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J. Nicolosi - psicologo, psicoterapeuta fondatore del NARTH |
Andrea, un ragazzo "ex-gay", ha inviato la seguente mail all'ordine degli psicologi dell'Emilia-Romagna:
"Buon giorno
Il mio nome è Andrea e vi scrivo in seguito alla lettura del documento emanato da quest'Ordine di Psicologi rispetto alle terapie Riparative. Mi sento in dovere di dissentire da questa presa di posizione in quanto la mia esperienza personale mi ha permesso di approfondire e verificare la tematica sulla mia pelle. Per quanto le premesse del documento siano valide e in linea con l'APA, tuttavia traspare un pregiudizio nei confronti di chi sostiene che tale orientamento possa essere reversibile. Diversi casi e diversi studi hanno dimostrato l'esistenza del fenomeno di ri-orientamento da una condizione omosessuale a una eterosessuale e personalmente posso testimoniarlo.

Specifico che il processo di ri-orientamento è avvenuto senza aver partecipato ad alcun corso, seminario, tantomeno aver frequentato altri psicologi.
Apprezzo la vostra attenzione nel voler preservare le persone che scoprono avere tale tendenza, da abusi o forzature, e cercate di contrastare la stigmatizzazione della categoria che merita la massima cura; ma allo stesso modo rischiate di rendervi complici di una ideologia che non vuole porre più domande sull'origine dell'omosessualità e nega la possibilità di una risposta alternativa alla terapia affermativa.
Sono davvero numerose le persone che percepiscono la propria tendenza come la conseguenza di una serie di fattori e desiderano poter essere seguiti da uno psicologo che li aiuti ad elaborare le ferite (della sfera psicologica, emotiva e sessuale), le quali hanno prodotto come conseguenza un'attrazione per le persone del proprio sesso. Spesso ottengono come risposta un'accettazione superficiale della propria tendenza e un incoraggiamento a viverla a pieno. Anche questo tipo di risposta risulta essere di violenza e incuranza dell'autodeterminazione del paziente.
Vi invito quindi a non chiudere il dibattito e a prendere in considerazione ciò che la terapia riparativa proposta da J. Nicolosi espone. Apprezzo e condivido il desiderio di eliminare il senso di colpa che affligge le persone con attrazione omosessuale, ma vi assicuro che confermarle in questa identità non è la risposta per la loro piena realizzazione. Anche io ho creduto di essere felice nell'identificarmi come omosessuale ma oggi ne percepisco la netta differenza.
Grazie per la cortese attenzione"
23 gennaio 2014