoltà a relazionarti coi bambini della tua età, nelle "stranezze" che ogni tanto venivano fuori). Credo che i genitori proteggano sè stessi (e un po' anche noi) con un muro d'omertà, di chi dice "non so, non ricordo, è normale". Tanti ricordi vengono come cancellati o giustificati da loro alla meno peggio. In cuor loro, secondo me, qualcosa la sanno. Invece io pongo qui una domanda vocazionale, cioè sulla piega che la nostra vita penderà. Sono spesso interrogato dalla "forma" che prenderà la mia vita. Matrimoniale no (stando così le cose), sacerdotale o consacrato no (anche se la fede c'è, c'è una forte immaturità affettiva che non permette di essere padri...perchè non siamo stati figli...senza contare quello che, giustamente, ha ribadito il Papa sulla questione del divieto per gli omosessuali di fare il cammino sacerdotale, per ovvie ragioni: tale vita comporterebbe anche una convivenza stretta con altri sacerdoti ed una continua tentazione). Dunque? E' difficile: ho 26 anni e la vita comincia a premere...
- 25 giugno, 2009
- max ha detto...
- Ciao John. Solo una chiariicazione. Il Papa non mi ruisulta abbia fatto affermazioni discriminatorie del tipo che non sono ammessi omosessuali al sacerdozio. Esiste un documento che parla di come accompagnare ed aiutare i formatori nellla maturazione affettiva dei giovani seminaristi ma non mi risulta che sia stato emanato un bando di divieto.....anche perchè non si fanno selezioni. Inoltre ti ricordo che la persona affettivamente immatura è una persona in cammino, dunque in crescita e come tale verso la maturazione. L'importante è crescere nella fede e nella propria umanità... solo così il Signore potra parlare al cuore di ciascuno e rivelare il suo Progetto a cui noi siamo chiamati a rispondere. Un abbraccio. fr Max
- 25 giugno, 2009
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- Due settimane fa, dopo molti anni, ho rivisto i miei compagni delle elementari: ci eravamo persi di vista e abbiamo deciso di fare una rimpatriata. Ci sono andato volentieri e quando sono arrivato lì sono stato colto da emozioni strane, sicuramente vecchie, e che sono riemerse. Al momento di sedersi, i maschietti si sono seduti in blocco vicini e io, non so bene perchè, mi sono allontanato da loro, andandomi a sedere vicino a una mia carissima amica (che so essere lesbica). Dopo la serata ci ho ripensato e ho sentito, dentro di me, che mi sono allontanato fisicamente dai maschietti perchè mi sentivo quasi minacciato da loro, come se potessero sottopormi ad un esame e ho sentito che il mio cuore si sentiva diverso da loro, forse non riconosciuto come appartenente allo stesso genere. Ovviamente il tutto è accaduto tra me e me, loro infatti erano tranquillissimi nei miei confronti ma io ho provato queste sensazioni che mi fanno riflettere. Ieri sera è accaduto di nuovo: festa di compleanno di un'amica dell'università, dove c'erano molti suoi colleghi maschi. A un certo punto della serata sono uscito a fumare col fratello che conosco da qualche anno e poi ci hanno raggiunto alcuni altri invitati maschi. Di nuovo mi hanno assalito le sensazioni che avevo provato con gli amici delle elementari, come se dentro di me mi sentissi eslcuso da loro o, meglio, di dovermi escludere da loro. Li guardavo e vedevo questi ragazzi, che per me sono sempre un mistero e che sento affascinarmi proprio perchè li considero diversi, dai quali io mi sentivo altro ma allo stesso tempo attratto. Mi sembravano completi, simpatici, sportivi mentre io mi sentivo, appunto, molto diverso. Ovviamente, anche stavolta, erano cose che accadevano tra me e me, perchè, ironia, sono io forse per loro un esempio, per molti motivi e senza vanità al riguardo. Ma io dentro di me sentivo esattamente questo: l'impossibilità di riconoscermi in loro, la necessità di allontanarli, da una parte, e di cercarli (nella fantasia, anche) e, poi, la difficoltà nel sentirmi parte di un gruppo in cui essere riconosciuto come maschietto. FRA MAX e VOI, che ne pensate?
- 25 giugno, 2009
- max ha detto...
- CIao anonimo del 25 giugno. Pace a te. In quello che scrivi e di cio che ti è accaduto negli episodi che ci hai raccontato percepisco UN certo SENSO D'INFERIORITA' alla base dei tuoi timori. Quando nelle situazioni non ci sentiamo all'altezza di qualcosa, o incapaci di affrontere o reggere certe situazioni è quasi sempre perchè METTENDOCI A CONFRONTO CON QUELLE COSE SPERIMENTIAMO DI NON ESSERNE ALL'ALTEZZA. Perchè relazionarsi con gli altri usando un metro di misura? Capisco che certi meccanismi scattano come automatismi però se col tempo si riescono a scandagliare forse poi li si riesce anche a gestire. I maschietti tuoi ex compagni di scuola o gli altri tuoi colleghi universitari non hanno nulla da invidiarti ma neppure di cui vantarsi nei tuoi confronti ; sono persone come te con limiti e difetti, ovvero delle creature. Tu non sei diverso dagli altri: tutti siamo diversi gli uni dagli altri. La questione è un altra, forse: SI TRATTA DI IMPARAREE A STIMARE SE STESSI E LA PRORPIA VITA COSì COM'è ANCHE CON LE SUE PIEGHE E LE SUE BRUTTURE pur sapendo che con questa vita si possono realizzare grandi cose. La tua vita non è targata serie B; pertanto non guardare gli altri maschi come giocatori super pagati che possono accedre ai mondiali di calcio, mentre per te devi accontentrti di restare in promozione. TU VALI TANTO QUANTO VALI DAVANTI A DIO. IL resto non può costituire oggetto del tuo valore, perchè non puo' darlo. Dunque non rifugiarti nei porti sicuri come ti è accaduto con la tua amica: il tempo di rientrare nel nido al sicuro è finito. Forse è il tempo di guardare gli altri così come sono: creature come te, con limiti, pregi, difetti, bisognosi di dare e ricevere. Ti abbraccio caro anonimo. Fammi avere tue notizie. Se vuoi ne parleremo meglio. NON MISURATI CON GLI ALTRI; CONTEMPLA IL MISTERO CHE OGNUNO DI NOI E'. Una cortesia; usa il tu, non il voi. Ti abbraccio Fr Max
- 25 giugno, 2009
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- Ciao John, grazie per avermi risposto. Mi stupisce che tu pensi che loro (i miei genitori) sappiano già qualcosa. Io invece sono sicuro al 100% che non sanno nulla né immaginano qualcosa. Semplice: sono un sordo profondo dalla nascita. Il mio handicap è stato per me come una perfetta copertura che ha nascosto tutto il resto. Per farti un esempio: giocavo con le bambole. Perché? avevo una amichetta con la quale giocavo a scuola, al suo bar (suo padre gestiva un bar) e a casa mia. E la cosa è andata avanti per 7 anni da quando avevamo 5 anni. Mia madre avrà pensato sicuramente: "E' normale che giochi con le bambole! gioca sempre con Maria! è la sua unica amichetta... lasciamolo quindi in pace, è sordo!". Poi quando facevo le medie e le superiori ero sempre senza amici e senza ragazza... e mia madra avrà pensato certamente: "E' sordo... è normale che abbia difficoltà ad avere amici e una ragazza! lasciamolo in pace... prima o poi li avrà". E così la cosa è andata avanti beatamente indisturbato. Ogni tanto mia madre mi chiede: "quando ti farai una fidanzata?" e poi si giustifica fra sé: "è colpa della sua fede! nessuna ragazza lo vuole!". Insomma io credo che lei non ha mai pensato né sospettato che io abbia il problema dell'omosessualità. Me l'ha confermato un mio vecchio amico.. lui ha abitato per 7 anni a casa mia (è una storia lunga). A lui ho rivelato la mia storia e lui mi ha detto che non sospettava nulla perchè pensava che tutte le mie stranesse (bambole, comportamenti effeminati, assenza di amici, mancanza di ragazza) fossero dovute alla sordità. Quindi caro John non sempre è tutto evidente. Per questo sono sicurissimo che se le racconterò questa storia (una storia terribile!) quasi le verrà un infarto! Purtroppo ho il problema dell'omosessualità a causa di un parente molto stretto che lei ama. Comunque al di là di tutto questo mia madre come anche mio padre (che del resto se n'è andato via da casa quando avevo 9 anni) sanno nulla di me, dei miei problemi. Ecco io domando a VOI: è bene raccontare tutta la storia ai miei genitori? Purtroppo c'è questa questione che mi fa pensare molto. Se io non dico a loro nulla, quando moriranno si troveranno davanti al Signore e vedranno quanto è realmente successo a me nella mia infanzia e adolescenza... e proveranno un terrore terribile perché sanno che ormai è tardi per domandarGli perdono! Ecco è questo il motivo per cui voglio raccontare loro tutta la storia... per spingerli a piegare le loro ginocchia davanti al Signore e a domandargli perdono. Non lo faccio per sadismo o vendetta ma perché mi preoccupo per il loro futuro eterno. Infatti fino ad ora non si sono ancora pentiti.. sono ancora sulla via della perdizione eterna. Quando mi sono convertito a Cristo mia madre non capiva né ha mai capito il motivo della mia conversione e non poteva. Lei mi ha sempre visto come un ragazzo buono, gentile, affabile, mai scontroso... insomma un santo! Povera mia madre! se sapesse tutta la storia ci scommetterei che svenirà. Infatti sto pensando di raccontarle non tutta ma un pezzetto alla volta giusto per consentirla di metabolizzarla. Ecco vi ho detto quello che penso da tempo. Vorrei vedere come vi comportereste voi al posto mio? cosa fareste? e chi l'ha già fatto mi racconti come hanno reagito i suoi genitori. Voglio farmi un'idea di quello che potrebbe succedere una volta raccontata la mia storia. Grazie per l'attenzione. Dio ti benedica e vi guidi sempre in tutta la verità. Tny
- 26 giugno, 2009
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- @John: Essere padre può essere un' occasione per trasmettere ai propri figli ciò che non è stato donato a noi: quell'attaccamento mancato, quelle cure a singhiozzo e quelle minime attenzioni. @Tny: Secondo me dirlo a tua madre ti potrebbe dare sollievo inizialmente ma non dopo che sia passata questa fase. Inizierà a diventare pesante, a farti continue domande, sapere come procedono le cose.. Il mio indirizzo msn è saws89@hotmail.it . Per una chiacchierata sono sempre disponibile!!
- 27 giugno, 2009
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- Per padre Max: ovviamente non mi sarei mai riferito al sacerdozio come ad una selezione, quasi fosse un concorso che valuta le prestazioni dei "candidati". Ci mancherebbe! Questo che ti linko in basso è un articolo, il documento originale per esteso non l'ho letto. Comunque non è indirizzato esclusivamente agli omosessuali, ma anche ad altre persone. http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=302418 Personalmente condivido questo orientamento maggiormente prudente. Prima di tutto tutela noi stessi da scelte azzardate che potrebbero rivelarsi infauste dopo. Ma non contraddice la sostanza di quello che scrissi su. Per Tny: sicuramente ho azzardato una risposta che, nel tuo caso, non corrisponde alla realtà. Io non ho fatto questa scelta (dirlo ai miei) perchè non sarebbe costruttivo per loro e per me. Non capirebbero (e poi, credo nel cambiamento possibile e non mi voglio trincerare dietro ad una condizione). Lo sforzo, comunque, è quello di non giudicare (ma soprattutto condannare) i nostri genitori anche se ci hanno fatto male. Probabilmente ci hanno voluto bene e, in perfetta buona fede (ed inesperienza) hanno sbagliato tante cose. Tante quante ne sbagliamo noi. Ma non per questo siamo sulla via della perdizione eterna. Come tanti di noi, anche tu hai tanto sofferto a causa loro. Ma non se ne cava un ragno dal buco se si continua a pensare di stare nel giusto, di dover mettere il genitore di fronte ai propri gravissimi sbagli (quasi come se noi non sagliassimo mai!). E poi, sinceramente, basta con questo vittimismo (è un monito a me principalmente, poichè spesso vi cado). E' davvero umiliante pensare che noi siamo solo vittime e non abbiamo possibilità di scegliere. Il danno per noi c'è. E' evidente. Ma da qui si parte! Si cade, ci si rialza e si prosegue! Io sono una persona LIBERA, che sceglie. Non uno che deve sbattere in faccia ai suoi genitori i loro orrendi errori (e ci sono stati!) ed avere, addirittura, la presunzione di conoscere il giudizio di Dio sul loro destino eterno. A meno che non abbiano scelto scientemente di farti del male: ma non penso. Ho odiato mio padre, ma so che non aveva la più pallida idea delle conseguenze che certe anaffettività e certi rigorismi educativi e latitanze prolungate avrebbero potuto provocare. Le bambole, le amichette, le stranezze comportamentali, le tendenze verso certe cose...sono domande che i tuoi certamente si sono fatti (sordità o meno, fede o meno). Salvo poi, ricercare spiegazioni più rassicuranti a tutto ciò... ma questo resta un mio pensiero opinabilissimo e che non deve essere condiviso. Un saluto a tutti. P.s. per saws: sono parole incoraggianti...ma ancora le vedo lontane lontane per me..
- 27 giugno, 2009
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- Leggendo le vostre risposte vedo che non avete chiaro il concetto della santità di Dio, della sua ira e della sua giustizia. E non potendo spiegarvelo perché non sono nella condizione di poterlo fare però posso citare questo versetto che mostra la realtà della salvezza o della perdizione delle persone: "Chi crede in lui (Cristo) non è condannato, ma chi non crede è già condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio" Giovanni 3:18 In questo versetto voi potete vedere che siamo tutti per natura già condannati, destinati all'inferno. Ma.. per grazia di Dio(!) chi ha creduto in Gesù non è più condannato ma sarà salvato. Ecco ora vi dico perché vi ho detto questo. I miei genitori, non sapendo di essere già condannati (poiché ancora non credono nel nome di Gesù), se non sanno quello che è successo nella mia vita non sentiranno il motivo di correre ai piedi della Croce per domandare perdono e salvezza. Perché quello che è successo è una conseguenza della loro incredulità e ribellione a Dio. Infatti se avessero creduto in Gesù e lo avessero seguito sicuramente non sarebbe successo tutto quello che è successo. Purtroppo non lo hanno seguito.. ecco perché le conseguenze ci sono e sono gravi. Mio padre quando avevo 5 anni era con un'altra donna. Ecco il peccato di adulterio. E dopo 4 anni se ne è andato via perché cacciato da mia madre. E poi mia madre si è messa con un altro. Ora, a distanza di molti anni, sono con i loro rispettivi compagni. Mia madre soffriva per la fine del matrimonio e anziché cercare Colui (Gesù) che la poteva consolare è andare a cercare la consolazione nelle amiche e nell'uomo ora suo compagno di vita. Il problema è questo: venendo a mancare alla loro responsabilità di vigilare sui figli il diavolo ha potuto fare quello che voleva fare: devastare anche noi i figli. Quindi in conclusione l'unica colpa dei genitori è non aver creduto alla Parola di Cristo né avevano cercato Lui quando le cose tra di loro stavano andando male. Io vorrei e spero che la mia storia li aiuti a riflettere sulla loro condotta e a cercare finalmente il perdono di Dio e quindi la nuova vita in Cristo come figli di Dio per l'eternità. Il passo continua: "Ora il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno amato le tenebre più della luce, perché le loro opere erano malvagie. Infatti chiunque fa cose malvagie odia la luce e non viene alla luce, affinché le sue opere non siano riprovate; ma chi pratica la verità viene alla luce, affinché le sue opere siano manifestate, perché fatte in Dio". Giovanni 3:19-21. Il mio scopo non è condannare nè giudicare i miei genitori (cosa per altro molto difficile perché comunque si sentiranno condannati e giudicati) ma mostrare loro le tenebre e aiutarli a capire che quello che è successo è una conseguenza del loro peccato che non è quello di non essere stati attenti a noi figli ma di non avere creduto agli avvertimenti della Parola (essa è molto severa con gli adulteri tuttavia offre loro la possibilità di salvezza medianta il sacrificio espiatore di Cristo). Quello che io spero è che loro sentano il peso del loro peccato (la ribellione a Dio) e si rendano conto di essere perduti. Non è molto difficile da capire. Non dire niente ai genitori equivale per me a non dire la verità alla persona che ha un tumore in stato avanzato cioè non dirle che presto morirà. Io ho taciuto per proteggere mia madre.. lei piangeva perché il suo matrimonio era finito. Ma ora lei è in un certo senso serena (non lo è perché le cose non vanno bene ma fa finta di niente) io posso dirle tutto. Non ha più senso continuare a non dire nulla. "Chi pratica viene alla luce" cioè le tenebre si ritirano da coloro che camminano nella luce. Il cristiano che è un figlio di luce, desidera camminare nella luce cioè nella verità. Non dire nulla ai genitori significa per me permettere alle tenebre di albergare ancora nella mia vita. Il mio desiderio ultimo è che loro siano salvati. Se fossi un incredulo continuerei a stare zitto, perché scomodarmi e complicarmi la vita? Tny
- 28 giugno, 2009
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- Salve giovane Tny, quanti anni hai? Io non conosco la tua situazione, se sei uno studente e hai finito gli studi e finalmente puoi cominciare a farti una tua vita. Certo con l’handicap della sordità immagino sia ancora più difficile, perdona la mia ignoranza. Ma mi sembri bello sveglio e intelligente, le risorse per farti strada in qualche modo non ti dovrebbero mancare, dimmi se mi sbaglio. Perché ho l’impressione che tu non sia più un ragazzino, sei un uomo, ed è ora che tu costruisca la tua vita. Lascia in pace i tuoi genitori. Se non sono santi, guarda gli manca poco… non te ne sei accorto ancora? Ti hanno cresciuto bene, educato (guarda come scrivi bene!) … amato… malgrado tutti i problemi ma .. diamine! Chi siamo noi per giudicare? Le tue idee sulla religione mi fanno paura, non so chi stai frequentando, chi ti sta mettendo in testa queste idee, ma apri gli occhi! Per questo pensa a definire meglio i tuoi obiettivi nella vita e non dubitare della grazia divina. Questo sì che è peccato.
- 30 giugno, 2009
- max ha detto...
- Caro Tny, Pace a te. Condivido in pieno quello che ti crive Paride. Da Frate mi preoccupano le tue idee su Gesù Cristo... anche perchè mi sembrano Parziali nella loro interpretazione. Dio non è un Giudice che condanna i peccatori e soprattutto che fa ricadere sugli altri i peccati...sono idee un po' distorte. Scusa la modalità con cui ti esprimo la mia preoccupazione. Dio è MISERICORDIA INFINITA CHE CONDANNA IL PECCATO (la divisione) E NON IL PECCATORE, NON E' UN VENDICATORE CHE CONTABILIZZA IL TUO LIMITE PER POI FARTELO SCONTARE. Con il cuore aperto spero che tu possa incontrare il vero Signore della vita che è BONTà E MISERICORDIA INFINITA, CHE E' PAZIENTE E SOPRATTUTTO CHE E' PADRE, cioè datore di vita e di amore e non di pene da scontare. Vuoi conoscere chi è Dio? Giarda il Figlio Gesù che ci ha rivelato cosa Sognifica amare: cioè DARE LA VITA! I tuoi genitori, come te avranno commesso degli errori, ai quali è sempre possibile rimediare....ma chi non commette errori caro mio? Siamo tutti peccatori ma certi che la MIsericordia di Dio è più Grande del nostro peccato. la pPArola di Dio è SPERANZA, GIOIA, CARITA'....NON CONDANA. Dio non si è Incarnato per dirci che siamo malati e cattivi e che dobbiamo scontare le nostre pene ma per dirci che CI AMA COSì COME SIAMO E CON QUELLO CHE SIAMO,E CHE CONFIDANDO NEL SUO AMORE, LUI L'AUTORE DELLA VITA ,POTRà FARE GRANDI COSE. Allora caro TNY pregherò che il tuo sguardo possa trasformarsi pian piano e diventare come quello di Gesù quando di fronte al povero Pietro che lo rinnega per tre volte, risponderà affidandogli la guida della Chiesa; si perchè è Cristo che salva e porta avanti la Salvezza; noi preziosi ma semplici collaboratori. Un abbraccio e scusa per la digrassione teologica, che in genere evito di fare in questo Blog.
- 30 giugno, 2009
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- Caro Tny, sicuramente le cose che hai scritto sono giuste, ma carenti di un particolare: la Misericordia di Dio che opera e non certo grazie a nostri meriti (se così fosse saremmo tutti perduti, e il sacrificio di Gesù non sarebbe servito a giustificare nessuno). Con questo non intendo dire che ci si può approfittare di questa Misericordia, ma se i tuoi sono in buona fede (cioè ignorano del tutto, come tu dici, il male perpetrato) non hanno volutamente errato. Sul fatto che adesso hanno dei rispettivi compagni e, quindi, esperienze extraconiugali non possiamo giudicare. Come tu hai avuto il tuo immenso dolore, anche i tuoi hanno avuto i loro insondabili drammi. E dal punto di vista affettivo è molto facile errare. Tu pensi che dicendo tutto permetterai loro di conoscere le cose come stanno e di pentirsi: non è così. La mente dell'uomo è spesso imprescrutabile (come i giudizi di Dio) e non conosci quali possono essere le difese mentali che un genitore può costruirsi per continuare a non riconoscere. Anzi, in quel caso sarebbe anche peggio. Se uno si sta bruciando, tu pensi di fare un'opera di carità avvertendolo, cosicchè si eviti l'ustione. Giusto in teoria, ma quando lo sbaglio riguarda noi stessi (ciò che ci è stato fatto) diventa molto sottile la linea di dscrimine tra la nostra (presunta!) carità e la voglia di rivalersi facendo venire dei sensi di colpa ai nostri genitori. Esponendoli, a questo punto sì, alla chiusura. Quante volte sbagliamo (anche gravemente verso i genitori, amici, fratelli ecc) ma in perfetta buona fede? Se noi dovessimo rispondere per le nostre azioni e parole (senza che vi sia una colpa, cioè una coscienza del male fatto) sarebbe sconfortante, ma soprattutto sarebbe totalmente vanificato il Sacrificio di Cristo. "Per le Sue Piaghe noi tutti siamo stati guariti"...per le Sue Piaghe! Per i Suoi Meriti! Non per i nostri, non per i miei o per i tuoi o quelli dei genitori! Ciò, ripeto, non vuol dire riposare sugli allori della salvezza e della Misericordia, ma ci mette sul cammino verso di Lui in letizia e con fiducia, senza il terrore di sbagliare (e bada che questo terrore è sintomo di grande orgoglio, quasi che fossi te che meriti o demeriti il premio, e Cristo non c'entra nulla). Il famoso monito "non giudicare" è proprio perchè tante e tali sono le vie del cuore e della mente di un uomo che solo il Signore le conosce e noi non possiamo giudicare l'uomo dai suoi sbagli. Possiamo giudicare gli sbagli, questo si. Ma l'uomo nel suo complesso...che presunzione! E fin a spingerci a scrutare il loro destino eterno...mi sembra anche (scusa se mi permetto) in perfetta contraddizione con il cristianesimo. Si rischia il fondamentalismo. Capisco (e tutti capiamo, essendoci passati) il dolore. Ma lascia operare in te e nei tuoi la Grazia di Cristo. Prega per loro. Ma non ti consiglio questo passo che ha il sapore del riscatto. La scelta è tua.
- 30 giugno, 2009
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- Ciao a tutti e grazie mille di cuore! Ho scoperto il sito ieri... ho pianto tanto, perchè ho scoperto che si può uscire davvero da questo labirinto che è l’omosessualità, ho scoperto che non sono solo a volerlo fare e che il Signore nonostante tutto mi ama come se non ci fosse nessun altro al mondo da amare. Proprio il Signore mi ha fatto incontrare ieri voi... ne sono convinto, ero tanto che Gli chiedevo di indicarmi una strada, e la strada c'è: lunga, difficile e tortuosa, ma c'è! Se fatta con qualcuno che ti può aiutare allora sembra anche percorribile! Ho iniziato a confrontarmi con le altre esperienze e con il mio passato: è terribile! E' come spargere sale su una ferita: fa male ma serve a disinfettare; ma mentre bene o male sai come il corpo reagisce al dolore del sale che pulisce, la mente non sai come si comporterà: e di questo ho un po' paura! Stamattina sono andato a messa proprio per ringraziare il Signore della strada indicate e per chiedere la guarigione e già nella liturgia di oggi c’era la risposta: l'amore di Dio anche per il figlio di Agar, la liberazione di due indemoniati da parte di Gesù e il grido del salmo 33: "Ascolta, Signore, il grido del povero. Questo povero grida e il Signore lo ascolta, lo salva da tutte le sue angosce. L’angelo del Signore si accampa attorno a quelli che lo temono, e li LIBERA." Grazie infinite a tutti quelli che scrivono e si mettono in gioco: a epsilo.eri che mi ha risposto su msn a Max, Jhon, Marco USA e ad Anto che mi ha fatto tremare i polsi e piangere come un bambino!! Preghiamo gli uni per gli altri!
- 01 luglio, 2009
- max ha detto...
- Ciao Slow. Pace a te. Come una pecorella smarrita il Buon Pastore ti è venuto a cercare e ti ha trovato. Come è creativo il Signore . Sceglie le strade più strane e impensabili per parlare alla vita di ciascuno di noi. Il Pastore conosce le sue pecore, sa quello di cui hanno bisogno, sa come prenderle, come condurle....il problema è SOLO LASCIARSI TROVARE DA LUI. Conta pure carissimo sul mio sostegno e non scoraggiarti. Confida sempre in chi conosce meglio di te il bene per te e chiedi gli di indicartelo attraverso gli Angeli che in carne ed ossa possano indicarti la strada. Se hai bisogno nono hai che da tendere le mani.Attendo tue notizie. Un abbraccio FR Max
- 01 luglio, 2009